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23 Maggio 2023
9:00

Come funziona la vita negli alveari

Nell'alveare vivono tre diversi tipi di api: la regina, i fuchi e le api operaie. Ma quali sono i ruoli di queste api nell'alveare e come si svolge la loro vita?

Membro del comitato scientifico di Kodami
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Spiando in un alveare poco prima che la colonia sciami, vi si potranno scorgere tre diversi tipi di api: la regina, alcune centinaia di grosse api chiamate fuchi, che sono i maschi, e diverse migliaia di api più piccole, denominate operaie, che poi sono quelle che comunemente osserviamo svolazzare sui fiori. Sono tutte femmine, ma pur non riuscendo a riprodursi, mantengono un’ottima attitudine all’accudimento delle uova e dei giovani.

Ma come vivono le api nell'alveare? Lo abbiamo spiegato in un video dedicato ai segreti di questi insetti straordinari, mentre in questo articolo andiamo a scoprire quali sono i loro ruoli all'interno dell'alveare.

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Come si svolge la vita in un alveare?

Una gran parte delle celle dell’alveare sono destinate ad uso dispensa: al loro interno vengono difatti conservati il miele e il pane d’api, una miscela molto nutriente di polline, miele e nettare prodotta dalle api adulte più anziane per tutta la colonia. Molte celle ospitano le uova e le api immature. La forma e le dimensioni della cella forniscono un indizio riguardo al tipo di uovo, fecondato o non fecondato, deposto dalla regina, il che equivale a dire che dalle caratteristiche della cella si può capire se dall’uovo che custodisce originerà un fuco (uovo non fecondato) o un’operaia (uovo fecondato).

Le celle destinate ai fuchi, in particolare, sono esagonali e più grandi rispetto a quelle delle operaie. Tali caratteristiche non sono per nulla casuali, come dimostra il fatto che i piccoli maschi allevati in celle da operaie hanno un successo riproduttivo ridotto. Allo stadio di pupa, tutta la covata è nella cella corretta. Cioè, le celle operaie contengono solo pupe operaie e le celle dei fuchi contengono solo pupe di maschi.

Tutto questo implica un fenomeno per nulla scontato: le api regine possono di fatto manipolare il rapporto tra i sessi, controllando con precisione se le uova che depongono sono fecondate o non fecondate e collocandole nella cella giusta. Come fanno? Misurandone accuratamente il diametro con le zampe anteriori! Va detto che, a causa di una certa incapacità di fecondare le uova, occasionalmente il sistema si inceppa, e così accade nelle celle operaie alcune pupe siano maschi. Alcune cellette, infine, sono riservate all’allevamento dei piccoli e, ancora una volta, fuchi, operaie e anche le regine vengono allevati in celle diverse.

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I ruoli delle api nell'alveare

La regina è la titolare unica delle mansioni di accoppiamento e di deposizione delle uova, alla quale dà inizio verso la fine dell’inverno, o all’inizio della primavera. Affinché tutto ciò avvenga, ella immagazzina e mantiene vitali nella sua preziosa spermateca circa 5 milioni di spermatozoi, ai quali poi attinge lungo tutta la sua vita – che ricordiamo può durare fino a 5 anni – per deporre centinaia di migliaia di uova fecondate, quindi anche molto tempo dopo la morte del fuco donatore. Le operaie e i fuchi hanno ruoli ben distinti nell’organizzazione dell’alveare.

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Ape europea, Apis mellifera (regina)

Intanto va detto che i fuchi vengono allevati, e si ritrovano nelle colonie, solo in periodi di tempo limitati, che sono circoscritti, nelle regioni temperate, a una parte della stagione estiva. Quando le colonie si preparano per il periodo invernale li espellono, e, sempre nelle regioni temperate, spesso ciò avviene già a luglio o agosto. L’unica funzione dei fuchi è quella di produrre sperma e di accoppiarsi con una regina. Anche in questa circostanza, però, nulla va dato per scontato! Per accoppiarsi, infatti, un fuco, per cominciare, deve trovare una regina in volo in un'area di congregazione di fuchi, e qui competere con centinaia di altri pretendenti.

Per essere prestante, è dotato di tratti fisiologici e anatomici che lo rendono particolarmente abile nel volo, nella copula e pure nell’individuazione della regina. Potenti organi di senso, come i grandi occhi composti da migliaia di unità funzionali, dette ommatidi, e le lunghe antenne tempestate di sensilli lo aiutano ad orientarsi visivamente e olfattivamente verso le regine in volo. Le api operaie di solito vivono poco, da due a sei settimane in estate e circa venti settimane in inverno. La differenza di dieci volte tra la durata della vita delle api operaie estive e di quelle invernali dipende sia dalle diverse caratteristiche fisiologiche che dalla diversa pressione ambientale a cui sono esposte: le api invernali, infatti, raramente lasciano l'ambiente sicuro dell'alveare.

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Fuco, notare la differenza negli occhi e nelle dimensioni

A differenza dei fuchi, le operaie svolgono una moltitudine di compiti: puliscono l'alveare, si prendono cura della covata, nutrono le altre operaie, i fuchi e la regina, lavorano per il mantenimento l'equilibrio fisiologico del nido, producono cera, procurano il cibo e lo trasformano, oltre a informare le compagne riguardo alla localizzazione delle fonti di cibo utili. Lavorano sodo anche per costruire le celle e per immagazzinare nel favo un surplus di carboidrati, sottoforma di miele, per garantire la sopravvivenza della colonia nei periodi di carestia, durante la stagione calda come durante il freddo periodo invernale.

Di solito, le operaie procedono dai compiti interni a quelli esterni con l'età. Trascorrono le prime settimane della vita adulta occupandosi dell’alveare. Quando sono pronte, e la stagione è più favorevole, escono per dedicarsi al foraggiamento, un lavoro a dir poco degno d’onore. Esso è infatti di vitale importanza, perché fornisce risorse alimentari essenziali per la riproduzione e la sopravvivenza di tutta la colonia, ma è anche molto rischioso, in quanto espone le api a notevoli rischi ambientali, legati ad esempio alle variazioni di temperatura e alla predazione. L'attività di foraggiamento è tipicamente preceduta da alcuni giorni in cui le api effettuano voli esplorativi di orientamento, che consentono loro di apprendere le caratteristiche dell'ingresso dell'alveare e dell’ambiente circostante.

Questa fase di pre-foraggiamento, che di solito dura circa una settimana, consente alle api di sviluppare capacità cognitive altamente complesse, cruciali per il foraggiamento, come la navigazione e il ritorno a “casa”, così come di affinare le abilità sensoriali e motorie necessarie per volare. Diversi studi hanno dimostrato che le api bottinatrici trascorrono una parte considerevole della loro vita imparando e migliorando le proprie capacità di foraggiamento attraverso l'esperienza.

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Bibliografia

Francis L. W. Ratnieks, & Keller, L. (1998). Queen Control of Egg Fertilization in the Honey Bee. Behavioral Ecology and Sociobiology, 44(1), 57–61.

Prado A., et al. (2020). Honeybee lifespan: the critical role of pre-foraging stage. R. Soc. Open Sci. 7: 200998.

Winston, M.L., 1991. The biology of the honey bee, 1. Harvard Univ. Press paperback ed. ed. Harvard Univ. Press, Cambridge, Mass.

Hrassnigg N., Crailsheim K. (2005). Differences in drone and worker physiology in honeybees (Apis mellifera). Apidologie, 36, 255-277.

Nel 2003 mi laureo in Medicina Veterinaria. Dal 2008 sono ricercatrice presso l’Università degli Studi di Milano, dove insegno Etologia Veterinaria e Benessere Animale. Studio il comportamento degli animali e la relazione uomo-animale.
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