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30 Giugno 2022
8:46

Come proteggere il cane in spiaggia: i consigli delle unità cinofile di salvataggio

Nuotare con il proprio cane è esperienza unica, ma come portare in sicurezza il nostro compagno animale in spiaggia? Fanno chiarezza con Kodami i volontari della Scuola Italiana Cani Salvataggio (Sics)

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cane sics
Uno dei cani della Sics
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Sempre più Regioni e singoli Comuni stanno scegliendo di attrezzare al meglio le proprie spiagge per accogliere i cani. L'ultima amministrazione in ordine di tempo è stata quella del di Sassari, che ha scelto di ampliare le spiagge destinate ad accogliere i cani aggiungendo anche una serie di servizi come distributori di buste e guanti per mantenere la pulizia del bagnasciuga.

La richiesta di una maggiore attenzione alle esigenze dei cani durante la stagione estiva in molti casi arriva proprio dai cittadini, come conferma l'ultimo Rapporto Eurispes: più di 4 italiani su 10 hanno animali in casa e non accettano di separarsene per partire.

Ma per portare in spiaggia il cane è necessario prestare attenzione a una serie di norme di comportamento in modo da fare appassionare il proprio compagno animale all'acqua e rendere così la vacanza insieme un momento piacevole e indimenticabile. A fare chiarezza con Kodami sono i volontari della Scuola Italiana Cani Salvataggio (Sics), la più grande organizzazione che si occupa di unità cinofile salvataggio, che ogni anno pattugliano le spiagge più pericolose per animali e persone.

Kodami aveva già incontrato Flash, la regina dei salvataggi in mare della Sics, che con il suo conduttore Biagio D'Aniello ha portato a termine circa 20 operazioni di salvataggio ed è tra i cani che hanno salvato più vite al mondo.

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I binomi uomo-cane della Sics prestano servizio come unità speciali di Protezione civile sulle spiagge libere, e il loro ruolo è quello di dare supporto ai bagnini in quei tratti di mare dove un solo operatore o la Guardia costiera non riescono a fare fronte. Una missione che ha reso Flash una vera celebrità sulle spiagge campane, dove più spesso presta servizio, come racconta D'Aniello: «I cani sono un punto di riferimento per i bagnanti e in breve tempo diventano i beniamini di tutti gli utenti della spiaggia. Sono animali straordinari che quando instaurano una profonda relazione di fiducia non esitano a tuffarsi al seguito del loro umano, anche nel mare in tempesta».

Il cane al mare: come salvaguardare il suo benessere

sics

L'estate è la stagione in cui aumentano gli abbandoni, ma questo è proprio il periodo migliore per adottare un cane. Perché abbiamo più tempo da dedicare al nuovo arrivato e la prima avventura che vivremo insieme può essere quella di una vacanza. Scopri e partecipa alla campagna di Kodami contro gli abbandoni per vivere una "Vacanza bestiale".

Perché la vacanza sia davvero "bestiale", però, bisogna ricordare che il mare può rappresentare una insidia per molti cani, come chiarisce Roberto Gasbarri, responsabile area meridionale della Sics: «Nuotare con il proprio cane è un'esperienza unica, ma non tutti amano l'acqua nello stesso modo, e il momento del primo approccio è fondamentale. Non bisogna mai forzare il cane, alcuni amano nuotare in libertà, altri invece preferiscono sguazzare vicino alla riva».

Nel caso di cani amanti del nuoto, Gasbarri consiglia una pettorina galleggiante: «È molto utile per i cani che trascorrono il tempo nuotando e che quindi rischiano di allontanarsi un po' troppo». E dopo il bagno? «Sia che si tratti di un nuotatore provetto che di un cane più schivo è bene sciacquarlo con acqua dolce. Questo aiuta sia a proteggere il pelo sia a non fargli ingerire troppa acqua salata che potrebbe portargli disturbi».

Tuttavia non è il mare il pericolo maggiore quando si va al mare con il cane, bensì la sabbia bollente: «Dobbiamo pensare subito alle zampe perché mentre noi abbiamo le ciabatte un cane può ustionarsi facilmente – ricorda il responsabile Sics – Per evitare problemi bisogna evitare di portarlo in spiaggia nelle ore di massimo calore. Una accortezza che vale anche per la città: l'asfalto del marciapiede può arrivare anche a 100 gradi con le alte temperature».

Il caldo è forse l'ostacolo principale che può fare desistere molte persone dal trascorrere una giornata al mare con il cane. Questo timore è giustificato in caso di cani brachicefali, come Bouledogue francesi e Carlini, i quali a causa della fortissima selezione operata dall'uomo hanno sviluppato anomalie ossee che ostacolano il normale passaggio dell’aria, esponendoli in modo particolare ai colpi di calore.

Esclusi questi individui, è possibile portare serenamente il cane in spiaggia solo prestando attenzione all'orologio come consiglia Gasbarri: «Bisogna evitare le ore più calde della giornata e assicurargli in ogni caso una ampia zona d'ombra, così che possa correre liberamente senza temere il sole alto, oppure addormentarsi senza che finisca con le zampe o la testa al sole. Inoltre è importante bagnarlo spesso».

Per vivere una vacanza serena è sempre fondamentale ricordarsi di rispettare il cane e le persone che frequentano la spiaggia: «Facciamo sempre attenzione a non farlo nuotare in aree affollate, sia per evitare che muovendosi graffi le persone, sia perché anche i bagnanti potrebbero dargli fastidio. Preferiamo quindi zone poco affollate per salvaguardare la sua sicurezza».

Il cane da salvataggio sulla spiaggia

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Un volontario Sics

Le unità cinofile di soccorso riescono a informare rispetto agli accorgimenti da tenere per portare il cane in spiaggia anche perché la presenza stessa del cane da salvataggio funge da attrattore per grandi e piccoli, come sottolinea D'Aniello, che con la sua Flash per 16 anni ha reso le spiagge luoghi sicuri: «Le persone sono naturalmente attratte dal cane, diventando un vero punto di riferimento per i bagnanti. Moltissime persone ogni anno dopo averci incontrato tentano di prendere il brevetto, tuttavia in pochi riescono: per creare la diade cane-persona bisogna lavorare sulla relazione di fiducia, inoltre, anche se non bisogna essere campioni di nuoto è necessario saper nuotare molto bene e riuscire a lavorare in sinergia anche sotto stress».

Scegliere di fare parte di un binomio da soccorso non è infatti un compito che chiunque potrebbe affrontare, ricorda D'Aniello: «Quando si sceglie di fare volontariato si accetta anche di mettere in pericolo la propria vita per prestare soccorso ad altri. E anche in questo il cane è un alleato fondamentale. Dal punto di vista psicologico entrare in acqua sapendo che avrei sempre avuto Flash al mio fianco mi dava la forza per affrontare la situazione più difficile con animo solerte».

Il vantaggio del soccorso da parte della diade è anche pratico, legato alla dinamica stessa del salvataggio in mare: «Uno dei casi tipici è quello di un bambino trascinato dalla corrente e della madre che si getta in mare per salvarlo, finendo a sua volta in pericolo – sottolinea D'Aniello – Per un singolo bagnino può essere molto difficile da risolvere, agire con un cane, invece, permette di lavorare su entrambi i fronti».

Oggi Flash è in procinto di dire addio alle operazioni di salvataggio, ma l'affetto delle persone non accenna a diminuire, come racconta D'Aniello: «Flash è la beniamina di tutti i bambini che la incontra sulla spiaggia. Uno, in particolare, mi ha mostrato il suo peluche di un Labrador nero e mi disse che l'aveva chiamata Flash. Questa è la nostra paga di volontari: una soddisfazione che non ha prezzo».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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