Le blatte sono un incredibile esempio di adattabilità e sopravvivenza estrema. E sebbene questi insetti indesiderati siano ormai ospiti fissi delle abitazioni e delle dispense di tutto il mondo, la loro storia e le loro origini – o perlomeno quelle di alcune specie – sono rimaste a lungo avvolte nel mistero. Un nuovo studio, tuttavia, ha finalmente risolto l'enigma sulle origine della blatta fuochista, raccontando per la prima volta grazie al suo DNA una storia di conquista e viaggi straordinari cominciati nel sud-est asiatico migliaia di anni fa.
La blatta fuochista, il cui nome scientifico è Blattella germanica, è comparsa dal nulla in centro Europa (da qui il nome latino) circa 250 anni fa. La sua origine è però rimasta a lungo un vero e proprio enigma, in parte perché è ormai onnipresente in tutto il mondo oggi, ma anche in virtù del fatto che questa specie non vive in natura: il suo "habitat" naturale è stare accanto all'essere umano. Secondo però questo nuovo studio, il viaggio delle blatte fuochiste che le ha portate a colonizzare quasi ogni angolo del mondo, è partito dall'Asia.
Questo viaggio, durato millenni, è stato reso possibile grazie proprio all'insolita e inconsapevole alleanza con l'umanità. Gli scienziati, analizzando il DNA di oltre 280 blatte provenienti da 17 paesi su sei continenti, hanno scoperto che Blattella germanica discende direttamente dalla blatta asiatica Blattella asahinai, con cui ha condiviso un antenato comune circa 2.100 anni fa. Due millenni fa, quindi, la blatta fuochista si è separata dal suo antenato asiatico, "abbandonando" la natura per vivere da quel momento fianco a fianco all'essere umano.
Ma come hanno fatto questi insetti a diffondersi poi così rapidamente? La risposta risiede proprio nei movimenti delle popolazioni umane. Circa 1.200 anni fa, le blatte fuochiste iniziarono a spostarsi verso ovest, raggiungendo per prima il Medio Oriente, forse nascoste nelle razioni di cibo dei soldati. Successivamente, circa 270 anni fa, le rotte commerciali delle compagnie olandesi e britanniche delle Indie Orientali permisero poi a questi scarafaggi di arrivare in Europa, dove furono descritte ed etichettate dalla scienza per la prima volta come "germaniche".
Una volta giunte nel Vecchio Continente, le innovazioni tecnologiche come il motore a vapore e le nuove rotte commerciali, offrirono loro infiniti ambienti e nuovi territori da colonizzare, portandole praticamente in tutto il globo. La storia delle blatte non è quindi solo una storia di insetti, ma è anche la nostra storia. Un intricato e ormai indissolubile legame tra storia naturale, evoluzione e migrazioni umane, che rende l’epopea di questi fastidiosi insetti un fenomeno ancora più affascinante e complesso e tutt'altro che terminato, anzi.
Le blatte sono oggi un vero e proprio incubo per molte città e regioni del mondo, a causa della loro capacità di adattarsi rapidamente e resistere anche agli insetticidi più potenti. Questa straordinaria adattabilità – che vi abbiamo raccontato in un episodio de Il mondo degli insetti – è il frutto di un'evoluzione continua e inarrestabile, cominciata con l'uomo circa 2.000 anni fa, ma che continua incessante ancora oggi, permettendo agli scarafaggi di proseguire il loro viaggio al nostro fianco.
Capire però in che modo le blatte abbiano conquistato il mondo in passato potrà fornire nuove strategie e spunti per la gestione di questi insetti infestanti. La loro storia resta però un importante monito sulla potenza della natura e sull'interazione profonda tra tutte le specie viventi, umani inclusi. Per quanto cerchiamo di debellarle, le blatte ci ricordano che l'adattabilità è la chiave per la sopravvivenza, una lezione che l'umanità farebbe bene a imparare al più presto e, soprattutto, a non dimenticare.