Se siete tra quelli che credono di essere presi di mira dalle fastidiosissime zanzare, forse potreste avere ragione. Vi sarà infatti certamente capitato di notare che questi insetti sembrano proprio avere una certa predilezione per alcune persone specifiche.
Ma cosa le spinge a prendere di mira soprattutto alcuni individui lasciando in pace invece altri? Sono diversi i fattori che ci rendono irresistibili agli occhi (e soprattutto all'olfatto) delle zanzare e la scienza può aiutarci a capire quali sono.
«Ho il sangue buono», si sente dire in giro ma nella realtà è soprattutto il nostro odore ad attirare gli insetti succhiasangue. La pelle emana infatti circa 350 sostanze odorose differenti e molte di queste attirano le zanzare. L'odore può però essere molto differente da persona a persona ed è influenzato dalla genetica, dalla dieta, dallo stile di vita e dai cambiamenti ormonali.
Ma è anche la CO2 che produciamo attraverso la respirazione ad attirare, anche da notevole distanza, le zanzare femmine (sono solo loro infatti a pungere). Uno studio recente pubblicato su Nature Communications ha analizzato il comportamento di 12.300 esemplari di Aedes aegypti, la zanzara della febbre gialla, specie originaria dell'Africa ma ormai ampiamente diffusa in diverse regioni tropicali e temperate di tutto il Pianeta.
È tra le specie di zanzara più pericolose, poiché vettore di pericolose malattie come la dengue, la chikungunya, l'infezione di zika e ovviamente la febbre gialla. Gli scienziati hanno analizzato oltre 1,3 milioni di traiettorie di volo per stabilire cosa attira gli insetti e come fanno a individuare chi pungere. La prima cosa che il team ha scoperto è che, in assenza di odori, le zanzare non fanno nulla: per attivarsi nella ricerca di una preda hanno bisogno di un particolare stimolo olfattivo, proprio l'anidride carbonica.
Questo vuol dire che più ne produciamo, insieme al nostro mix di odori, più siamo attraenti. Più siamo grossi, quindi, più ne rilasciamo attraverso la respirazione e le persone minute o di corporatura esile vengono quindi punte molto meno di quelle di taglia grande, che inconsapevolmente ne attirano molte di più. Anche essere in dolce attesa ha come conseguenza una maggiore produzione di CO2. Le donne incinte infatti devono respirare per due e producono circa il 20% in più di anidride carbonica rispetto alla norma.
Anche bere alcolici rientra tra le attività che maggiormente attirano le zanzare. Uno studio del 2002 ha permesso di dimostrare che le persone che avevano bevuto birra attiravano molte più zanzare di quelle sobrie, così come quelle che praticano intensa attività fisica. In questi casi sono gli irresistibili mix di sostanze odorose e sudore a segnalare il banchetto agli insetti.
Le zanzare utilizzano quindi l'olfatto e la CO2 nell'aria per capire in che direzione muoversi, ma una volta avvicinatesi al bersaglio volano a vista seguendo i colori. Potrà sembrare strano, ma diverse specie di culicidi sono particolarmente attratte dai colori scuri. Il colore preferito in assoluto sembra essere il nero, seguito dal rosso-arancione, dal blu e dal grigio. Meno attraenti sono invece quelli chiari come il verde, che a quanto pare non è gradito a questi ditteri.
L'esperimento su Aedes aegypti ha dimostrato chiaramente che il sistema visivo degli insetti e i colori sono un elemento importante per la scelta del bersaglio da pungere. La scelta dei colori da indossare potrebbe quindi aiutare a scoraggiare o addirittura inibire la preferenza delle zanzare verso gli umani. Sono quindi questi alcuni degli elementi che le zanzare utilizzano per scegliere il proprio bersaglio e, purtroppo, proprio voi.