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26 Aprile 2022
13:20

Come la guerra in Ucraina sta uccidendo anche i cetacei

La guerra in Ucraina ha un potenziale impatto letale anche sui cetacei. I sonar utilizzati nelle esercitazioni militari navali in corso producono infatti vibrazioni che causano negli animali una grave embolia.

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Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Articolo a cura del Dott. Giuseppe Borzacchiello
Medico Veterinario e Professore universitario, esperto di patologia animale
balena
Megattera

I russi hanno invaso l’Ucraina mietendo migliaia di vittime civili, tra cui molti bambini. La guerra è sempre una tragedia per vinti e vincitori soprattutto perché dimostra a che livello di disprezzo della vita può arrivare l’uomo. Ma tutto ciò vale anche per gli animali che soffrono in questa condizione.

Le esercitazioni militari navali in corso da parte della Norvegia, USA e Francia hanno un potenziale impatto letale sui cetacei che vivono in quei mari.  Il pericolo viene dai sonar che producono delle vibrazioni con un impatto sugli animali provocando una grave embolia che porta alla morte. Quello effettuato attraverso l'uso dei sonar è un'attività antropogenica, cioè un intervento umano capace di produrre cambiamenti su altre forme di vita, in questo caso sui cetacei.

Stiamo parlando della Gas and fat embolic syndrome segnalata per la prima volta sull’importantissima rivista Nature da parte del professore Fernandez dell’Università delle Canarie e poi riconosciuta e riportata anche in seguito. È una malattia letale che colpisce mammiferi marini che vivono in profondità (balene, delfini e altri). Gli animali colpiti dai sonar delle navi manifestano lesioni emorragiche nel contesto del tessuto adiposo oltre a segni di grave embolia nei vasi sanguigni del parenchima di organi vitali.

La formazione di emboli (sostanze non miscibili con il sangue) dovuta ai sonar potrebbe derivare da un’alterazione del fisiologico movimento di immersione dei cetacei che provoca una sovrasaturazione di azoto al di sopra di un valore di soglia normalmente tollerato dai tessuti. Si tratterebbe, sostanzialmente, di una condizione molto simile alla malattia da decompressione che colpisce i subacquei.

In un’accorata lettera ad una delle riviste d’interesse medico veterinario più diffuse al mondo “The Veterinary Record”  i docenti Fernandez, Jepson (Università delle Canarie) e Di Guardo (già professore dell’Università di Teramo)  lanciano un appello affinché si consideri quanto questa guerra possa danneggiare la fauna marina che vive in quelle aree dove si svolgono le esercitazioni militari.

La speranza è che al più presto finiscano le ostilità per il bene del popolo ucraino e degli animali marini e terrestri di quella martoriata zona del mondo.

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Giuseppe Borzacchiello
Professore universitario di Fisiopatologia veterinaria
Sono professore universitario di ruolo presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni animali dell’Università degli studi di Napoli Federico II e titolare della cattedra di Fisiopatologia degli animali domestici. Ho insegnato in diverse Università italiane, corsi di perfezionamento e master universitari. Appassionato di animali e di cani in particolare, mi occupo da oltre vent’anni di ricerca scientifica nel campo della patologia spontanea degli animali domestici e di tematiche inerenti l’oncologia comparata.
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