Da un lato Francesco, 9 anni, un bambino affetto da leucemia. Dall’altro Megan, una Labrador Retriever di 10 anni. La loro storia è stata scelta come case report per illustrare i risultati degli interventi assistiti con animali in oncologia pediatrica, per un articolo pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Journal of Pediatrics and Child Care.
Francesco e Megan hanno seguito in ospedale un programma appositamente studiato da una equipe multidisciplinare e giorno dopo giorno hanno imparato a relazionarsi. Un percorso con un amico a quattro zampe che ha consentito a Francesco di vivere meglio la sua condizione in ospedale.
«Al primo incontro tra Francesco e Megan il bambino stesso era sorpreso dal fatto che un cane fosse presente in reparto – spiega Teodoro Semeraro, addestratore esperto in interventi assistiti con animali del Centro Vir Labor – I bambini conoscono bene le regole di un reparto così delicato. Francesco non credeva ai suoi occhi, anche perché era una cosa che già da prima della malattia desiderava fortemente. Immaginate, dunque, avere un cane con cui giocare in reparto. Il bambino era molto predisposto alla relazione nei confronti dell'animale. Gli incontri sono avvenuti due volte a settimana. Potete immaginare quanto questo sia stato di supporto da un punto di vista psicologico durante la terapia».
Per tutto il percorso le attività che Francesco e Megan hanno svolto assieme sono state prestabilite secondo le indicazioni dell'equipe multidisciplinare di Interventi Assistiti con gli Animali (composta da medico, psicologa, veterinario e coadiutore del cane). Da quanto emerso gli interventi eseguiti avrebbero permesso al bambino di migliorare il proprio approccio all'ospedalizzazione e di costruire – come si legge nella pubblicazione – un rapporto di fiducia nei confronti del contesto ospedaliero e del personale sanitario. Un percorso in cui il cane «Megan diventa il punto di aggancio con l’ospedale, quell’elemento di apertura verso una maggiore serenità con cui osservare e vivere il percorso delle terapie».
Il progetto, denominato Pet Care, si è svolto presso il Reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Bari grazie all’associazione Apleti Ets e con il supporto di Vir Labor, Centro Nazionale di Formazione Cinofila ENCI ed Erogazione IAA Pet therapy di Carovigno. I risultati sono stati presentati anche dal Comune brindisino che, attraverso il Sindaco Massimo Lanzillotti, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto: «Un risultato importante che allevia le sofferenze dei piccoli pazienti oncologici e delle loro famiglie – ha affermato il primo cittadino – Un caso studio che siamo orgogliosi coinvolga una realtà carovignese quale quella di Vir Labor. Nel 2019 avevamo già coinvolto il Centro con un progetto di Pet Therapy nelle scuole, che in futuro potremmo riprendere e migliorare».
Di recente lo stesso centro ha portato in una RSA della provincia di Taranto questi Interventi Assistiti con gli Animali. Un’attività che ha portato risultati entusiasmanti su un gruppo di pazienti anziani, pur seguendo un obiettivo meramente ludico ricreativo. Particolarmente significativa è stata l’attività con i malati di Alzheimer che riconoscevano, anche su differenti sedute, i coadiutori del cane rispetto a quello che era il loro ruolo.