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9 Novembre 2022
9:00

Come si accoppiano i cani?

L'accoppiamento dei cani è un argomento piuttosto complesso sul quale circolano numerose leggende metropolitane. Facciamo chiarezza su come e quando avviene.

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cani

Tra i pet mate, vi sono molti dubbi sulla durata dell'accoppiamento dei cani, sui momenti in cui è possibile che avvenga e quando, invece, il comportamento della monta non ha nulla a che fare con la riproduzione.

Innanzitutto è bene chiarire che, mentre i cani maschi sono fertili sempre (a partire dal raggiungimento della maturità sessuale) le femmine invece, hanno un ciclo della durata di circa 6 mesi e sono fertili, quindi, solo due volte all'anno.

Se maschio e femmina si incontrano nel momento dell'estro, il maschio molto probabilmente la annuserà e, se disponibile, lei sposterà lateralmente la coda ed attenderà che lui le salga sulla schiena per dare inizio alla monta. Il pene del maschio penetra poi la vulva, raggiungendo il glande. In seguito all'eiaculazione, il maschio non si staccherà immediatamente, ma attenderà che il sangue, in circolo per riempire i corpi cavernosi del pene, torni a fluire e ne riduca le dimensioni. Il tutto avrà una durata di circa 20/40 minuti.

Sebbene possa sembrare un processo semplice, in realtà l'accoppiamento del cane è un momento la cui delicatezza non va assolutamente sottovalutata e, per questo motivo, bisogna conoscerne i dettagli e fare in modo che non rappresenti in alcun modo una sofferenza per i soggetti interessati. Facciamo quindi chiarezza sui vari aspetti dell'accoppiamento, approfondendo le diverse fasi di fertilità della cagna, il comportamento del maschio e le azioni da evitare in questo ambito.

Quando si possono accoppiare i cani

Prima di tutto è bene sottolineare che, affinché sia possibile l'accoppiamento, è indispensabile che sia il maschio che la femmina siano sessualmente maturi. La maturità sessuale non si raggiunge ad un'età predefinita per tutti ma in un periodo che può variare dagli 8 ai 18 mesi per i maschi e dai 6 ai 12 mesi per le femmine.

Vi sono però alcuni elementi che potrebbero ritardare il raggiungimento di questa fase. Tra questi, ad influire è prima di tutto la taglia del cane (perché il cane di taglia grande impiega più tempo nel maturare) e la possibilità di interagire con altri simili, infatti i cani che vivono in un contesto di isolamento spesso ritardano il raggiungimento della maturità sessuale.

Per quanto riguarda le femmine, invece, la maturità sessuale si raggiunge con il primo calore, il quale può essere anche silente (senza sintomi evidenti) e generalmente dura dalle 3 alle 4 settimane.

A partire da questo momento, l'estro (ovvero il periodo in cui la femmina è feconda) si presenta solitamente ogni 6 mesi, ma può avvenire anche ogni 4 o ogni 8, in base alla taglia e alla razza a cui appartiene la cagna.

Le monte che avvengono in altri momenti, o prima che i cani (di entrambi i sessi) siano sessualmente maturi, non possono condurre in alcun modo ad una gravidanza.

Ciò nonostante, chiunque viva con un cane sa bene che è piuttosto frequente dover affrontare il momento in cui due cani (indipendentemente dal loro sesso) si montano. Questo aspetto, però, è spesso legato a questioni gerarchiche o di gestione delle emozioni, che nulla hanno a che fare con l'accoppiamento.

Le fasi del calore della cagna

Come ogni esperienza che il cane affronta durante la vita, anche la questione dell'accoppiamento può condizionare fortemente il suo comportamento.

Per quanto riguarda la femmina, ad esempio, è piuttosto usuale che l'estro si dimostri anche con la manifestazione di atteggiamenti a cui non si è abituati. Ciò non deve stupirci perché, in particolare se è al primo calore, sta affrontando un'esperienza nuova, che potrebbe confonderla, preoccuparla o spaventarla.

Per questo motivo, è importante essere molto empatici e pazienti, senza rimproverarla per i comportamenti che di solito non propone, come ad esempio tirare al guinzaglio, ma anche mostrarsi più letargica, oppure più irrequieta.

Per aiutarla, però, è bene anche sapere che il ciclo delle cagne è differente da quello delle donne e, come abbiamo visto, ha una durata di circa 6 mesi ed è divisa in diverse fasi.

  • Il proestro, che può durare da 4 a 17 giorni, e combacia con il momento in cui comincia a perdere sangue e la vulva si ingrossa, pur non essendo ancora pronta per l'accoppiamento.
  • Lestro, invece, coincide con il momento dell'ovulazione, quando la cagna raggiunge il picco dell'ormone del progesterone ed è, quindi, più fertile. A questo punto la cagna è effettivamente fertile e, nel caso in cui incontri un maschio sessualmente maturo, generalmente sposta lateralmente la coda per favorire la monta. Questa fase dura in media poco più di una settimana e, in questo momento, la femmina potrebbe avere ancora perdite di sangue.
  • Il diestro  ha una durata di circa due mesi e riguarda il periodo in cui il corpo si prepara alla possibile gravidanza (anche nel caso in cui non sia avvenuta una fecondazione).
  • L'anaestro ha inizio invece al termine di questo periodo e rappresenta il momento che separa la femmina dal successivo calore.

Il comportamento sessuale del maschio

Per quanto riguarda il maschio, invece, non va in calore e una volta raggiunta la maturità sessuale la sua fecondità è costante e, di conseguenza, il comportamento si modifica solo nella situazione in cui il soggetto si trova ad approcciarsi ad una femmina nella fase dell'estro.

In questa situazione, in particolare i maschi non castrati (ma può accadere anche nei soggetti castrati), si mostrano irrequieti, iperattivi e, in generale, più eccitati. Inoltre, non riconoscono il calore della femmina attraverso la vista, bensì con l'olfatto. Un maschio adulto è in grado, quindi, di individuare i feromoni della femmina in calore da molto distante.

Ciò significa che la situazione non è di semplice gestione per i pet mate, ma esistono alcune strategie che si possono adottare per ridurre i disagi.

Se si vive con cani cosiddetti "interi", ovvero che non hanno subito interventi di sterilizzazione o castrazione, è bene prestare attenzione agli incontri che possono effettivamente condurre ad un accoppiamento. Se maschio e femmina convivono, inoltre, si può pensare di separare per alcuni giorni la famiglia (nel limite del possibile), in modo da ridurre l'agitazione dei cani.

Nel caso in cui invece l'incontro avvenga durante la passeggiata, il consiglio è quello di aiutare il cane ad interessarsi ad altro e, ponendosi in maniera comprensiva nei suoi confronti, ma soprattutto attendere che l'agitazione passi e proporgli attività alternative.

Prima di scegliere la strada della castrazione è importante parlarne con il proprio veterinario di fiducia, perché questo tipo di interventi può modificare anche il comportamento del cane (ma non è certo che ciò avvenga) e, in alcuni casi, può mettere in difficoltà lo sviluppo di una personalità equilibrata e sicura. In ogni singola situazione vanno analizzati sia i rischi che i benefici di questa scelta.

Ogni aspetto che abbiamo citato, infatti, è legato a doppio filo con la soggettività del cane e della cagna, che possono manifestare comportamenti tra i più vari. In caso di difficoltà o dubbi, è sempre bene parlarne con il proprio veterinario e, se il cane presenta disagi emotivi o problemi comportamentali, ci si può rivolgere anche ad un medico veterinario esperto in comportamento.

Come avviene l'accoppiamento e quanto dura

L'accoppiamento non riguarda solo il momento della monta, ma è preceduto da un rituale di corteggiamento che può variare in base alla personalità dei soggetti e all'ambiente che li circonda. Generalmente, però, questa fase è contraddistinta da un atteggiamento che può ricordare apparentemente il gioco e, in alcuni casi, è abbinato a comportamenti di cura da parte del maschio, come ad esempio leccare la bocca o le orecchie della femmina.

Nel momento in cui la femmina sposta la coda, sta permettendo al maschio di introdurre il pene. A partire da questo istante, l'accoppiamento può avere una durata di circa 20/40 minuti, durante i quali il maschio eiaculerà e poi non si staccherà subito, ma resterà attaccato alla femmina.

A meno che non intervenga un problema per la salute di uno dei due cani, non bisogna in alcun modo separarli, perché si tratta di un processo fisiologico che fa parte dei comportamenti della specie. Nel momento adatto, saranno loro stessi a staccarsi. Durante l'accoppiamento, infatti, si ha un ingrossamento dei corpi cavernosi del pene, che tornerà alla sua dimensione nel momento in cui scemerà l'afflusso di sangue. Intervenendo durante questa fase, che è anche chiamata "fase del nodo", si rischierebbe invece di creare dolore non necessario sia alla femmina e vi è inoltre la possibilità che il pene stesso si fratturi.

Purtroppo, troppo spesso circolano numerose notizie false riguardo la necessità della femmina di vivere almeno una gravidanza prima di venire sterilizzata, oppure si consiglia al pet mate del maschio di farlo accoppiare almeno una volta nella vita. Di conseguenza, accade talvolta che le cagne vengano spinte a vivere una gravidanza e, di conseguenza anche il successivo svezzamento della cucciolata, in età molto giovane, quando ancora non sarebbero state pronte per questo compito impegnativo.

Altre volte si parla invece di "gravidanze protettive", che secondo alcuni potrebbero evitare l'insorgenza di tumori o altre malattie nella cagna. Queste notizie, però, non hanno alcun fondamento scientifico e purtroppo, sono semplificazioni che non tengono conto della soggettività di ogni individuo. Queste scelte vanno quindi discusse con professionisti del settore, quali educatori cinofili (per i cani normocomportamentali), o con istruttori cinofili (nel caso in cui il cane viva un disagio emotivo o fisico).

I dettagli riguardanti l'accoppiamento del cane rappresentano una conoscenza importante per ogni pet mate, ma è bene ricordare che l'allevamento è una professione che richiede competenze specifiche sia riguardo la fisiologia che sull'etologia della specie.

Assumersi la responsabilità di dare vita ad una cucciolata casalinga senza disporre di alcuna preparazione a riguardo è quindi una decisione piuttosto azzardata ed è bene parlarne prima con il proprio veterinario, il quale saprà certo rispondere ad ogni domanda e guidarvi verso la decisione più adeguata per voi, per i vostri cani e anche per i futuri cuccioli.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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