I mesi passano veloci e dalle magliette leggere siamo passati ai pantaloni lunghi e alle scarpe chiuse. Ma c'è una costante che accomuna i mesi estivi con quelli autunnali: le zanzare. Nonostante siamo quasi a novembre, infatti, nelle nostre case è frequente trovare ancora molte zanzare, animali che solitamente associamo al periodo estivo, alle passeggiate serali nei parchi e ai barbecue in piscina. Purtroppo, però, le alte temperature registrate, sopratutto causate dal cambiamento climatico, fanno s^ che ancora oggi questi insetti siano visibilmente attivi.
Fra le specie che più comunemente ci ritroviamo fra le mura domestiche ci sono Aedes albopictus, conosciuta comunemente come zanzara tigre, e la Culex pipiens, la zanzara comune, anche se le specie in Italia possono essere molte di più. Secondo i Rapporti Istisan del 2021 dell'Istituto Superiore di Sanità che raccolgono studi, ricerche e protocolli tecnici di rilevanza sanitaria, le specie di zanzare presenti in Italia sono in tutto 65.
Molte di queste specie sono ectoparassite dell'uomo, un termine tecnico che significa semplicemente che si sono adattate a sopravvivere sulla superficie dell'ospite. In particolar modo solo le femmine pungono i vertebrati grazie al loro apparato boccale pungente-succhiante. Trafiggono la cute del malcapitato per suggere il prezioso "liquido" che fornirà nutrimento per una delle più importanti fasi della vita di una zanzara: l'accoppiamento e la deposizione delle uova.
Ci sono diversi motivi per cui, nonostante inizino a palesarsi giorni più freddi, le zanzare continuano comunque a entrare in casa e a pungerci, ma prima bisogna chiarire un concetto fondamentale: durante i mesi freddi le zanzare ci sono comunque, semplicemente sono meno attive o addirittura in "diapausa". Con questo termine ci si riferisce a una fase di arresto spontaneo dello sviluppo di alcuni animali in cui l'organismo è inattivo, non si alimenta e non si muove e, in generale, l'attività metabolica si riduce.
Questa particolare condizione permette a moltissimi organismi di passare i mesi più sfavorevoli in attesa di tempi migliori, ma non tutte le zanzare ci riescono. Ad esempio la zanzara comune, essendo adattata a un clima mediterraneo con caldi estate e inverni rigidi, riesce a utilizzare questo periodo di quiescenza, la zanzara tigre, invece, provenendo da ambienti tropicali in cui ha la possibilità di rimanere attiva tutto l'anno, non ha sviluppato lo stesso adattamento.
In entrambi i casi per poter resistere le zanzare hanno bisogno di due cose: un ambiente caldo e, nel caso non entrino in diapausa, una fonte di cibo. Ecco perché quando le giornate iniziano a essere più fredde, questi insetti si rifugiano nelle nostre calde e confortevoli dimore, ambienti perfetti per prosperare. A facilitare la loro ricerca dei luoghi in cui passiamo la maggior parte del nostro tempo c'è la loro grande capacità di percepire la CO2 che produciamo attraverso la respirazione.
Insomma, abbiamo la comune concezione che le zanzare in inverno dovrebbero sparire, ma l'aumento delle temperature medie e l'arrivo di nuove specie resistenti al freddo, sopratutto dall'Asia come la Aedes japonicus e la Aedes koreicus, stanno spostando un po' più in là il momento dell'anno in cui "spariscono". È anche vero, però, che in alcune città italiane con un meteo particolarmente favorevole, riescono a prosperare tutto l'anno.
Nel caso parliamo di zanzare attive anche nei mesi invernali poiché non vanno in diapausa, un altro motivo per cui entrare in casa è la presenza di ambienti artificiali dove ristagna l'acqua, luoghi ottimali per poter deporre le uova in una covata extra al di fuori di quella primaverile. Infatti in casa e nei nostri giardini abbondano sottovasi con acqua in eccesso, annaffiatoi non svuotati, lattine lasciate all'aperto e riempite di acqua piovana, e molto altro.
È vero che le zanzare in casa anche in questi mesi più freddi possono dar fastidio, ma il problema "dell'invasione autunnale delle zanzare" risiede principalmente nelle pericolose malattie di cui si fanno vettori. Un recente esempio che ha suscitato notevole preoccupazione lo abbiamo visto a Genova con dove nei giorni scorsi è stato rilevato il virus Usutu in una zanzara della specie Culex pipiens.
Non è certamente il caso di entrare nel panico, ma è importante ricordare una cosa: gli effetti del cambiamento climatico non sono immediati. Non sono solo le alte temperature e le piogge torrenziali a preoccupare, ma un evento globale del genere porta con se una serie di effetti secondari disastrosi con i quali già stiamo facendo i conti.