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29 Febbraio 2024
10:36

Come gestire il cane al ristorante

Trascorrere una bella serata al ristorante senza dover lasciare il cane a casa è importante per molte famiglie. All'inizio può sembrare difficile, ma ci sono alcuni aspetti a cui prestare attenzione per riuscire a gestirlo.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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Molte persone si chiedono come gestire il cane al ristorante, nel rispetto degli umani e degli altri cani presenti. In queste situazioni, infatti, ci si trova all'interno di spazi ristretti, che vedono la presenza di molte persone, alcune delle quali si muovono rapidamente e attirano quindi l'attenzione del cane. Durante il pasto, inoltre, gli chiediamo di stare tranquillo, nonostante nell'aria si sentano molti odori davvero invitanti. Tutto ciò, senza dimenticare che a pochi metri dal nostro tavolo potrebbero esserci anche altri cani, che a loro volta potrebbero spingerlo a volersi muovere dal luogo in cui siamo seduti.

Il ristorante, qualora consenta l'ingresso ai cani, è quindi certamente un contesto complesso e ricco di elementi imprevedibili. Per questo motivo non dobbiamo pensare che la decisione di portarlo con noi sia sempre corretta. Per alcuni individui, infatti, potrebbe essere davvero difficile e, prima di tutto, potrebbe essere utile favorire (in spazi più adeguati e con gradualità) una corretta socializzazione con i propri simili, con gli umani e con l'ambiente.

Per rendere quanto più piacevole la serata si può prestare attenzione anche ad altri elementi, come ad esempio la scelta accurata del tavolo e della posizione in cui sedersi.

Come scegliere il tavolo

Affinché sia possibile vivere questa esperienza nel migliore dei modi è importante prima di tutto scegliere il luogo adatto all'interno della sala. Un tavolo vicino all'entrata, ad esempio, potrebbe portare il cane a prestare attenzione alle persone che entrano ed escono continuamente. Potrebbe quindi alzarsi molte volte, senza riuscire a rilassarsi.

Un problema simile potrebbe nascere anche qualora si scegliesse invece un tavolo vicino all'entrata della cucina, nei pressi del passaggio continuo dei camerieri, che camminano costantemente rapidi e carichi di deliziosi piatti fumanti. Molto meglio, quindi, optare per un tavolo quanto più distante possibile da questi due elementi.

Una volta definito quale può essere il tavolo giusto, passiamo alla scelta della sedia. La soluzione migliore per molti cani è quella di rivolgere la schiena al muro, riuscendo a guardare la sala da una distanza adeguata per non doversi sentire in difficoltà.

L'importanza della calma

Affinché si possano vivere momenti piacevoli insieme al ristorante è fondamentale che il cane sappia trovare momenti di calma anche al di fuori degli ambienti domestici. Questa capacità non va data per scontata, poiché per alcuni è facile adattarsi a situazioni nuove e sconosciute, mentre per altri potrebbe invece servire più tempo.

La calma infatti, presuppone che il soggetto non viva stati di ansia determinati dai rumori, dal passaggio delle persone, dalla presenza di sconosciuti che possono essere anche molto vicini. Insomma, il cane deve disporre già di una buona conoscenza del mondo.

Se così non fosse, può essere proprio questo l'aspetto su cui iniziare a lavorare. Molti percorsi con gli educatori cinofili iniziano esattamente con richieste di questo tipo: l'intento iniziale è quello di aumentare l'inclusione del cane nella vita di tutti i giorni, ma scoprendone la personalità la relazione diventa sempre più profonda ed è questo il vero segreto per comprendere se sia o meno il caso di portarlo con noi in una specifica situazione.

La coerenza della relazione

Uno dei motivi per cui alcune famiglie faticano a portare con sé il proprio cane al ristorante è legato alla paura che non rispetti le regole comportamentali richieste negli ambienti condivisi con altre persone. Alcuni cani potrebbero infatti appoggiare il muso sul tavolo, altri invece potrebbero chiedere di stare in braccio, oppure potrebbero abbaiare per chiedere un pezzettino della nostra cena succulenta.

È possibile che ciò dipenda dal fatto che anche durante la vita di tutti i giorni questi comportamenti gli permettono di ottenere ciò che desidera.

Per risolvere questa eventualità, è importante ricordare che i cani tendono a riproporre i comportamenti che funzionano e proprio da questa riflessione si possono scegliere le modalità che preferiamo premiare. Possiamo ad esempio fare in modo che il cane si abitui a chiedere un pezzo di cibo mettendo il muso sulla nostra gamba (sempre a patto che non sia un'ossessione costante), concedendogli un pezzettino di pane quando si pone in questo modo. Al contrario si possono ignorare invece gli abbai e tutti gli altri tentativi che, in un ambiente pubblico potrebbero disturbare i presenti.

Si tratta di un processo che richiederà tempo e impegno da parte di tutti i membri della famiglia. Se ci sarà coerenza però, la regola diventerà presto chiara e il cane prenderà atto del fatto che l'abbaio non rappresenta la strategia più funzionale per il raggiungimento del risultato. Né a casa, né al ristorante.

L'abitudine e la gradualità

Infine vi è un ultimo consiglio, che può sembrare banale, ma rappresenta forse la strategia migliore per riuscire a condividere queste esperienze. Perché i cani siano in grado di vivere questi momenti, dobbiamo semplicemente provare a portarli con noi. Si può iniziare gradualmente, provando prima a scegliere spazi silenziosi, dove non c'è troppa gente e dove resteremo per pochi minuti.

Potremmo ad esempio entrare in un bar e sederci per il tempo di un caffè. In questi momenti si può gratificare il cane quando riesce a raggiungere la calma. Soprattutto per le prime volte, può tornare utile anche scegliere di entrare al bar quando il cane ha già fatto una passeggiata appagante, in modo che sia più rilassato e tranquillo rispetto ai momenti in cui è appena uscito di casa. Anche le emozioni, infatti, hanno un grande valore. Qualora l'esperienza venga vissuta con piacere e positività, anche in futuro potrà essere abbinata a queste sensazioni.

Con il tempo si potrà pensare di affrontare locali leggermente più affollati (sempre seguendo i bisogni soggettivi e senza esagerare, evitando di mettere in difficoltà il cane). Si possono inoltre allungare i tempi, continuando a premiare i momenti in cui riesce a trovare la calma, come ad esempio quando si sdraia, oppure quando evita di controllare tutti i movimenti dei presenti.

Sono la coerenza, la gradualità, l'empatia e la pazienza i termini più importanti da tenere a mente per riuscire a raggiungere l'ambizioso obiettivo di una bella serata tutti insieme al ristorante.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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