Tutto ciò che ci circonda possiede un suo odore, molecole che vorticano nell'aria, si attaccano alle superfici e le impregnano con un aroma caratteristico. A unirsi a questo "mondo aromatico" sono anche liquidi e secrezioni prodotte dagli animali che, con il loro modo unico di comunicare, segnalano una miriade di informazioni. Una recente ricerca evidenzia che nel "concerto di olezzi" della foresta, la pipì usata nelle marcature è uno "strumento musicale odoroso" importante non solo per loro, ma anche per molte altre specie.
Per capire come gli animali possano percepire il mondo circostante attraverso il loro naso facciamo un lavoro di immaginazione. Invece di usare l'olfatto, per cui certamente l'essere umano non brilla, possiamo convertire ogni odore in un suono. Ecco che così davanti ai nostri occhi si materializzano centinaia di strumenti musicali: un piccolo violino per un'orchidea appena sbocciata, una grancassa rumorosa per una cacca appena deposta o un'acuta cornamusa per una marcatura di pipì fatta da un felide. Ogni odore suona una propria musica, qualcuno intona meravigliose melodie, altri stonano e distorcono i motivi, altri ancora sovrastano completamente le altre armonie.
La marcatura degli alberi fatta dai giaguari rientra proprio all'interno di questa sinfonia odorosa e un team di ricerca tedesco del Cheetah Research Project del Leibniz Institute for Zoo and Wildlife Research (Leibniz-IZW) ha ora dimostrato che alcune specie di mammiferi traggono informazioni da questi segnali, pubblicando lo studio su Mammalian Biology. In alcuni terreni agricoli in Namibia, infatti, i ricercatori hanno notato che diversi gruppi di animali si avvicinano alle marcature come gli sciacalli dalla gualdrappa, i gatti selvatici africani e i facoceri, si strofinano sugli alberi e talvolta lasciano loro stessi altri segnali odorosi.
Come gli escrementi offrono segnali ad altre specie
Dunque, se dovessimo annusare ciò che ci circonda con lo stesso naso di un ghepardo, il mondo intorno ci parrebbe estremamente diverso da quello al quale siamo abituati. Così questi felidi, e molti altri mammiferi, usano segnali odorosi di urina o escrementi per comunicare tra loro, scambiandosi informazioni sulla proprietà del territorio, sulla ricettività riproduttiva, sullo stato di salute o sulla dieta.
La comunicazione olfattiva è quindi un modo meravigliosamente rapido ed efficace per gli animali di trasferire, ricevere e scambiare informazioni tra individui o gruppi. Uno dei principali utilizzi è sicuramente il marcaggio per rivendicare la proprietà del territorio, comunicazione rivolta principalmente ai membri della propria specie, definita in ambito accademico "comunicazione intraspecifica". Recenti studi, però, hanno dimostrato che marcare un territorio ha un'influenza anche su membri di altre specie, un tipo di comunicazione che invece è definito "interspecifica".
Questa è stata principalmente descritta tra preda e predatore e tra specie carnivore e il motivo è piuttosto semplice: le prede hanno bisogno di evitare il più possibile le aree frequentate dai propri predatori, fra carnivori invece c'è bisogno di comunicare quale sia il proprio territorio di caccia per entrare in conflitto il meno possibile. Ad esempio, in un esperimento del 2014 pubblicato su Plos One dei ricercatori hanno piazzato degli escrementi di lupo (Canis lupus) in un territorio di cervi rossi (Cervus elaphus) per capire come questo potesse modificare il loro comportamento. Gli studiosi hanno così assistito a un curioso fenomeno: le feci hanno causato un aumento della vigilanza dei cervi, che si guardavano in torno alla ricerca di predatori più a lungo, e una diminuzione del tempo di foraggiamento, uno dei momenti in cui sono più vulnerabili.
Nel rapporto fra due carnivori, invece, la situazione è diversa. In un altro esperimento del 2017 pubblicato su Scientific Reports, infatti, gli scienziati hanno posizionato escrementi di lince euroasiatica (Lynx lynx), un carnivoro dominante, nel territorio di un carnivoro subordinato, la volpe rossa (Vulpes Vulpes). In questo caso le volpi, invece di fuggire, hanno visitato i siti della marcatura delle linci più spesso del previsto, sottolineando come la fitta rete di comunicazione odorosa fra animali di diverse specie sia più complessa di quanto si pensasse originariamente. Proprio per questo motivo gli studiosi tedeschi hanno voluto approfondire quali informazioni le marcature odorose di un carnivoro dominante come il ghepardo forniscono ad altri animali.
L'importanza della pipì di ghepardo per le altre specie
Gli scienziati del Leibniz-IZW Cheetah Research Project hanno quindi osservato nove alberi solitamente marcati dai ghepardi e nove alberi non marcati presenti in diversi terreni agricoli della Namibia. Hanno posizionato videotrappole e fototrappole nei pressi di questi siti, particolari strumenti fotografici che catturano video e foto della fauna selvatica al loro passaggio, scoprendo quanti e quali sono gli animali che più frequentemente si avvicinano alle marcature lasciando perdere gli altri alberi.
Le indagini sono durate per circa due mesi, settimane intense nelle quali gli studiosi hanno visto avvicinarsi almeno 29 specie di mammiferi diversi. Fra gli animali che hanno fatto visita più volte agli alberi marcati ci sono i gatti selvatici africani (Felis lybica lybica), gli sciacalli dalla gualdrappa (Lupulella mesomelas) e i facoceri (Phacochoerus africanus), ovvero due piccole specie carnivore e un onnivora, tutte e tre raramente predate dai ghepardi.
Gli studiosi ritengono che le specie carnivore potrebbero visitare gli alberi marcati dai ghepardi per valutare l'ultima volta che li hanno visitati e, di conseguenza, decidere di cacciare in quel territorio o nutrirsi delle carogne. I facoceri, invece, sono noti onnivori opportunisti, veri e propri "spazzini della natura". Essi potrebbero nutrirsi proprio dei resti di prede non digerite presenti nelle feci dei ghepardi, per cui per loro trovare una marcatura di questo animale potrebbe significare incontrare una possibile fonte di cibo.
Al contrario, la silvicapra (Sylvicapra grimmia), una specie molto diffusa nella regione e importante preda dei ghepardi, visitavano gli alberi marcati meno frequentemente: per loro capire dove e quando i ghepardi facciano pipì è una questione di vita o di morte.
Insomma, spesso per noi può essere solo motivo di disgusto: se notiamo escrementi a un lato della strada storciamo il naso e andiamo via. Per molti animali, invece, la sinfonia di odori che sentono ogni giorno porta informazioni vitali di cui, spesso, non possono fare a meno. Per questo motivo è essenziale continuare a scoprire di più su questo mondo che il più delle volte ignoriamo.