Essere padri è un compito complesso: lo sanno bene i papà delle sterne dei Caspio che insegnano ai propri piccoli le rotte migratorie. La migrazione è uno dei fenomeni naturali più affascinanti e complessi al mondo. Ogni anno milioni di uccelli intraprendono un viaggio di centinaia, se non migliaia, di chilometri (andata e ritorno) per raggiungere i lontani territori dove passare l'inverno. In che modo queste creature imparano a trovare la giusta "strada"?
In un nuovo studio pubblicato su Nature Communications, un team di ricercatori di Finlandia, Svezia e Regno Unito ha rintracciato intere famiglie di uccelli con dispositivi GPS per scoprirlo.Il tracciamento GPS delle sterne del Caspio ha mostrato che i genitori maschi hanno la responsabilità principale di guidare i giovani durante la loro prima migrazione dal Mar Baltico all'Africa.
Di padre in figlio
Uno degli aspetti ancora poco chiari della migrazione riguarda proprio le modalità di apprendimento di un'attività così complessa. Gli autori hanno affermato di voler avere un'idea migliore di come le capacità migratorie degli uccelli vengano trasmesse da una generazione all'altra in una specie sociale in cui gli individui normalmente migrano insieme. Sebbene sia noto che molti uccelli migrano in gruppo, in precedenza erano disponibili solo informazioni limitate su come gli individui che migrano insieme interagiscono effettivamente durante il viaggio.
Utilizzando come modello di studio la sterna del Caspio (Hydroprogne caspia), un uccello piscivoro acquatico che normalmente migra in piccoli gruppi, i ricercatori hanno scoperto che sono i maschi adulti ad avere la principale responsabilità di insegnare ai giovani i segreti della migrazione. Nella maggior parte dei casi tale responsabilità è del padre biologico, sebbene in un caso un "padre" adottivo si sia preso in carico il lavoro.
Lo studio mostra che durante la loro prima migrazione in solitaria al luogo di riproduzione, le giovani sterne hanno utilizzato le stesse rotte migratorie che hanno intrapreso con il padre nel loro primo viaggio verso sud. Per gli esperti si tratta di un comportamento molto affascinante, che davvero non si aspettavano di osservare durante le fasi preliminari del lavoro.
Una questione di sopravvivenza
Il compito è più delicato di quanto si pensi. Un'attenta analisi sui movimenti degli uccelli migratori ha mostrato che gli individui giovani devono rimanere sempre vicini all'uccello adulto e che i giovani che perdono il contatto con i genitori non hanno possibilità di sopravvivenza. Ciò indica che, almeno nelle sterne del Caspio, è della massima importanza che i giovani migrino insieme a un adulto esperto per sopravvivere alla loro prima migrazione. Non è chiaro perché siano principalmente i maschi, invece delle femmine, a guidare i loro piccoli nella loro prima migrazione verso sud, ma questo impegno ha un costo importante anche per loro: gli adulti che si spostano da soli sono arrivati più velocemente di quelli che accompagnavano i loro figli.
Questi risultati oltre a fornire prove dell'eredità culturale della conoscenza della migrazione e delle cure parentali attraverso l'apprendimento sociale, sono importanti anche per capire se le sterne del Caspio e altri uccelli migratori possono persistere di fronte al cambiamento climatico globale e alla diffusa perdita di habitat: il loro futuro dipende dall'efficacia con cui la conoscenza delle rotte migratorie e dei siti di "scalo" verranno trasmesse da una generazione all'altra.