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rubrica
31 Ottobre 2023
9:00

Come mai il mio cane ha paura del veterinario?

La paura di un cane per il veterinario può derivare da una varietà di fattori che vanno da esperienze negative passate, all'associazione dell'ambiente della clinica con situazioni stressanti, fino a una mancanza più generale di socializzazione.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Molte persone si chiedono perché il loro amico a quattro zampe manifesti un tale grado di ansia o paura quando si tratta di andare dal veterinario. Questa reazione può derivare da una varietà di fattori che vanno da esperienze negative passate, all'associazione dell'ambiente della clinica con situazioni stressanti, fino a una mancanza più generale di socializzazione. In questo articolo, esamineremo le cause più comuni di questa paura e discuteremo strategie che possono aiutare il vostro cane a sentirsi più a proprio agio durante le visite veterinarie.

Le cause della paura

Come ben sappiamo la paura è un’emozione primaria, evolutivamente parlando ha la funzione di proteggere l’individuo dai rischi e dalla morte. Essa si attiva quando un individuo percepisce nell’ambiente circostanze elementi che ha marcato con questa emozione, o quando ha ragione di pensare che qualcosa di negativo gli possa accadere in una situazione sconosciuta. L’attivazione di questa emozione ha a che fare anche con il profilo caratteriale del cane.

Ci sono infatti individui più cauti, sospettosi, inclini all’evitamento, mentre altri tendono ad essere più curiosi, sicuri di sé, intraprendenti. Questo però non significa che anche i secondi non possano provare paura, diciamo però che le situazioni che li preoccupano a tal punto da innescare una risposta emotiva intensa sono meno probabili. Vediamo ora quali possono essere questi elementi che influenzano l’attivazione di questa emozione primaria nel particolare contesto della visita al veterinario.

Esperienze negative passate

Una delle ragioni più comuni per cui un cane potrebbe temere il veterinario è un'esperienza negativa passata. Questo può includere procedure dolorose o scomode, come prelievi di sangue, vaccinazioni o anche un ricovero. I cani hanno una memoria emotiva molto sviluppata e possono associare la clinica veterinaria con queste esperienze.

Quindi, di fatto, l’emozione paura si fa sentire in anticipazione, prima che al cane stia succedendo qualcosa di sgradevole, attraverso una marcatura negativa a livello mnemonico di quella specifica situazione. Il nostro cane non può sapere se quella visita non sarà invasiva, lui tiene presente ciò che gli è successo e la paura è il modo che la mente del cane ha per evitargli la ripetizione di qualcosa di “brutto”.

Associazione dell’ambiente con malattia e dolore

I cani sono abili nell'associare ambienti specifici con eventi emotivi. Se un cane associa la clinica veterinaria con il dolore o lo stress, è probabile che manifesti ansia o paura in occasioni future. Odori come disinfettanti, suoni come latrati o piagnucolii di altri animali, e la vista di persone in camice bianco possono agire come stimoli scatenanti. Proprio come potrebbe essere successo a noi da piccoli se abbiamo, malauguratamente, avuto bisogno di una visita all’ospedale.

Anche nella nostra memoria sono ben radicati elementi tipici di quell’ambiente che, anche presi singolarmente, possono scatenare in noi una risposta emotiva intensa, come per esempio il tipico odore d’ospedale, o la vista di particolari oggetti come le aste per le flebo, aghi, camici e barelle. Il nostro cane ha in più un olfatto enormemente più sviluppato del nostro, ma non solo, è anche in grado di percepire i feromoni, per esempio quelli d’allerta e quelli legati alla paura emessi dagli altri cani che hanno stazionato in quell’ambiente prima di lui.

Attenzione perché questi possono essere percepiti – sia gli odori che i feromoni – anche a grande distanza. Perciò l’emozione paura nel cane potrebbe attivarsi prima dell’arrivo vero e proprio nella clinica o nell’ambulatorio veterinario. Di fatto la paura, come detto, tende ad anticipare gli eventi negativi e lo sa fare molto bene.

Mancanza di socializzazione

La socializzazione è un elemento cruciale nello sviluppo comportamentale di un cane. Se un cane non è stato adeguatamente socializzato a vari ambienti, persone e altri animali, è più probabile che manifesti ansia in situazioni nuove o impreviste, come una visita veterinaria. Teniamo anche presente che un cane potrebbe provare molto stress nelle manipolazioni da parte di estranei, quindi non aver paura in sé degli elementi tipici del luogo, ma prevenire il fastidio e l’irritazione che proverà nel solo doversi far toccare dal veterinario.

Anche il senso del tatto è qualcosa che ha a che fare con la socializzazione, ma come prima non dimentichiamo mai che a parità di esperienze, due individui hanno sempre e comunque profili caratteriali soggettivi, e non è affatto detto che gradiscano le stesse cose. Alle volte lo stato d’ansia del cane è quindi legato ad una catena di eventi che prevede accadranno: il veterinario mi si avvicina e vuole manipolarmi –> mostro il mio fastidio e la mia irritazione –> il mio compagno umano mi rimprovera e mi immobilizza –> la mia paura aumenta –> eccetera.

Come far stare tranquillo il cane dal veterinario?

La maggior parte dei veterinari oggi, consci delle difficoltà che un cane possa avere legate all’ambiente e al momento della visita, cercano di incoraggiare esperienze positive legate a quel particolare contesto. È consigliabile quindi far fare delle esperienze positive al proprio cane, meglio ancora se giovane cane o cucciolo, di socializzazione con quelle che potremmo chiamare “visite di cortesia”.

Accompagnare il proprio compagno a quattro zampe a conoscere il veterinario, il suo ambulatorio e gli oggetti ivi contenuti non durante un’emergenza medica, ma prendendo un appuntamento al fine esclusivo di fare conoscenza, proprio come si farebbe con una persona che si è appena trasferita nel quartiere.

Ecco che in questa circostanza il cane potrà fare delle associazioni positive, o sarebbe meglio dire, potrà costruirsi delle rappresentazioni mentali legate a quell’ambiente condite da emozioni come la curiosità, la gioia di incontrare qualcuno di affabile e simpatico, e magari di ricevere qualche biscottino, proprio come una volta facevano i pediatri, che avevano un vaso di caramelle colorate e dai mille gusti sulla loro austera scrivania.

Uso di feromoni d’acquietamento

I feromoni d’acquitamento sono sostanze chimiche che possono aiutare a lenire lo stress dei cani. Uno dei feromoni d'acquietamento più studiati nei cani è il Dog Appeasing Pheromone (DAP), conosciuto anche come «feromone materno canino». Si tratta di una molecola che viene naturalmente secreta dalle ghiandole mammarie delle cagne durante l'allattamento.

Il DAP ha mostrato di avere un effetto rassicurante sui cuccioli e può anche influenzare positivamente cani adulti. Sinteticamente, questa molecola è stata replicata e viene venduta sotto diverse forme, come diffusori, spray e collari. La loro efficacia resta comunque soggettiva, non tutti i cani ricevono gli stessi benefici effetti, ma alcuni veterinari hanno approntato le sale d’aspetto con diffusori di questa sostanza che per alcuni ha dimostrato di essere efficace.

Consultare un veterinario esperto in comportamento

Se la paura dell'ambulatorio veterinario con tutti gli annessi e connessi è particolarmente grave, potrebbe essere utile consultare un veterinario specializzato in comportamento animale, che può fornire un piano d’aiuto specifico. Non dobbiamo dimenticare che i possibili traumi, soprattutto in età infantile, difficilmente si possono lenire attraverso sporadiche esperienze positive. Un trauma segna profondamente le risposte emozionali di un individuo e va trattato con particolare cura.

È giusto dare una ricompensa dopo la visita?

Molti si chiedono se sia corretto, dopo la visita in un ambulatorio veterinario, ricompensare il cane con premi alimentari o gioco. La risposta è, come sempre, dipende. Se la visita è stata “difficile” fonte di alti livelli di stress e ansia, dolorosa, o quant’altro, il premio per il cane sarà soprattutto uscire da quel luogo.

Dargli qualcosa di gradito non è sbagliato in sé, ma non avrà un effetto positivo sulla rappresentazione generale della situazione e dell’esperienza quando vi si troverà di nuovo a farne i conti. Se invece l’esperienza è stata “tranquilla”, tutto sommato accettabile, ecco che allora enfatizzare la positività generale con qualcosa di gradito al nostro cane può essere un modo efficace per rafforzare le associazioni positive con la clinica veterinaria.

Cosa fare

Capire la causa della paura del vostro cane per il veterinario è il primo passo per rendere le visite meno stressanti. Con l'adozione di strategie come le esperienze positivi in situazioni tranquille, l'uso di feromoni e, se necessario, la consultazione con un esperto, è possibile creare un'esperienza più positiva per il vostro animale. Ricompensare il cane in modo appropriato può ulteriormente aiutare a costruire associazioni positive, rendendo le future visite meno stressanti.

A questo punto, va da sé, che avrà molta importanza la scelta del medico veterinario al quale decideremo di affidare la salute del nostro compagno, a parità di competenze cliniche, che sono fondamentali ovviamente, dovremmo propendere per chi mostra di avere più pazienza e sensibilità nei confronti del nostro cane. Sembrerà strano ai più, ma il fatto che una persona si dedichi alla medicina veterinaria non garantisce che abbia anche un buon livello di empatia nei confronti degli animali.

Un ambiente sereno e la capacità di stemperare le situazioni difficili alle quali sottoponiamo il nostro cane – suo malgrado – è sempre la scelta migliore. Un’altra cosa che potrebbe essere d’aiuto è il modo in cui la clinica veterinaria organizza il suo lavoro. Per esempio molte ricevono su appuntamento – fatta ovviamente eccezione per le emergenze – e questo aiuta a creare un contesto più tranquillo. La sala d’aspetto non sarà affollata, densa di tensione aggiungendo stress ad una situazione di per sé già complessa da gestire per il nostro cane.

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Luca Spennacchio
Istruttore cinofilo CZ
Ho iniziato come volontario in un canile all’età di 13 anni. Ho studiato i principi dell’approccio cognitivo zooantropologico nel 2002; sono docente presso diverse scuole di formazione e master universitari. Sono autore di diversi saggi.
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