Fiumi, torrenti e in generale gli ecosistemi interni d'acqua dolce sono tra gli habitat più alterati dall'uomo. Una grossa mano per il ripristino naturale di questi preziosi ambienti potrebbe però arrivare da un animale che, dopo aver rischiato seriamente di sparire per sempre dalla circolazione, sta rapidamente tornando a abitare i corsi d'acqua d'Europa: il castoro europeo (Castor fiber).
Secondo un nuovo studio, condotto dai ricercatori dell'Università di Southampton e pubblicato sul Canadian Journal of Fisheries and Aquatic Sciences, il ritorno del castoro in Scozia ha aiutato le popolazioni di trota atlantica (Salmo trutta) a crescere più grandi e numerose.
Le trote beneficiano delle dighe costruite dai castori
Dai risultati di questo studio è emerso che le dighe costruite dai roditori nei ruscelli e nei corsi d'acqua poco profondi aiutano ad aumentare la disponibilità di habitat e cibo per i pesci. Gli sbarramenti creano pozze d'acqua più profonde perfette per le trote, che così riescono a trovare più cibo e a crescere di più. Gli scienziati hanno monitorato le popolazioni di pesci di due corsi d'acqua nell'Inverness-shire, in Scozia. Uno era sprovvisto di castori, l'altro invece era abitato da una popolazione di castori europei che avevano costruito cinque dighe lungo il corso del fiume.
Confrontando le due popolazioni gli studiosi hanno così potuto constatare gli effetti positivi della presenza del castoro sulle popolazioni di pesci. Le trote tendevano a essere molto più grandi e abbondanti, poiché grazie alle dighe e alle nuove pozze riuscivano a trovare molto più cibo per tutta la durata dell'anno. Inoltre gli sbarramenti costruiti dai roditori fornivano nuovi e preziosi rifugi in cui le trote potevano nascondersi per sfuggire ai predatori.
Un ritorno che può stravolgere gli ecosistemi
I castori sono animali tenuti sotto stretta osservazione da parte dei naturalisti e degli enti locali. Le loro attività modificano profondamente il paesaggio, la struttura e il corso dei fiumi, e molti temono possano generare anche effetti negativi alterando il flusso dell'acqua. Un tempo comuni in tutta Europa i castori sono stati cacciati fin quasi all'estinzione all'inizio del XX secolo. Non siamo più abituati alla loro presenza, ma grazie a numerosi progetti di riproduzione in cattività e reintroduzione, pian piano questi roditori hanno ripreso a ricolonizzare il Vecchio Continente.
Anche in Italia, di recente, è ricomparsa dal nulla una piccolissima popolazione in Toscana, frutto probabilmente di un rilascio o una fuga dalla cattività rimasti segreti. Nel Regno Unito invece i primi progetti di reintroduzione sono iniziati nel 2009 e oggi il castoro europeo è considerato a tutti gli effetti parte della fauna locale da proteggere. Anche se il ritorno del castoro sembra innescare effetti positivi sulla biodiversità e i servizi offerti dagli ecosistemi, questo studio è il primo ad approfondire in maniera dettagliata i benefici che ha sulle popolazioni di pesci in Europa. I risultati serviranno non solo a dissipare i dubbi che molti hanno sulla sua reintroduzione, ma anche a ridimensionare i timori delle comunità di pescatori.
I dubbi sul rewilding
Le trote e altri pesci d'acqua rappresentano infatti un'importante fonte economica per alcune popolazioni, essendo specie dall'elevato valore commerciale. Il castoro europeo quindi non solo sembra non rappresentare una minaccia per gli stock ittici ma può addirittura aiutare a farli crescere. I risultati incoraggianti di questo studio saranno accolti certamente in modo molto favorevole dal sempre più crescente movimento di rewilding. In tutta Europa infatti i progetti di reintroduzione e ripristino degli ecosistemi stanno diventando sempre più numerosi e popolari, ma molti scienziati sono piuttosto scettici e preoccupati, perché non sempre è facile prevederne le conseguenze.
Il ritorno di specie animali in aree in cui sono scomparse da tempo è certamente qualcosa di delicato che va progettato e monitorato con molta attenzione. Gli effetti sull'ambiente e gli ecosistemi della ricomparsa di alcune specie possono essere molto profondi e non sempre facili da gestire. Questo studio però dimostra chiaramente che alcune specie chiave possono davvero generare effetti positivi su tutto l'ecosistema. E in tempi di crisi ambientali ed ecologiche senza precedenti è certamente una buona notizia.