I pangolini stanno diminuendo drasticamente in Asia e in Africa e la colpa è del commercio illegale. Diverse parti del corpo di questo animale sono molto richieste sul mercato della medicina tradizionale cinese e alcuni ricercatori hanno rivelato in un nuovo studio come sia estremamente facile in Cina trovare un luogo dove poterle acquistare. I ricercatori hanno intervistato farmacisti e medici cinesi scoprendo che il 46% degli ospedali e il 34% delle farmacie indagate vendono illegalmente prodotti a base di "squame di pangolino".
Dati del genere confermano come alle volte gli esseri umani si comportano come tanti Zeus nel mito di Ganimede: rapiamo le cose più belle per potercene servire. In una versione del mito, infatti, il padre degli dei si trasforma in un'aquila e rapisce il bellissimo Ganimede per poter servire come coppiere sull'Olimpo. Così anche l'uomo minaccia la fauna selvatica tramite la caccia e il traffico illegale. Animali e piante da tutto il mondo vengono commerciate per i più svariati motivi solo per soddisfare i nostri desideri più reconditi.
In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Conservation Yifu Wang, ricercatore all'Università di Hong Kong, ha indagato proprio un aspetto cruciale del traffico illegale di prodotti animali in Cina. Intervistando personale ospedaliero e farmacisti nelle province di Henan e Hainan tra ottobre 2016 e aprile 2017, il team di Wang ha quantificato le dimensioni di questo business in particolare per quanto riguarda la compravendita di parti del corpo di pangolini. Gli studiosi hanno così parlato con medici di 41 ospedali e 134 proprietari di farmacie, rivelando un mondo nascosto fatto di abusi sugli animali e illegalità.
La disponibilità di prodotti a base di pangolino è più ampia del previsto in queste province: il 46% degli ospedali e il 34% delle farmacie li vendono illegalmente, un florido mercato che è la principale causa della scomparsa di questo meraviglioso mammifero. Secondo gli scienziati il vero problema dietro al traffico illegale è la legislazione attualmente in vigore. «In Cina la compravendita di questi prodotti è legale – spiega Wang – Consente a 711 ospedali di venderli, con controlli specifici e una quantità annua massima che è possibile raggiungere. Tuttavia, secondo i nostri dati c'è una forte domanda, in particolare delle loro squame cheratinose, e per questo sono nati numerosi venditori non autorizzati».
Queste squame sono ispessimenti della pelle dell'animale e sono fatte dello stesso materiale di cui sono fatte unghie e capelli. Per loro sono uno strumento essenziale per sopravvivere poiché efficace arma di difesa contro i predatori. Alcune specie possono addirittura chiudersi in una sorta "palla" per proteggere le parti del corpo maggiormente indifese, come il muso e il ventre. In media un animale ne può avere circa 10.000 e rimuoverle comporta sempre la sua morte.
Generalmente vengono utilizzate nella medicina tradizionale cinese per creare pastiglie per migliorare la circolazione del sangue e per trattare il dolore addominale, rimedi che però non hanno alcun fondamento scientifico. «Oltre al commercio da parte di venditori non autorizzati, si aggiunge anche un altro fattore importante – conlcude l'esperto – Chi è legalmente abilitato alla vendita eccede sempre le quantità massime annue autorizzate dallo Stato».
Dunque, uno studio che dipinge un quadro preoccupante, soprattutto perché la capacità di offerta legale molto limitata rispetto alla domanda del mercato rende il commercio illegale ancora più diffuso. Per questo i ricercatori sottolineano l'urgente necessità di ridurre la domanda di squame di pangolino utilizzate dalla medicina tradizionale cinese e rivedere completamente l'attuale sistema legale di commercio.