Le marcature di un gatto in casa sono un fenomeno che può mettere a repentaglio la convivenza e la relazione con gli umani di casa. Questo perché, quando avvengono, sono spesso frequenti, possono coinvolgere vari punti della casa e l’odore di urina può essere molto difficile da rimuovere. Insomma, vivere con un marcatore in casa è assai difficile.
Prima di addentrarci nel mondo delle marcature feline, è bene approfondire un attimo la differenza tra marcatura e deposito di urina fuori dalla lettiera. Il comportamento di marcatura lo si vede quando un gatto, in posizione eretta sulle quattro zampe e facendo vibrare la coda, emette brevi e ripetuti schizzi di urina su una superficie verticale, un muro, un mobile o persino un oggetto d’arredamento. È un comportamento diverso, separato rispetto al deposito di urina al di fuori della lettiera, tanto che esistono gatti che marcano in casa pur usando correttamente la loro cassetta sia per il deposito di feci che di pipì. È, inoltre, un comportamento comune a maschi e femmine. Ma perché lo fanno e come possiamo evitare che i gatti marchino in casa?
Perché il gatto marca il territorio?
Il gatto marca perché ha intenzione di lasciare dei messaggi nel suo ambiente, messaggi diretti ad altri ma anche a se stesso. E possono essere messaggi dal contenuto molto diverso, ragion per cui non esiste un modo univoco di “evitare” le marcature, ammesso che abbia senso pretenderlo.
Come si fa a evitare i litigi tra gatti domestici?
Ad esempio, un gatto sessualmente attivo è interessato a segnalare la sua presenza e, soprattutto, la sua disponibilità ad eventuali femmine del circondario. E non importa che il gatto abbia la possibilità di uscire o meno, anzi: normalmente i marcatori più incalliti sono proprio i gatti maturi sessualmente che non hanno la libertà di trovare una compagna.
Altre volte è la necessità di definire il controllo del territorio a portare un micio a marcare, soprattutto se lo percepiscono minacciato da intrusi: essendo un’esigenza condivisa da maschi e femmine, qualunque gatto può marcare il territorio a scopo difensivo, anche se castrati o sterilizzati.
Ma la marcatura può anche avere l’effetto di rassicurare il gatto in caso di stress percepito: in questo caso, diffondendo il suo odore, il micio si sente compreso in un clima di maggiore sicurezza e familiarità.
Cosa fare e non fare se il gatto marca il territorio in casa
Se il gatto marca in casa, il primo suggerimento riguarda il cosa non fare, ovvero non punire né sgridare il micio: quella che sta esprimendo è una forma di comunicazione che, se ben decodificata, aiuta a comprendere meglio cosa sta succedendo nella testa del gatto. Inoltre, le punizioni – spaventando ed umiliando – finiscono solo per peggiorare la situazione o, al meglio, non la migliorano affatto, rivelandosi completamente inutili.
Quando c’è un problema di marcatura, la prima cosa da capire è sempre perché avviene.
Se il gatto è un maschio intero e magari anche giovane, è probabile che con la castrazione questo comportamento rientrerà da sé ma solo se è legato esclusivamente alla componente sessuale. Se ha anche altre funzioni, il comportamento si manterrà.
Quando le marcature sono legate a fattori di stress diventa imprescindibile comprendere cosa causa il malessere e rimuoverlo. Potrebbe trattarsi di una convivenza intollerabile con altri gatti, di timori mai risolti, di ansie legate al contesto, ogni gatto e ogni storia sono a sé e vanno risolte le cause per vedere ridurre il comportamento.
Quando le marcature sono dovute all’intrusione di altri gatti (che è poi un’altra forma di stress), quello che possiamo fare è evitare o limitare al massimo questo tipo di accadimenti. Ad esempio, molti amano alimentare i gatti di passaggio nel proprio giardino ma questo può essere estremamente stressante per i gatti residenti che vedono invaso quotidianamente quello che considerano uno spazio privato. In questi casi, evitare di alimentare altri gatti o cambiare i punti cibo in modo che non siano visibili dai residenti può mitigare la situazione.