Nella mattinata di mercoledì 26 luglio a Villasimius, lungo la costa sud-orientale della Sardegna, c'è stato un nuovo avvistamento di squalo nei pressi della riva. L'animale, molto probabilmente una verdesca, è stato osservato e ripreso dai bagnanti mentre nuotava lentamente e tranquillamente nell'acqua bassa a pochi metri dalla battigia.
La notizia è stata rilanciata da diversi media e testate che purtroppo, ancora una volta, hanno utilizzato titoli e toni allarmistici che non fanno altro che generare paura ingiustificata alterando la percezione del rischio legato alla presenza di questi animali.
"Panico", "terrore" e "paura" in spiaggia sono solo alcuni dei termini utilizzati, nonostante guardando già solo le immagini e ascoltando le voci dei presenti nulla emerga di tutto questo. Nessuno è infatti agitato o terrorizzato, né ci sono bagnanti fuori controllo che scappano in preda al panico in tutte le direzioni. Sia chiaro: timore e spavento sono più che giustificati quando ci si imbatte in uno squalo in mare e sicuramente molti dei presenti avranno provato emozioni di genere, tuttavia una volta fuori dall'acqua i sentimenti predominanti tra i testimoni sono stati soprattutto stupore e curiosità per l'insolito ed eccezionale avvistamento.
Ed è infatti così che dovrebbe essere raccontata questa notizia, ovvero come una bella e fortunata osservazione in natura di un animale che non è poi così facile da avvistare, nonostante l'ossessiva copertura mediatica estiva che non è stata gestita nel modo corretto. Come hanno infatti raccontato alcuni presenti, compreso il bagnino, e come giustamente ci si dovrebbe comportare in questi casi appena avvistato l'animale le persone sono uscite d'acqua e, una volta in sicurezza, hanno potuto quindi osservare un predatore che, nonostante possa senza dubbio incutere timore, certamente non era lì per loro.
La verdesca o squalo azzurro (Prionace glauca) è uno squalo longilineo, con la testa molto appuntita ed è un predatore estremamente agile. È una delle specie più comuni e facili da avvistare nel Mediterraneo, nonostante come quasi tutti gli altri squali sia fortemente minacciato soprattutto a causa della pesca illegale e dalle catture accidentali nelle reti, il cosiddetto bycatch. La verdesca è infatti lo squalo più pescato al mondo, con alcune stime che parlano addirittura di 20 milioni di individui catturati ogni anno.
Nelle nostre acque le verdesche hanno infatti subito un calo numerico spaventoso del 75% negli ultimi decenni, in particolare nello Ionio, mentre nell'Adriatico si riscontra un declino meno importante. Prendendo in considerazione l'intero bacino del Mediterraneo il calo raggiunge addirittura il 97%, rendendo così la verdesca una delle specie di squalo a maggiore rischio estinzione nel Mare Nostrum.
Si tratta comunque di uno squalo piuttosto tranquillo e pacifico, anche se curioso, che generalmente non rappresenta un pericolo se non viene disturbato. Ricevere un morso da una verdesca è estremamente raro se non un evento del tutto eccezionale, basti pensare che da il 1580 a oggi (oltre 400 anni) sono appena 13 gli attacchi di verdesca confermati in tutto il mondo, di cui solamente quattro rivelatisi poi mortali.
Incidenti legati probabilmente a morsi "esplorativi" che sono avvenuti quasi tutti in mare aperto o in circostanze del tutto eccezionali, in seguito per esempio a disastri aerei o naufragi. Le verdesche si avvicinano infatti alla riva soprattutto per due ragioni, ovvero per cercare da mangiare, soprattuto calamari, seppie, polpi ma anche pesci e crostacei, oppure per "partorire" in acqua tranquille. Come altri squali, anche le verdesche infatti danno alla luce piccoli già formati (anche diverse decine in una singola gestazione), che vengono fatti nascere spesso in acque basse e più sicure, lontane da altri predatori.
Insomma, questo nuovo avvistamento di squalo, proprio come accaduto con quelli più recenti registrati in Sicilia, è stata l'ennesima occasione sprecata per raccontare senza generare panico e terrore una bella osservazione in natura, come sarebbe anche un delfino o una balena, sensibilizzando sui reali rischi legati a questi animali e soprattutto sui comportamenti da tenere in circostanze del genere.
Gli incontri ravvicinati con gli squali spesso terrorizzano le persone e possono effettivamente essere rischiosi, lo ribadiamo con fermezza, ma questi animali non sono le creature terribili e mangiauomini che immaginiamo. Proprio per questo, è fondamentale sapere come comportarsi per il ridurre panico e i rischi di incidenti senza allarmismi, tema centrale dell'ultima puntata del nostro format video Incontri Selvaggi.
Gli squali vivono nel Mediterraneo da sempre, talvolta si avvicinano alla costa o alle imbarcazioni e continueranno a farlo venendo perciò avvistati e filmati anche in futuro. Possiamo quindi cominciare a normalizzare questa cosa raccontando con pacatezza, informazioni corrette e consigli su cosa fare per rendere meno rischioso un incontro? Così dovrebbero essere raccontati gli avvistamenti di squali in Italia.