Noi esseri umani, la più invasiva e impattante tra tutte le specie animali, abbiamo completamente stravolto il pianeta a nostro uso e consumo. Se da un lato questo ha portato (e sta portando) all'estinzione di innumerevoli forme di vita, dall'altro si è trasformato in un potente e accelerato motore per l'evoluzione e l'adattamento delle specie animali. Le nostre metropoli, veri e propri ecosistemi urbani, stanno costruendo intorno a noi un nuovo mondo naturale, dove alcuni animali mutano, si adattano, si evolvono.
Il processo evolutivo non si ferma mai, continua senza sosta anche in città. E noi esseri umani stiamo contribuendo alla sua accelerazione. Moltissimi animali che hanno imparato a vivere in ambienti urbani sono ormai molto diversi dai loro simili campagnoli o che vivono in boschi e foreste. Perché le città accelerano l'evoluzione in modi che persino Darwin non avrebbe potuto mai immaginare. Questo processo ha prodotto nuove mutazioni, nuovi adattamenti e persino vere e proprie nuove specie, o quasi.
La zanzare della metropolitana di Londra
È quello che sta accadendo, per esempio, a Londra, dove in mezzo al frastuono dei treni, sta emergendo una nuova specie di zanzara. La forma urbana di Culex pipiens comparve per la prima volta durante la Seconda Guerra Mondiale, quando migliaia di persone si rifugiarono nelle stazioni della metropolitana durante i bombardamenti.
Le sue cugine non urbane sono stagionali, attive solo nei mesi più caldi e prima di deporre le uova devono nutrirsi di sangue, di solito quello degli uccelli. Al contrario, la forma metropolitana, Culex pipiens molestus, è attiva tutto l'anno e le femmine possono deporre le uova senza aver prima succhiato sangue che di solito preferiscono prelevare invece ai mammiferi.
Studi genetici hanno permesso di scoprire che quando la molestus conquisto il sottosuolo londinese iniziò a sviluppare nuove mutazioni di geni legati al riconoscimento degli odori, alla digestione e all'immunità che, con successo, le hanno permesso di adattarsi e di prosperare tra i tunnel della metropolitana: evoluzione e selezione naturale in piena regola!
La chiave è l'isolamento, come accade per le volpi
Come accade in natura la chiave dell'evoluzione è l'isolamento, inteso non solo come separazione fisica, ma anche comportamentale o alimentare, l'importante è che venga arrestato (o quasi) il flusso di geni, cioè la riproduzione. È infatti l'isolamento riproduttivo il vero motore delle evoluzione, come dimostrano tutte le specie endemiche nate sulle piccole isole in mezzo al mare, differenziatesi dai progenitori continentali proprio perché non si accoppiano più tra loro.
Da questo punto di vista quindi anche le città sono vere e proprie isole biogeografiche, e non solo per le zanzare. Sempre nel Regno Unito la vita urbana sta trasformando le popolazioni di volpi. Nel 2020 un gruppo di scienziati ha scoperto che le volpi di città stanno evolvendo un muso più corto e più largo rispetto a quelle che vivono in campagna, e anche una scatola cranica più piccola. Questi cambiamenti sono molto simili a quelli avvenuti durante la domesticazione del cane, per cui i ricercatori hanno concluso che le volpi urbane si stanno praticamente domesticando da sole, vivendo in mezzo a noi.
In città è il cervello a fare la differenza
Ma alcuni degli esempi di adattamenti urbani più lampanti li troviamo soprattutto tra gli uccelli. I nostri parchi e giardini sono pieni di merli, passeri, corvidi e tanti altri pennuti che si stanno evolvendo sotto ai nostri occhi, appena fuori dalla finestra di casa. Per gli uccelli in città è spesso il cervello a fare la differenza, poiché gli animali sono sottoposti a molti più stress e pericoli. Lo dimostra l'incredibile capacità di adattamento dimostrata da gazze, corvi e cornacchie, tra gli animali più intelligenti di tutti.
Le cornacchie nere di Sendai, in Giappone, sono particolarmente ghiotte di noci. A un certo punto, a partire dagli anni 80, hanno scoperto che è molto più semplice aprirle posizionandole sulle strisce pedonali o davanti a un veicolo, per farle schiacciare senza troppi sforzi dalle ruote. Questa abitudine si è poi diffusa rapidamente tra la popolazione ed è un esempio classico di evoluzione culturale guidata proprio dall'adattamento alle città.
Come stanno cambiando gli uccelli urbani
Ma anche altri uccelli meno smart sta cambiando, e piuttosto rapidamente. Diversi studi sui merli e altri passeriformi che vivono in ambiente urbano, hanno dimostrato che i comportamenti riproduttivi, l'alimentazione e persino le abitudine migratorie di questi uccelli stanno mutando rapidamente. I merli di città hanno becchi più corti, non migrano più e sono più resistenti allo stress. Iniziano inoltre a riprodursi molto prima e i maschi cantano con toni differenti rispetto ai cugini di campagna.
Le nostre città stanno trasformando gli animali, in modi e tempi che difficilmente avremmo mai potuto immaginare. Mammiferi, uccelli, insetti e altri invertebrati stanno "imparando" a vivere nelle nostre città, e le città li stanno cambiando. Questo accade perché l'evoluzione è ovunque, non si ferma mai, ma soprattutto perché anche noi, le nostre abitudini e i nostri impattanti comportamenti ne sono parte attiva, come qualsiasi altro elemento naturale, che lo vediamo oppure no.