Siamo abituati a pensare ai cani e ai gatti come a due mondi nettamente separati, spesso in conflitto tra loro. Ma la realtà è sempre più complessa e sfumata: anche se parlano "lingue diverse", questi due animali possono imparare a conoscersi, capirsi e a comunicare tra loro. Se ben socializzati, e soprattutto se cresciuti insieme fin da piccoli, cani e gatti sviluppano una serie di metodi e strategie soprattutto non verbali per adattarsi a vicenda e imparare a comunicare tra loro.
Attraverso segnali come il rizzare il pelo, strofinarsi la testa o ringhiare, questi animali imparano a "parlarsi" e a rispettare i reciproci spazi e bisogni. Vivendo sotto lo stesso tetto, possono creare un legame profondo e una comprensione reciproca che, agli occhi degli umani, spesso sembra un piccolo miracolo di comunicazione e convivenza.
Rizzare il pelo
Uno dei segnali più chiari ed evidenti sia nei cani che nei gatti è rizzare il pelo, un comportamento quasi universale che entrambi gli animali utilizzano quando sono spaventati o si sentono alle strette. Nel contesto della convivenza, può capitare che un cane, eccitato o curioso, si avvicini troppo a un gatto e quest'ultimo, sentendosi a disagio, risponda gonfiando il pelo.
Anche i cani possono rizzare il pelo, solitamente lungo la schiena, quando si sentono tesi o in pericolo. Nonostante questo comportamento possa sembrare aggressivo, spesso è più un segnale di avvertimento che un preludio a una zuffa. Col tempo, se convivono pacificamente, cani e gatti imparano a capire questi segnali per evitare conflitti rispettando i reciproci spazi.
Strofinarsi la testa a vicenda
Strofinare e spingere con la testa è per il gatto un gesto di affetto, saluto e familiarità. I mici usano il "rubbing" per lasciare tracce del loro odore sugli oggetti o sulle persone, ma questo gesto è spesso esteso anche ai compagni animali, inclusi i cani con cui convivono. Quando un gatto si strofina contro un cane, sta fondamentalmente dicendo: "Tu fai parte del mio mondo".
Non è così raro vedere cani che, pur non utilizzando solitamente lo stesso gesto, accettano o addirittura apprezzano questo contatto, imparando a loro volta a interpretarlo come un segnale di saluto e vicinanza. I cani sono poi animali estremamente adattabili e possono persino imparare a ricambiare a loro volta salutando nello stesso modo.
Marcare con l'urina
Marcare il territorio con l'urina è un comportamento comune sia nei cani che nei gatti, anche se avviene in modi diversi. I gatti, in particolare i maschi, marcano con l'urina per delimitare il proprio spazio e inviare segnali olfattivi ad altri felini che potrebbero essere nei paraggi. Quando convivono con un cane, questo comportamento può però assumere un valore comunicativo diverso: è un modo per stabilire una sorta di "confine invisibile" all’interno della casa.
I cani, d'altra parte, potrebbero rispondere marcando a loro volta. Sebbene questo tipo di comunicazione non sia sempre gradito dagli abitanti umani della casa, la comunicazione olfattiva è uno degli strumenti più utilizzati in generale dagli animali. La pipì può aiutare sia il cane che il gatto a "spartirsi" spazi e risorse all'interno della casa, riducendo conflitti e competizione.
Ringhiare
Il ringhio è uno dei modi più espliciti con cui i cani (e non solo) comunicano il loro disagio, fastidio o la necessità di spazio. In un contesto di convivenza con un gatto, un cane potrebbe ringhiare per esempio quando il micio si avvicina troppo a una risorsa preziosa, come il cibo, la cuccia oppure il suo giocattolo preferito.
I gatti, pur non ringhiando esattamente come i cani, sono molto abili nel comprendere il linguaggio del corpo e le intenzioni del loro compagno canino e, spesso, rispondono arretrando o emettendo un miagolio di avvertimento. Questa "conversazione" basata su segnali anche vocali chiari permette a entrambi di evitare confronti diretti e malintesi.
Tirare indietro le orecchie
Le orecchie, per entrambi gli animali, sono strumenti fondamentali per esprimere emozioni e stati d'animo. Quando un cane o un gatto tira indietro le orecchie, sta indicando paura, disagio o forte stress. Nel caso dei cani, questo segnale può essere accompagnato da un abbassamento della testa e una postura di evitamento più rigida e compatta.
Nei gatti, oltre al tirare indietro le orecchie, possono manifestarsi anche altri segnali di tensione come l'arricciamento della coda o il soffio. Tra compagni di vita che condividono la stessa casa, questi segnali vengono interpretati come una richiesta di maggiore distanza e rispetto dei propri spazi, soprattutto quando i due animali ancora non si conoscono così bene.
Dormire insieme
Il sonno è uno dei momenti di maggiore vulnerabilità per qualsiasi animale, e scegliere di dormire vicino a un altro individuo è un chiaro segno di fiducia. Se cane e gatto dormono insieme, magari raggomitolati l’uno contro l'altro, significa che tra loro c'è un legame forte e stabile. Il sonno condiviso non solo rafforza la loro relazione, ma segnala che entrambi si sentono sicuri e protetti in presenza dell'altro.
Non c'è nemmeno bisogno di dirselo apertamente. Nonostante le inevitabili differenze di linguaggio, cani e gatti possono convivere serenamente e in armonia. E se un gatto o un cane si accettano reciprocamente o addirittura si cercano per dormire l'uno accoccolato all'altro, questo è un chiaro segnale che possono "parlarsi" e dirsi che si "vogliono bene" anche senza aprire bocca.