La convivenza tra cani e gatti non è sempre semplice, tuttavia far accettare al gatto di casa l'arrivo di un nuovo cane è possibile. Non esiste un protocollo univoco per presentare un cane ad un gatto residente perché le variabili sono tante. Ci sono degli accorgimenti, però, che applicati insieme possono facilitare molto la familiarizzazione reciproca.
Sebbene sarebbe molto comodo avere un “protocollo”, una serie di step da seguire per presentare il cane appena adottato al gatto residente, la verità è che ogni situazione fa storia a sé. Se ci pensiamo bene, non è nemmeno tanto sorprendente.
I fattori variabili
I fattori che entrano in gioco rispetto a come procedere nelle presentazioni e come comportarsi nei giorni successivi al primo incontro sono tantissimi: le età relative (con soggetti giovani le cose sono tendenzialmente più semplici ma sono anche più frequenti e probabili risposte impulsive e difficili da contenere), il luogo in cui si vive (la casa è a pian terreno o rialzato? su un piano o più piani? Gli animali hanno alcune limitazioni d’accesso?), le esperienze pregresse (il gatto ha mai visto cani in vita sua o il primo che vede? E il cane che passato ha?), il carattere di entrambi (animali più ansiosi o insicuri potrebbero avere maggiori difficoltà) sono solo alcune delle variabili da prendere in considerazione.
Inoltre, la creazione di un legame tra cane e gatto non è un evento ma un processo. Richiede tempo e va molto al di là di cosa si fa: conta molto più il come.
Quindi non fornirò alcun percorso “standard” da seguire, quando si parla di soggettività non può esistere l’omologazione ad alcuno standard. Però esistono sicuramente delle indicazioni di buon senso che, se seguite, possono facilitare il percorso di conoscenza reciproca.
Date al cane il tempo di ambientarsi
Tenete presente che per le prime settimane il cane sarà disorientato, forse anche preoccupato dalla mole di situazioni nuove che non conosce e che deve imparare ad affrontare. Siate quindi accoglienti e pazienti con lui, cercando di facilitagli il processo di ambientamento: predisponete un’area di riposo ad hoc, stabilite un punto per bere e mangiare e assicuratevi che trovi il comfort pratico ed emotivo di cui ha bisogno.
Routine appaganti
Impostate da subito delle routine appaganti: uscite giornaliere, momenti di libertà – anche in un recinto, se è prematuro sganciare il guinzaglio in spazi aperti -, interazioni con altri simili se gradite, ma anche momenti di relax reciproco, spazzolature e cura del mantello. Impostare delle routine, cioè delle abitudini quotidiane prevedibili e piacevoli, aiuta tantissimo non solo il processo di adattamento ma anche la formazione e poi il consolidamento del legame con voi.
Il gatto è di casa
Trasmettete da subito al cane l’idea che il gatto è un membro attivo e accolto della famiglia. Vedervi interagire con il micio, occuparvi di lui, anche solo dall’altra parte di una stanza o di un cancellino, dà al cane l’indicazione che si tratta di un membro del gruppo e che ci si può relazionare in maniera sociale. Questo, unito ad un crescente legame con voi, che dovrete curare parallelamente, farà in modo che il cane accolga il gatto nella sua idea di gruppo sociale.
Libertà di fuga
Dal punto di vista del gatto, prima ancora dell’arrivo del nuovo membro dovrete predisporre gli spazi casalinghi per consentirgli di sottrarsi, in qualunque momento, alla presenza del cane. Moltiplicate la possibilità per il gatto di stare in alto collocando, mensole e tiragraffi, liberando scaffali e mobili. Se il gatto fatica a saltare o ne è poco avvezzo, studiate dei percorsi molto graduali, incentivandolo ad esplorarli prima dell’arrivo del cane.
Abitudini inalterate
Il gatto dovrà avere la percezione che i suoi bisogni possono continuare ad essere soddisfatti malgrado la presenza del cane. Ciotole, lettiere e qualche cuccia dovranno quindi essere disposte in un’area non accessibile al cane – almeno inizialmente – e anche l’eventuale gattaiola dovrà essere raggiungibile indipendentemente dalla presenza del cane in casa. Predisponete il tutto prima del suo arrivo e date al gatto qualche settimana di tempo per abituarsi alle nuove collocazioni.
Aree zero-stress
L’adattamento ad un cane può essere molto stressante, soprattutto se si protrae nel tempo (il che, a sua volta, dipende dai molteplici fattori elencati sopra). Per questo motivo, sarebbe il caso di predisporre un’area “zero-stress” in cui il micio si possa rifugiare quando ha bisogno di “staccare la spina”. Il modo più pratico ed efficace di ricavarla è installare un cancellino da bambini che crei un’area non raggiungibile dal cane (potrà essere rimosso una volta che i due hanno familiarizzato). Sarà il micio a decidere se e quando interagire.
… e via alle presentazioni
Riguardo al primissimo incontro, c’è una sola indicazione che vale sempre e a prescindere: non forzate mai le interazioni, non obbligateli ad avvicinarsi se non se la sentono e non tenete mai in braccio il gatto. La sua prima reazione sarà la fuga (lungo le tante vie che avrete predisposto), il che è sano e giusto: è proprio da lì che inizieranno a conoscersi.