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13 Giugno 2022
9:00

Come scegliere i croccantini per gatti

Scegliere i migliori croccantini per gatti non è facile. È importante assicurarsi che contengano pochi carboidrati e molte proteine di qualità, essendo i gatti dei carnivori. Vediamo nei dettagli come fare.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Quello che tutti cerchiamo quando dobbiamo scegliere i croccantini per il nostro gatto è che siano il più possibile sani, senza rischi nascosti e che lo aiutino a mantenersi in salute a lungo. Purtroppo, però, tutte le nostre buone intenzioni si scontrano poi con i suoi gusti, spesso difficili (o impossibili).

Cerchiamo quindi di riassumere alcune delle caratteristiche generali che un buon cibo secco per gatti dovrebbe avere, o al contrario quali dovremmo evitare. Fermo restando, ovviamente, che poi l’approvazione finale sarà quella del gatto stesso, che deciderà se mangiare o meno quello che voi con tanto sforzo avrete scelto per lui/lei!

Le caratteristiche delle migliori crocchette per gatti

Vediamo prima di tutto quali sono le caratteristiche che i croccantini per gatti dovrebbero avere per essere considerati un alimento di qualità. Prima di tutto, il tenore e il tipo di proteine. Attenzione però perché un alto tenore proteico (visibile in etichetta come valore di “proteina greggia”) potrebbe trarvi in inganno. L’alto tenore proteico non serve infatti se le proteine derivano da soia o legumi, che apportano proteine è vero, ma di basso valore biologico e quindi non adatte al gatto che è un carnivoro.

La seconda caratteristica da considerare riguarda sempre la fonte proteica, molto importante per un gatto, animale ipercarnivoro. Le proteine devono comparire tra i primi ingredienti e deve essere inserita non come “carne fresca”, ma come “farina di carne” o “carne disidratata”. La lista degli ingredienti è sempre fatta in ordine decrescente, quindi gli ingredienti che appaiono per primi sono quelli con maggiori quantità all’interno. Se la fonte proteica è inserita come pollo fresco, anatra fresca, manzo fresco eccetera, significa che viene conteggiato anche il peso dell’acqua che la carne naturalmente contiene. Quindi automaticamente andrà a finire fra i primi ingredienti, ma in realtà sarà in quantità minore su sostanza secca (ovvero tolta l’acqua) rispetto ad esempio a farine e cereali.

Gli ingredienti da evitare nei croccantini per gatti

Dopo aver visto quali sono le caratteristiche da ricercare nei croccantini per gatti, vediamo ora invece quelle da evitare a tutti i costi. Prima di tutto, non devono contenere legumi, per due ragioni: apportano proteine di basso valore biologico, che ci confondono quando leggiamo i tenori proteici sull'etichetta (le classiche “proteine gregge”); contengono amidi, ma di un tipo particolarmente difficile da digerire. Non sono quindi poveri di carboidrati, come potrebbe sembrare, ma anzi, ne contengono del tipo più indigeribile.

La seconda caratteristica riguarda uno dei trucchi maggiormente utilizzati per fare in modo che la fonte proteica appaia ai primi posti nella lista degli ingredienti: la parcellizzazione dei cereali. Cosa vuol dire? Abbiamo visto che le fonti proteiche vengono fatte avanzare in classifica con conteggiando l’acqua all’interno. Allo stesso modo, se si vuole fare in modo che i cereali non appaiano fra i primi ingredienti, basta indicarli non come “cereali” ma come “riso”, “mais”, “grano” eccetera. In questo modo, i singoli cereali, essendo suddivisi in tante piccole quantità, finiscono dopo altri ingredienti nella lista, facendo pensare che siano pochi. Meglio quindi evitare tutti gli alimenti che contengono diverse fonti di amido.

Infine, bisogna evitare del tutto crocchette per gatti con coloranti. Se i croccantini sono colorati in 2 o 3 modi diversi, è dovuto a coloranti artificiali, sicuramente non salutari per il micio.

Come capire se le crocchette per gatti contengono troppi carboidrati

Veniamo al punto cruciale, come sapere quanti carboidrati o amidi contengono le crocchette del gatto? Se mi siete mai soffermati sulla lista ingredienti infatti, saprete che questi non vengono indicati in etichetta. Il conteggio però è tutto sommato abbastanza facile. Ricercate prima di tutto quello che in gergo tecnico chiamiamo “cartellino” ovvero il punto del sacchetto dove trovate indicate proteine gregge, grassi greggi eccetera.

Per sapere quanti carboidrati contengono le crocchette dovrete quindi fare la seguente sottrazione:

100 – quantità di proteine – quantità di grassi – quantità di fibre – quantità di ceneri – umidità dell’alimento.

Se l’umidità non dovesse essere indicata, potete considerarla pari all'8%. Facendo i conti scoprirete che le crocchette non contengono mai meno del 40% di “estrattivi inazotati”, ovvero (più o meno),amidi.

Scegliere crocchette specifiche per il proprio gatto

Una delle caratteristiche positive in generale del cibo secco per gatti è che si trova in diversi formati, adatti a tutte le esigenze. In generale infatti come saprete benissimo non esiste “un solo” cibo secco per gatti, ma tanti e tanti tipi di croccantini diversi.

Prima di tutto è fondamentale scegliere quelli giusti per l’età del gatto. Se ha meno di un anno di età (non importa se sia già stato/a castrato/sterilizzata), dovrete scegliere un “kitten”, ovvero un alimento per gatti in crescita. Se, al contrario, ha superato i 10 anni di età dovrete acquistare un alimento “senior”, ovvero croccantini per gatti anziani.

Ci sono poi patologie che devono essere prese in considerazione. Ad esempio, gatti con problemi renali manifesti (ovvero già evidenti) dovrebbero mangiare un alimento renal (mi raccomando, non lo date prima come prevenzione, a meno che non ve lo consigli il vostro medico veterinario, in quanto potrebbe essere persino dannoso). Gli alimenti renal in genere hanno un minor tenore proteico e un maggior apporto di acidi grassi essenziali Omega-3.

Se il gatto è obeso o sovrappeso invece, potreste optare per un “light” oppure per un mangime non ridotto in grassi, ma orientato ad attivare il metabolismo. In questo caso è sempre meglio chiedere al vostro medico veterinario quale può essere più adatto al vostro micio.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Maria Mayer
Veterinaria esperta in nutrizione del cane e del gatto
Sono laureata in Medicina Veterinaria ed ho conseguito un dottorato di ricerca riguardo l’utilizzo delle medicine non convenzionali negli allevamenti biologici. Il mio percorso di studi comprende, fra l’altro, un Master di II livello in Nutrizione del Cane e del Gatto e un secondi in PNEI e Scienze dalla Cura Integrata.
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