video suggerito
video suggerito
31 Maggio 2024
15:33

Come non far sentire il tuo cane trascurato

Per non far sentire un cane trascurato, bisogna innanzitutto ricordare la sua natura di animale sociale e la sua necessità di sentirsi parte di un gruppo ristretto.

550 condivisioni
Immagine

Un cane manifesta chiaramente che si sente trascurato e grazie proprio alle sue grandi capacità comunicative  possiamo comprenderlo e fare in modo che ciò non accada. Ci sono momenti della vita in cui anche in una relazione sana – ovvero composta da un umano di riferimento che ha cuore il benessere non solo fisico ma anche psichico del suo compagno canino – si perde l'attenzione all'umore dell'altro, spesso a causa dei numerosi impegni che si hanno durante la giornata.

Un barometro per capire se si è in quella fase è proprio osservare Fido e notare, ad esempio, se è particolarmente apatico o all'inverso molto attivo, soprattutto nelle richieste di attenzione che possono anche manifestarsi con ripetuti inviti a fare qualcosa insieme. Per non far sentire un cane trascurato, bisogna innanzitutto ricordare la sua natura di animale sociale e la sua necessità di sentirsi parte di un gruppo ristretto.

Come capire se il cane si sente trascurato

In questo articolo focalizziamo l'attenzione su una dinamica relazionale in cui normalmente il rapporto con il cane è basato sulla reciproca conoscenza e, soprattutto, sull'attuare quelle che sono le "minime" condizioni per cui si è certi che gli si sta garantendo mediamente una buona qualità della vita. Questo non significa solo accudirlo dal punto di vista alimentare o facendogli fare qualche passeggiatina per espletare i bisogni: un cane ha bisogno di ben altro e solo se si è compreso che è un individuo dotato di emozioni e cognizioni si può decidere di vivere con un amico accanto. Un discorso, del resto, che vale anche nelle relazioni tra esseri umani quando si decide di "investire" in un rapporto che è fatto di una cura che è anche quella "dell'anima".

Un cane che si sente trascurato lo mostrerà con dei comportamenti particolari ma quali esattamente mette in atto quel singolo individuo non può essere specificato: ogni cane ha la sua personalità. Detto ciò, possiamo provare a ipotizzare delle situazioni a cui prestare attenzione e nella consapevolezza che esuliamo da un discorso di natura medica (fisica o comportamentale).

Iniziamo pensando a un cane con un carattere allegro e collaborativo con cui normalmente si ingaggiano attività insieme. Nel momento in cui, per ragioni che non stiamo a sindacare, si è costretti a diminuire i momenti di condivisione ecco che Fido potrebbe farcelo capire proponendo lui, più spesso e con maggiore insistenza, di giocare insieme. Una scena che può aiutarci a visualizzare questa scena è l'umano al computer immerso nel suo lavoro ed ecco che il cane arriva con il suo pupazzo preferito in bocca e glielo poggia sulle gambe. La persona allontana gli occhi dallo schermo, vede il suo compagno canino scodinzolare allegro e si accorge guardando l'orologio che sono passate ore dall'ultimo momento in cui vi era stata un'interazione. Lo stesso può accadere se passiamo molte ore davanti alla tv e un'altra modalità che avrà il cane di farcelo notare (non tutti, ricordiamocelo sempre) è ad esempio quella di mettersi tra noi e lo schermo per farsi notare, come a dirci: "Ehi, ci sono anche io! Sono qui, mi vedi?".

In generale, infatti, avendo stabilito con il cane dei momenti di condivisione se questi non vengono più rispettati in quella che per lui è una routine consolidata Fido non tarderà a farcelo capire con azioni appunto evidenti del fatto che non vuole sentirsi trascurato e attraverso una comunicazione eccellente, di cui è dotato grazie al rapporto millenario con la nostra specie, saprà come "dircelo". I cani, infatti, sono dei grandi osservatori e conoscitori della nostra specie e soprattutto quelli che vivono nelle nostre case hanno tra i loro principali interessi seguirci in tutto ciò che facciamo e conoscono bene le nostre abitudini e sanno quando siamo presenti a noi stessi, al contesto e – ovviamente – attenti al ricambiare la nostra attenzione su di loro.

Altra ipotesi è che un cane possa invece manifestare il suo sentirsi trascurato chiudendosi nell'apatia, dormendo molto e non cercando ulteriori attenzioni che o non ha ricevuto quando le ha richieste o che per carattere non sa come fare per richiederle. Vederlo rannicchiato nella sua cuccia o indolente rispetto a ciò che gli accade intorno è una forma di depressione, per certi versi, che però deve essere diagnosticata da un veterinario esperto in comportamento e come si scriveva precedentemente non vogliamo entrare nel merito di questo tipo di situazioni in cui, però, si evidenzierebbe anche già una deriva della relazione.

Come non far sentire solo un cane

Per non far sentire solo un cane è bene ricordare la sua natura di animale sociale, proprio come lo siamo noi umani. Tra le sue necessità principali c'è proprio quella di sentirsi parte di un gruppo ristretto, di una famiglia e i cani non hanno alcun problema sulla "natura" dei soggetti che ne fanno parte: sono aperti a molti tipi di rapporti con specie diverse e, in particolare, prediligono la nostra.

A parte la socialità del cane, è anche molto importante sapere che è un animale che nutre emozioni profonde: non vi è dubbio infatti su quelle primarie (rabbia, disgusto, paura, gioia) e studi scientifici stanno dimostrando anche la capacità di provare sentimenti complessi.

L'impegno dunque da mettere in campo quando si vive con un cane è badare alla sua natura e alle sue necessità, aiutarlo nell'esprimere le sue motivazioni (che cambiano a seconda della razza e ancora di più nei meticci) e far sì che si senta soddisfatto a livello psicofisico. In un articolo abbiamo infatti evidenziato che i cani, ad esempio, si annoiano e questo è frutto anche della possibilità che ciò avvenga perché è trascurato dalla sua famiglia. Ancora la frustrazione dovuta alla trascuratezza porta anche a un senso di solitudine e per non farlo sentire solo come ha scritto Luca Spennacchio, istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami: «Dobbiamo chiederci se i bisogni fondamentali del nostro cane sono soddisfatti, se viene portato a spasso a sufficienza, se la sua quotidianità è monotona, ripetitiva e priva di stimoli interessanti, se passa molte ore in solitudine, e così via. Ricordiamoci che tra i bisogni dei cani ci sono quello di esplorare, di incontrare altri cani, di fare movimento, di mangiare cose molto buone ogni tanto, oltre alla loro pappa si intende, di masticare (cosa che non va data per scontata, soprattutto per quei cani che vengono alimentati con il cibo industriale), di giocare con noi, ma anche da soli (in commercio esistono diversi giochi che il cane può fare da solo). Quindi, quanto più la vita del nostro cane è ricca di stimoli tanto meno sarà preda della noia, che comunque è inevitabile di tanto in tanto, e non c’è nulla di male in questo».

Avatar utente
Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views