Per un gatto è fondamentale vivere all’interno di un ambiente sicuro e che lo fa sentire sicuro, ma che allo stesso tempo rispetti i suoi bisogni, desideri e motivazioni. Salire sulle superfici, saltare e arrampicarsi verso l’alto è sicuramente uno tra i bisogni i più impellenti, ed è per questo che con l’avvicinarsi della bella stagione molte persone che vivono in città e condividono la vita con un gatto si ritrovano a chiedersi come mettere in sicurezza il balcone e renderlo a prova di caduta o fuga.
Come detto, i gatti amano le posizioni verticali ed è nella loro natura considerare lo spazio in cui vivono anche in altezza. Il che comporta spesso balzi e “passeggiate” su cornicioni e balaustre di terrazzi, balconi e finestre che provocano nei loro umani il terrore di vederli perdere l’equilibrio e precipitare di sotto – la cosiddetta “sindrome del gatto volante” – o in alternativa di vederli fuggire.
La sindrome del gatto volante e il riflesso verticale
La premessa da fare è che la "sindrome del gatto volante" non è una qualche specie di malattia, come la definizione sembra suggerire, ma un nome che l'uomo ha dato a un bisogno e a una conseguente capacità che il gatto ha affinato in millenni di evoluzione. Amante delle altezze ed estremamente curioso, il gatto come detto è attratto dalle superfici sopraelevate e spesso mette alla prova le sue capacità atletiche. L'evoluzione lo ha quindi dotato di una sorta di "super potere": il “riflesso verticale", ovvero la loro capacità di ruotare il corpo mentre sono sospesi in aria e atterrare sulle quattro zampe come se nulla fosse.
Il termine giusto in realtà è “riflesso di raddrizzamento”, ed è una capacità che gli consente, anche qualora cadesse da altezze considerevoli e con la schiena rivolta verso il pavimento, di ruotare il corpo, disporsi a pancia in giù mentre sono in aria e atterrare sulle quattro zampe attutendo l'impatto.
Attutire non significa però che, cadendo da grandi altezze, il gatto non possa ferirsi anche in modo grave o fatale, ed è per questo che soprattutto chi abita ai piani alti di palazzi e condomini tende a prendere provvedimenti e ad adottare misure che rendano i balconi e i terrazzi sicuri. Impedire al gatto di saltare ed esplorare i piani e le posizioni verticali tenendoli chiusi in casa o privandolo di qualsiasi affaccio sul mondo esterno non è però la strategia giusta, anzi rischia di diventare una vera e propria crudeltà.
Balconi in sicurezza: la giusta misura
«Quella di mettere i balconi in sicurezza è di fatto un’esigenza umana nata nel momento in cui abbiamo rinchiuso i gatti in appartamenti di condomini alti decine di piani – spiega Sonia Campa, esperta di comportamento felino e membro del comitato scientifico di Kodami – I gatti, di per sé, sono naturalmente attratti dalle altezze, ancor più se il balcone è l'unica forma di contatto con l'esterno che hanno, quindi pensare di togliere loro quest'ultima isola felice è abbastanza crudele».
Quando lo si vede passeggiare su tetti e muretti o saltare sugli alberi, insomma, il gatto è consapevole dell’altezza e sta mettendo alla prova le sue attitudini atletiche. Il problema è che in città spesso è confinato in appartamento e si ritrova a farlo anche in palazzi e condomini di decine di metri d’altezza, e il rischio che possa cadere c’è, con la differenza che al di sotto non c’è erba ma asfalto.
Non perché il micio voglia gettarsi di sotto o non sia consapevole dell’altezza, chiaramente, ma proprio perché l’ambito urbano e la vita in appartamento sono frutto di una domesticazione che ha portato il gatto fuori dal suo ambiente originario e lo ha reso un pizzico meno consapevole di ciò che lo circonda (la città, i palazzi, le auto). E gli incidenti possono capitare. Come intervenire, dunque, per garantire la sua sicurezza senza confinarlo?
Come mettere in sicurezza il balcone per i gatti
La parte su cui bisogna concentrarsi, per chi ha la fortuna di averlo, è sicuramente il balcone (o il terrazzo). È un punto di accesso al mondo esterno per il gatto e vietarglielo, come detto, sarebbe una crudeltà, però è possibile adottare piccoli accorgimenti per renderlo più sicuro.
Innanzitutto si può scegliere tra diversi metodi, tenendo conto che esistono regolamenti condominiali che disciplinano eventuali modifiche o installazioni e che è sempre bene informarsi. Fatta questa premessa, la messa in sicurezza dipende dalla tipologia di balcone. L’idea di base è trasformarlo in una sorta di patio per gatti, chiuso o semi chiuso, di modo che micio possa guardare fuori senza il rischio di cadere di sotto.
Per farlo è necessario rendere sicuro il balcone con una barriera da fissare alle sbarre o ai pali portanti della ringhiera: si possono utilizzare reti di plastica a trama fitta o reti di metallo da tagliare su misura (si può fare a casa se si hanno gli strumenti adatti, o direttamente in ferramenta o nei negozi di bricolage se si hanno le misure precise) che si assicurano alla ringhiera con semplici fascette da elettricista. Meglio scegliere sempre materiale robusto e rigido per evitare che la rete si pieghi o che il gatto possa infilarcisi sotto o di lato, ed è importante controllare che non restino buchi o altre zone poco sicure. La rete deve percorrere tutto il perimetro del balcone ed essere fissata con attenzione.
Il gatto potrebbe comunque provare ad arrampicarsi sulla rete e arrivare sulla sommità della ringhiera, e in questo caso la scelta è doppia: la rete può salire sino al “soffitto” del terrazzo o del balcone, che diventerebbe una sorta di patio fai-da-te chiuso, oppure si possono aggiungere sulla rete, su tutta o su quella più vicina alla sommità della ringhiera, dei pannelli di plexiglass che impediscono al gatto di fare presa con le unghie e arrampicarsi. In questo caso parte del balcone resterà all’aperto, ma il gatto non dovrebbe riuscire a scalare la rete posizionata nella parte più bassa.
I pannelli di plexiglass sono in generale la scelta migliore perché impattano meno anche al punto di vista visivo, e vanno bene anche per i balconi in muratura. Resta sempre da risolvere il problema del parapetto: se abbastanza ampio, il gatto potrebbe decidere di provare a passeggiare saltandovi direttamente sopra. Un’idea può essere quindi quella di incurvare leggermente verso l’interno la rete, in modo che sporga e scoraggi il gatto a saltare ma gli consenta comunque di stare all’aperto e osservare il mondo fuori, godendosi sole e aria fresca. Resta comunque fondamentale il controllo: senza farsi prendere da ansie o timori eccessivi, soprattutto in balconi semichiusi è bene non lasciare il gatto completamente privo di supervisione, per la sua sicurezza prima di tutto.
Chiaramente è possibile rivolgersi a ditte specializzate, che dietro pagamento mettono in sicurezza il balcone scegliendo il metodo più adatto alle esigenze. In generale comunque è bene valutare il contesto quanto è necessario intervenire: l’obiettivo non è trasformare il balcone o il terrazzo (se per questo, neppure la casa) in una prigione, ma renderlo sicuro per il gatto, obiettivo che viene prima dell’esigenza umana di «stare tranquilli».