Può capitare che due cani, pur essendo meticci e non imparentati tra loro, si somiglino molto. L'estetica (e anche il carattere) di un cane non di razza è frutto di un mix di geni che derivano dai genitori e dagli altri antenati, frutto di un insieme di caratteristiche le cui origini a volte sono distinguibili e altre no. Si possono per esempio riconoscere i tratti dei cani da pastore o di molossoidi nei meticci, sebbene poi ogni cane dal punto di vista della personalità è un soggetto a sé.
Le origini dei cani meticci, come abbiamo spiegato anche in una puntata del nostro format "Che razza di storia" si perdono nella notte dei tempi tanto che ci teniamo sempre a sottolineare che il meticcio è il "cane originale", visto che spesso appunto si tende a voler trovare per forza delle somiglianze con cani che hanno pedigree quando bisognerebbe fare un ragionamento al contrario e riflettere sul fatto che l'uomo ha operato con la selezione su individui che, ovviamente, sono nati in natura e a cui poi prima è stata data una conformazione utile ad attività lavorative a nostro supporto e poi, purtroppo sempre di più, per farli corrispondere a richieste meramente estetiche.
Precisato ciò ci sono aree del mondo, da intere regioni fino a località più limitate, in cui i "bastardini" tendono a essere molto simili tra loro per tante ragioni diverse, a seconda della popolazione di riferimento e della sua storia, rintracciabili per lo più nella genetica. Nel DNA di ogni essere vivente è infatti scritto il "progetto" di costruzione, e quindi le caratteristiche fenotipiche, di ogni individuo. Per cui due o più cani non imparentati tra loro, si somigliano perché per una ragione per un'altra condividono caratteristiche genetiche simili. Perché e come ciò accade, può avere però diverse possibili spiegazioni.
Perché alcuni meticci si assomigliano?
Molti cani meticci, pur non essendo strettamente imparentati tra loro, possano somigliarsi molto e condividere diverse caratteristiche comuni. Questo fenomeno può accadere per svariate ragioni, e non necessariamente implica una relazione diretta tra i singoli individui. Una delle possibili cause è la condivisione di antenati di razze comuni o strettamente imparentate tra loro. Per esempio, in molte aree del mondo, particolari gruppi di cani, come i cani da pastore o i molossoidi, hanno dominato a lungo, influenzando inevitabilmente il patrimonio genetico delle popolazioni canine locali.
In altre circostanze, specialmente in regioni dove i cani liberi o rinselvatichiti vivono senza alcuna interferenza umana, come nel caso dei dingo australiani o dei cani canori della Nuova Guinea, può verificarsi per diversi fenomeni biologici naturali, tra cui il cosiddetto "effetto del fondatore". Questo processo si verifica quando un piccolo gruppo di individui si stabilisce in una nuova area, e la loro discendenza mantiene inevitabilmente le caratteristiche fisiche comuni (colore, dimensioni, forma delle orecchie) dei pochi fondatori, a causa di un pool genetico molto ristretto.
Un'altra possibile ragione per cui i meticci si somigliano spesso tra loro è legata al modo in cui si mescolano le caratteristiche delle razze. Con il tempo, incrociando cani di razze diverse, le caratteristiche più estreme, come la forma delle orecchie, la lunghezza del muso o le dimensioni del corpo, tendono a "diluirsi" e a diventare più sfumate. Questo porta a una maggiore omogeneità nel loro aspetto esteriore, con caratteristiche fisiche meno marcate e più difficilmente riconducibili a una razza specifica.
I meticci appartengono a una razza?
Il concetto di razza è un'astrazione totalmente artificiale, una categorizzazione creata da noi esseri umani. Siamo noi a stabilire i parametri e i confini di queste "scatole" artificiali, basandoci su caratteristiche morfologiche, comportamentali e genetiche che siamo sempre noi stessi a selezionare e manipolare a seconda dei nostri gusti o delle esigenze pratiche. Questo significa che il meticcio, o "bastardo" come veniva chiamato in passato, non appartiene tecnicamente a una razza: è il risultato di incroci tra cani di razze diverse.
L'origine delle razze canine, così come le intendiamo oggi, è però una "invenzione" umana piuttosto recente, risalente all'Ottocento. Prima di quel periodo, anche se esistevano già notevoli differenze morfologiche tra le diverse popolazioni di cani sparse per il mondo, non c'era una selezione così rigida ed estremizzata sul piano estetico come avviene oggi. Le persone allevavano cani per le loro abilità e utilità, più che per la loro apparenza fisica. In un certo senso, quindi, prima dell'Ottocento, la maggior parte dei cani poteva essere considerata meticcia.
Oggi, il meticcio – temine spesso accompagnato da un'alone di imperfezione – rappresentare l'essenza più pura della biodiversità canina, un cane che non rispetta le rigide classificazioni umane, ma che spesso conserva un mix di caratteristiche uniche e irripetibili, frutto dell'incontro casuale di diversi patrimoni genetici che si fondono e si rimescolano insieme da chissà quante generazioni. Del resto, ce lo insegna anche la biologia e più propriamente la genetica. Le diversità è la più potente arma a disposizione di qualsiasi essere vivente, perché offre infinite possibilità di adattamento e sopravvivenza.
Articolo realizzato con il gentile contributo dell'istruttore cinofilo Luca Spennacchio