Riconoscere uno scoiattolo alieno da uno autoctono non è facile, soprattutto quando si muove velocemente da un ramo all'altro sopra le nostre teste. In questo video però è possibile vedere in maniera ravvicinata proprio uno scoiattolo alieno, il Callosciurus finlaysonii, conosciuto con nome comune di variabile.
Grazie alle immagini e alle spiegazioni dell'ecobiologo e ricercatore, Orlando Gallo, possiamo scoprire qualcosa in più su questo animale originario del Sud-Est asiatico, a partire dalle modalità con cui è arrivato in Campania, luogo dove è stato girato il video.
«Lo scoiattolo variabile è stato introdotto nella zona di Maratea per fini ornamentali – chiarisce Gallo a Kodami – dalla Basilicata si è spinto poi fino alla costa campana arrivando a Palinuro, dopo ha iniziato la conquista dell'entroterra fino all'inizio del Vallo di Diano».
In Campania sono attestate però altre specie lo scoiattolo rosso euroasiatico (Sciurus vulgaris) e da quest'anno anche lo scoiattolo nero meridionale (Sciurus meridionalis). A confermare la presenza dello scoiattolo nero, diffuso prevalentemente in Calabria, è stato proprio Gallo che insieme ad altri due esperti dell'associazione di tutela ambientale Ardea ha pubblicato la scoperta sulla rivista Natural History Sciences.
Distinguere lo scoiattolo variabile da quello nero è facile visto il colore caratteristico da cui prende il nome. «Lo scoiattolo nero ha una colorazione chiara sul ventre ma non è visibile nella parte interna delle zampe».
Il discorso si fa più complesso nel confronto con lo scoiattolo rosso euroasiatico. «Il variabile si riconosce facilmente per la sua colorazione – afferma Gallo – colore bianco panna nella zona ventrale, mentre quella dorsale tendente al grigiastro-rosso. In alcuni casi potrebbero essere confusi dato che il variabile deve il suo nome proprio alla variabilità del colore che in alcuni casi potrebbe essere più tendente al rossiccio».
A distinguerli entrano in gioco due fattori, uno morfologico e uno geografico: «Lo scoiattolo rosso pur essendo una specie autoctona in Italia, dagli ultimi dati risulta presente fino alla provincia di Caserta, mentre in provincia di Salerno non è attestato. Inoltre, distinguerlo dal variabile è più facile in inverno, in quanto tutte le specie del genere Sciurus, cioè il nero e il rosso, presentano ciuffetti auricolari sulla punta delle orecchie, mentre nella specie aliena non sono mai present».
Foto e video sono gentilmente concessi da Pasquale Ruggiero