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14 Marzo 2022
12:59

Come salvare uno dei pesci d’acqua dolce più minacciati del Sudafrica

Il pesce d'acqua dolce Labeo seeberi è una delle specie a maggior rischio estinzione del Sudafrica, ma un ambizioso progetto sta provando a salvare questo "pescesabbia" e il suo ecosistema.

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Un tempo le acque del fiume Doring, nella provincia del Capo Occidentale in Sud Africa, erano il rifugio sicuro di un pesce migratore d'acqua dolce conosciuto localmente col nome di onderbekvis, il pesce con la bocca sotto. Il ciprinide Labeo seeberi, è questo il suo nome scientifico, era così abbondante da essere parte integrante delle tradizioni culinarie di Clanwilliam e dintorni, ma purtroppo qualcosa è drasticamente cambiato negli ultimi anni. Il pescesabbia di Clanwilliam, come lo chiamano invece gli inglesi, è sparito dalla circolazione, diventando una delle specie più minacciate di tutta la Africa meridionale. Per salvarlo dall'estinzione i ricercatori, gli ecologisti e le popolazioni locali hanno perciò unito le forze in uno dei più importanti e ambizioni progetti di conservazione di tutto il continente africano: Saving Sandfish.

Il rapido declino del pescesabbia

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Lepomis macrochirus, introdotto per la pesca sportiva, sta letteralmente mangiando tutti i pescisabbia del fiume Doring

Per lungo tempo i pescisabbia di Clanwilliam hanno abitato i fondali sabbiosi del bacino idrico Olifants, di cui fa parte anche il fiume Doring. Ogni anno ad agosto, quando arrivava la stagione riproduttiva, risalivano fiumi e torrenti per andare a deporre in massa le loro piccole uova. Tutto ciò oggi non accade più e, secondo i ricercatori del Freshwater Research Center, sono stati meno di 200 gli adulti che sono riusciti a completare l'ultima migrazione riproduttiva, che avviene ormai solamente in due affluenti, l'Oorlogskloof e il Biedouw.

Il motivo di questo drammatico declino, come sempre, è legato alle attività umane. Il Doring e i suoi affluenti, a partire dagli anni 30 del 900, sono stati invasi da diverse specie ittiche aliene, introdotte dall'uomo per incentivare e sostenere la pesca sportiva. Molte di queste, come Lepomis macrochirus, sono originarie del Nord America e si sono adattate talmente bene nei fiumi sudafricani da aver completamente stravolto l'ecosistema e gli equilibri delle popolazioni autoctone. In pochi decenni questi pesci invasivi hanno estirpato il pescesabbia da circa l'80% del suo areale storico. Gli alieni mangiano i piccoli di Labeo seeberi, che non arrivando all'età adulta non riescono più a mantenere vitali e riproduttive le popolazioni.

Il progetto Saving Sandfish

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I piccoli pescisabbia rilasciati in stagni privi di predatori. © Saving Sandfish e Freshwater Research Center

Proprio per questo nel 2018 è stato lanciato Saving Sandfish, un progetto che ha l'ambizioso obiettivo di salvare questa specie dall'estinzione e non solo. Uno dei punti chiave del progetto è la raccolta dei giovani esemplari per l'allevamento in cattività. Il team sta infatti crescendo piccoli pescisabbia alloggiati in stagni privi di predatori per farli crescere in tutta sicurezza. Una volta che sono poi diventati abbastanza grandi da non poter essere mangiati dalle specie aliene, vengono liberati nei fiumi.

Con il supporto delle popolazioni locali, il team ha già catturato 15000 giovani pesci e, da settembre 2021, ne ha liberati 1300. La speranza è che questo aiuti a rinforzare la popolazione selvatica e che gli adulti tornino finalmente a risalire in gran quantità il fiume Doring. La sfida resta però estremamente difficile, anche perché le specie aliene non sono l'unica minaccia per Labeo seeberi. A questa si aggiungono siccità, sovrasfruttamento e modificazione del corso del fiume e, ovviamente, la crisi climatica, che sta rendendo sempre più inospitali questi ecosistemi.

Una web serie per salvare l'intero ecosistema

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Il pescesabbia come ambasciatore degli escositemi d’acqua dolce interni © Saving Sandfish e Freshwater Research Center

La missione di Saving Sandfish va quindi ben oltre l'allevamento e il rilascio dei giovani pescisabbia, punta ad accrescere la consapevolezza e a migliorare la gestione dell'intero ecosistema del bacino del fiume Olifants. Questa specie è diventata infatti un'ambasciatrice di tutta la biodiversità d'acqua dolce del Capo Occidentale e non solo. Come vi abbiamo già raccontato su Kodami, tutte le specie ittiche dulciacquicole del mondo se la passano davvero molto male. Proprio per questo è stata anche realizzata una web serie che racconta il progetto, le attività, le minacce e l'importanza di questa specie e dell'intero ecosistema fluviale sudafricano.

La web serie in 10 parti realizzata con Fishwater Films è arrivata al quarto episodio, tutti disponibili sul sito e sui canali di Saving Sandfish. La salvezza di questa e altre specie, non può non passare infatti attraverso l'aumento della consapevolezza sull'importanza della biodiversità e il coinvolgimento delle popolazioni locali, anche per questo Saving Sandfish è un progetto senza precedenti in Sudafrica. Migliorare la nostra comprensione sulla biologia e sulle esigenze di conservazione di questa specie non basta. Solo ispirando le persone a reimmaginare il loro rapporto con i fiumi possiamo sperare che il Labeo seeberi torni finalmente risalire in massa il fiume Doring e i suoi affluenti.

Foto di copertina © Freshwater Research Center

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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