Il cambiamento climatico è una delle problematiche globali più serie e importanti di quest'epoca: sta infatti creando danni e disagi all'ambiente e a quasi tutti gli organismi viventi. Un nuovo studio, i cui risultati sono stati pubblicati su CABI Reviews, suggerisce però che la crisi climatica impatta anche sul benessere degli animali, valutato utilizzando il cosiddetto "modello dei cinque domini" che include alimentazione, ambiente, comportamento e salute fisica e mentale. Questi sono fondamentali per verificare i livelli di stress legati anche al cambiamento climatico e per ideare piani di gestione ottimali per ogni singola specie.
L'obiettivo della ricerca, quindi, è quello di comprendere quali tra questi sono i domini prioritari per salvaguardare, nell'immediato e nel futuro, il benessere degli animali sia in natura che negli zoo. Poiché è evidente che il cambiamento climatico sia un problema serio, sono stati infatti compiuti innumerevoli studi a riguardo. «I ricercatori hanno ampiamente esaminato gli effetti dell'aumento delle temperature sugli animali, ma la correlazione diretta tra il cambiamento climatico e il benessere degli animali, in particolare nel contesto degli animali selvatici, è stata poco approfondita negli studi esistenti», afferma il Dr. Edward Narayan, autore principale e Senior Lecturer of Animal Science presso la School of Agriculture and Food Science dell'Università del Queensland, in Australia. Per questo motivo un gruppo di ricerca, The Stress Lab, ha approfondito gli impatti del cambiamento climatico su ciascuno dei cinque domini del benessere animale su diverse specie selvatiche e domestiche, provenienti da vari paesi e presenti sia sei sistemi acquatici che terrestri.
Dai risulti è emerso, ad esempio, che nelle mucche il calore porta una riduzione del 35% della produzione del latte, cosa che ha un impatto significativo sulle prestazioni della lattazione, sulla funzione immunitaria e sulla salute dei vitelli. Tuttavia, adeguate strategie di dissipazione del calore come ombrelloni e irrigatori possono mitigarne gli effetti, suggeriscono i ricercatori. D'altra parte, i polli, quando esposti a temperature elevate per almeno quattro giorni, manifestano casi più frequenti di necrosi, con conseguente diminuzione della qualità della loro vita. Questo si verifica perché gli uccelli hanno una ridotta capacità di termoregolazione in quanto privi di ghiandole sudoripare. Per abbassare la loro temperatura corporea limitano le loro attività e tendono a bere molto di più, quindi sarebbe ottimale rinfrescare i loro ambienti per evitare che si surriscaldino.
Un altro problema da non sottovalutare è quello della siccità, al quale è collegata la poca presenza di vegetazione. Gli elefanti sono i più grandi mammiferi terrestri presenti sul Pianeta e, data la loro stazza, hanno bisogno di mangiare grandissime quantità di cibo ogni giorno. A causa della pochissima disponibilità di acqua e copertura vegetale, i livelli di stress degli elefanti schizzano alle stelle contribuendo all'elevata mortalità degli stessi. Lo studio sottolinea, inoltre, che il cambiamento climatico è stato riconosciuto come un fattore determinante nel causare il declino della popolazione in molte specie di marsupiali, incluso il koala. Anche animali domestici come i cani sono colpiti dai cambiamenti climatici, secondo gli scienziati. Alcune razze, infatti, sono suscettibili al colpo di calore, per non parlare del fatto che le malattie collegate al caldo torrido degli ultimi anni rappresentano una delle prime causa di morte dei cani che lavorano nell'esercito.
È evidente che la situazione è estremamente tragica. «Poiché il cambiamento climatico spinge più popolazioni selvatiche verso limiti ecologici, ci saranno potenziali conseguenze sul loro benessere», spiega Narayan. «Allo stesso modo, gli animali domestiche saranno influenzati dagli estremi cambiamenti ambientali con conseguenze su ciascuna delle dimensioni all'interno dei cinque domini del benessere degli animali». Un cambio di rotta è più che mai necessario poiché stiamo raggiungendo il punto di non ritorno. Dobbiamo prestare attenzione e prendere provvedimenti per salvaguardare le popolazioni animali, sia in natura che nell'ambiente domestico, affrontando le sfide del cambiamento climatico per garantire un futuro sostenibile per tutte le specie. Solo con un impegno congiunto a livello globale possiamo sperare di preservare il benessere degli animali e i vari ecosistemi nei quali vivono.