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6 Luglio 2024
9:00

Come insegnare al gatto a non mordere

Sgridare il gatto per insegnargli a non mordere è inutile. Cosa possiamo fare allora? Mettere in pratica alcune strategie per evitare che la tendenza a mordere diventi sistematica.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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I gatti, con il loro carattere indipendente e misterioso, possono a volte comportarsi in modi che ci sorprendono o preoccupano, come mordere. Ma il morso è spesso legato ad una serie di attività assolutamente naturali per il gatto (il gioco, la difesa, la scoperta, la comunicazione) per cui sgridarlo per insegnargli a non mordere non è mai indicato.

Cosa possiamo fare, allora? Esistono delle strategie educative che possiamo implementare per evitare che la tendenza naturale al morso diventi talmente sistematica da compromettere la pacifica convivenza con il gatto.

Perché il gatto morde

Mordere non è un "vizio" del gatto, come molti pensano. I gatti mordono per una serie di ragioni, molte delle quali sono radicate nel loro comportamento naturale e nel modo in cui questi animali comunicano.

Nelle prime settimane di vita mordere è un modo di esplorare il mondo, i suoi oggetti e le sue consistenze. In questo, i gattini non sono molto diversi dai cuccioli umani che portano in bocca qualunque cosa rientri nel loro raggio d’azione.

Crescendo, il mordere diventa uno dei tanti comportamenti che si attiva nel gioco, nella competizione ludica con fratelli o altri affiliati, per poi trasformarsi, via via, in uno strumento di difesa in caso di percezione di stress, paura o dolore.

Da adulto, poi il gatto impara ad usare il morso anche per tutelare i propri interessi come rivendicare la protezione di uno spazio oppure per comunicare il suo stato d’animo. E, di solito, lo fa con un’intensità maggiore a quella usata da giovane o da gattino.

Spesso è nelle interazioni (scorrette) con il pet mate che il gatto impara ad “esagerare” con il morso (per frequenza e/o intensità) e non perché lo prenda per “vizio”, ma perché spesso è l'unico strumento che ha per regolare delle interazioni che facciamo fatica a comprendere.

Sgridare il gatto è utile?

Sgridare un gatto per aver morso, quindi, è inutile, a volte addirittura controproducente. Se, infatti, all’origine del comportamento c’è una condizione di stress, paura o frustrazione, l’essere sgridato non fa che aumentare la tensione e peggiorare sia il comportamento, sia la percezione emotiva che il gatto ha della situazione che ha generato il morso stesso. Come risultato, la frequenza e l’intensità con cui il gatto ricorrerà al mordere per regolare le interazioni saranno destinate ad aumentare.

Come far capire al gatto che non deve mordere

Non si tratta tanto, quindi, di far capire al gatto che “non deve” mordere. Un diktat di questo tipo non è di alcuna efficacia anche perché possono esserci situazioni in cui, dal punto di vista del gatto, mordere è assolutamente legittimo e rappresenta una risposta difensiva e per giunta sana ad una stimolazione ambientale negativa. In questi casi, la cosa più efficace da fare è capire cosa provoca la risposta del gatto e cercare di rimuovere gli elementi che la alimentano.

Se il gatto, invece, morde per una modalità di gioco poco regolata allora il modo migliore di intervenire, ancora una volta, non è cercare di inibire la sua tendenza al morso, ma cercare di dirigerla, invece, verso giocattoli che andranno opportunamente scelti (giochi interattivi, come bacchette con piume o palline, sono ideali per mantenere il gatto impegnato senza coinvolgere le mani).

Interrompere il gioco o le carezze può essere un’altra strategia che evita il consolidarsi del comportamento, in attesa che il gatto acquisisca – attraverso la nostra proposta di interazioni più corrette e giocattoli più adeguati – la capacità di autoregolarsi meglio.

Infine, una nota sull’ambiente: tutto questo può attecchire con efficacia solo se, di base, al gatto viene garantito un ambiente che offra spazi sicuri e confortevoli, che lo metta a suo agio attraverso zona sopraelevate e garantisca un accesso alle risorse ben gestito anche nella condivisione con altri gatti.

Se il comportamento di mordere persiste, potrebbe essere utile consultare un veterinario esperto in comportamento o un consulente per il comportamento onde escludere problemi di salute e ricevere ulteriori consigli su come gestire il comportamento.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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