Molte persone si chiedono come e quando educare un cane, se ci sia un momento giusto per cominciare e a chi rivolgersi. Affrontare un percorso di educazione cinofila insieme al proprio cane può essere utile in qualunque momento della sua vita, anche quando ha già raggiunto l'età adulta. Iniziare quando è cucciolo, però, può aiutare a evitare le difficoltà prima ancora che esse si manifestino.
Per essere ancora più attenti si può inoltre scegliere di informarsi adeguatamente anche prima di accogliere un cane, raccogliendo le informazioni necessarie per adottare nella maniera più consapevole possibile, in modo da prepararsi nel migliore dei modi all'importante momento del suo arrivo.
A che età educare un cane?
Il percorso con un educatore cinofilo può avere inizio ancora prima dell'adozione. Insieme a un professionista, infatti, si può ragionare su quale cane potrebbe essere adatto per il proprio stile di vita e alle abitudini quotidiane della famiglia. In alcuni casi è proprio l'educatore che accompagna la famiglia nei canili della zona per individuare il soggetto adeguato, mentre in altre situazioni sempre lo stesso professionista può aiutare a rivolgersi, invece, ad un allevamento che tuteli davvero il benessere dei cani.
Sempre nella stessa fase, l'educatore cinofilo presenta alle famiglie adottanti anche le responsabilità legate a questa scelta, in modo da arrivare pronti al momento dell'arrivo del nuovo membro della famiglia.
Ciò non significa, però, che scegliere di iniziare più tardi sia un problema. L'educatore cinofilo che lavora mettendo al centro il benessere del soggetto e il rapporto tra il cane e la sua famiglia, è disposto ad ascoltare ogni situazione, scegliendo di intervenire direttamente oppure, se necessario, mettere in contatto i pet mate con un altro professionista del settore, come ad esempio un istruttore cinofilo o un medico veterinario comportamentalista.
Come educare un cane e a chi rivolgersi
Il percorso da seguire per educare un cane è piuttosto complesso da prevedere, perché dipende dalla personalità, dai bisogni e desideri del soggetto, ma anche dal contesto in cui vive e dalle persone con cui condivide le sue giornate. Un educatore cinofilo con approccio cognitivo parte da questi spunti, oltre che dal dialogo con la famiglia, per organizzare le idee e strutturare un percorso educativo in linea con le necessità di ognuno, in modo da raggiungere obiettivi realizzabili concretamente e che favoriscano il benessere del cane, in armonia con le richieste della famiglia.
Per scegliere il professionista a cui affidarsi è importante prendersi il tempo necessario per comprendere l'approccio a cui fa riferimento ed assicurarsi che abbia una formazione certificata e aggiornata e che metta al centro il benessere del cane e non solo il raggiungimento del risultato.
Il mondo della cinofilia si sta rapidamente aggiornando in questi anni e l'abitudine di utilizzare metodi violenti viene, fortunatamente, sempre più spesso considerata come superata e ingiusta, eppure non è impossibile imbattersi in una persona che ancora opera in questo modo, usando la paura e le vessazioni come strumenti per raggiungere i risultati prefissati. Per questo motivo, non bisogna affatto preoccuparsi o vergognarsi di cercare un'altra figura a cui fare riferimento, se non ci si sente a proprio agio con l'esperto individuato e, inoltre, bisogna sempre ricordare che l'apprendimento è favorito da uno stato emozionale legato alla piacevolezza.
Quali sono le prime fasi dell'educazione del cucciolo
Non vi è uno standard da cui iniziare, in quanto ogni cane e ogni famiglia hanno necessità, bisogni e desideri diversi. Il primo step, però, è spesso legato a una presa di consapevolezza delle necessità del cucciolo, imparando insieme al professionista scelto, a riconoscere i comportamenti del cane a dargli un significato. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, infatti, il percorso educativo non è rivolto solo al cane, ma anche a noi umani che lo accompagniamo nella vita e, in questa convivenza, abbiamo responsabilità e opportunità che, proprio grazie alla sensibilizzazione, diventano un valore aggiunto per la relazione.
Altri aspetti che, spesso, vengono inseriti nei primi passaggi del percorso educativo, se il cane è cucciolo, sono quelli legati al riconoscimento del proprio spazio all'interno dell'ambiente domestico, all'abitudine a fare i bisogni fuori di casa e all'acquisizione di sicurezza e autonomia sufficiente per sentirsi a proprio agio durante le giornate.
Per raggiungere questi obiettivi, talvolta, possono servire tempo, impegno e pazienza, ma è importante non lasciarsi guidare dalla fretta, bensì dall'empatia nei confronti del nuovo membro della famiglia.
Quando è troppo tardi per educare un cane?
Non è mai troppo tardi per iniziare un percorso educativo. Molto spesso si pensa che sia indispensabile iniziare quando il cucciolo è appena arrivato a casa e, come abbiamo visto, il consiglio è quello di informarsi ancora prima, ma ciò non significa che non si possa iniziare quando il cane è già adulto e, inoltre, in alcuni casi un percorso educativo può avere dei risultati anche quando il cane è anziano. In questo caso, però, è importante adeguare gli obiettivi e non pretendere gli stessi risultati dei cuccioli.
Al centro del processo educativo, infatti, vi è sempre il cane, il quale, come ognuno di noi, ha talenti e lacune alle quali, durante il percorso, si cerca di dare un equilibrio, a patto di prestare attenzione con obiettività all'adeguatezza dei traguardi da raggiungere. Per i cuccioli, ad esempio, il mondo è completamente nuovo e la vita è tutta una scoperta, a cui la famiglia e l'educatore possono aggiungere indicazioni, abilità e informazioni che evitino lo sviluppo di problemi futuri, siano essi legati al comportamento del cane o anche alla mancanza di conoscenza delle sue necessità da parte degli umani di riferimento.
Per quanto riguarda i cani adulti o addirittura anziani, invece, gran parte delle loro conoscenze e competenze riguardo la vita e l'ambiente che affrontano, sono già profondamente interiorizzate e, per questo, bisogna agire con rispetto e cautela e senza pretendere di stravolgere di punto in bianco la sua personalità e le sue routine.
Questo riguarda ovviamente i cani che non mostrano veri e propri problemi comportamentali, perché tutto ciò che riguarda invece disagi e disturbi legati a paure o ansie di tutti i tipi, vanno invece affrontati con un professionista della riabilitazione comportamentale. Un educatore cinofilo attento sa distinguere la differenza tra queste situazioni e, in caso di bisogno, indirizza la famiglia verso il professionista più adatto.