Le vipere sono probabilmente il genere di serpenti che più di tutti incutono timore nella mente degli escursionisti nel nostro paese, in quanto rappresentano anche l‘unico gruppo velenoso di serpenti che è possibile incontrare in Italia. Per quanto però il loro veleno non risulti così pericoloso come credono in molti e le vipere in sé non sono così particolarmente predisposte ad attaccare l'uomo, è meglio saperle riconoscere e sapere come comportarsi dinnanzi ad un esemplare. Proprio per permettervi di fare ciò, in questo articolo cercheremo di descrivervi alcune linee guida di approccio nei confronti di questi animali e vi forniremo anche delle informazioni di base per riconoscerli e apprezzarli come facente parte della nostra fauna.
Come molte altri esempi di serpenti minacciati a causa della loro brutta fama, le vipere in realtà non sono animali molto pericolosi. È vero, possono mordere, ma in verità sono molto timide e tendono ad usare il morso solo per catturare potenziali prede di piccole dimensioni e come estrema forma di difesa. Il modo migliore per arginare dunque il pericolo di essere morsi è quello che dovreste sempre seguire di fronte alla fauna selvatica: non provocatela.
Le vipere alla fin dei conti non sono neppure molto desiderosi nell'affondare i loro denti nella vostra carne. Il complesso sistema di inoculazione e produzione del veleno presente all'interno della loro bocca è infatti fragile e l'eccessivo utilizzo potrebbe danneggiare i canali che permettono all'animale di nutrirsi e sopravvivere. Questo e l'elevato costo energetico per produrre il veleno spinge quindi questi rettili a preferire la fuga, i nascondigli e la tipica posizione di difesa (che è possibile osservare nella foto principale di questo articolo) per difendersi, rispetto ad uno scontro fisico vero e proprio. Se non volete dunque essere morsi, basta muoversi con prudenza.
Convivere con esse inoltre è possibile, tanto che è immaginabile persino pensare di divertirsi ad osservarle, ad una certa distanza, qualora ne trovassimo qualcuna sul nostro cammino. Ricordate però sempre di non mancare mai di rispetto all'animale.
Come riconoscere una vipera?
Le vipere sono caratterizzati da una testa triangolare che fa da "punta" ad un corpo tozzo. Rispetto al biacco e ad altre specie infatti presenti in Italia, non risultano infatti essere molto lunghi o particolarmente sottili, raggiungendo un massimo di 80 cm di lunghezza. Il loro corpo si distingue anche abbastanza facilmente dalla regione del capo. Questo perché la triangolatura della testa permette di interpretare meglio la forma dell'animale, a differenza di altre specie che, quando sono avvolte in spirale su sé stesse, risultano difficili da riconoscere, con la regione della testa e della coda che si somigliano.
La più nota caratteristica che permette poi di distinguere una vipera rispetto a qualsiasi altra specie di serpente presente nel nostro paese è la forma della pupilla. Essa è di forma ellittica e allungata e dona allo sguardo dell'animale un tono di minaccia che rappresenta un ulteriore sistema difensivo, oltre ai denti e al veleno, nei confronti di eventuali aggressori.
Se poi riuscite a vedere bene i denti dell'animale, potreste accorgervi che la vipera possiede una dentatura molto differente fra l'arcata superiore e quella inferiore. I grossi canini veleniferi infatti sporgono dalla mascella superiore e donano alla vipera anche un "sorriso" diverso rispetto ai serpenti non velenosi, che presentano invece solo una dentatura classica, priva di canini di grandi dimensioni.
A sostenere i canini veleniferi ci sono anche degli ingrossamenti nella gengiva, che contengono i canali che mettono in comunicazione i denti con le ghiandole velenifere poste sul palato della bocca.
Queste differenze di dentatura fra vipere e altri serpenti sono osservabili anche nell'impronta del morso. Nelle vipere infatti si osserva un'unica fila nelle impronta di denti per entrambe le mascelle, con i segni dei canini superiori che lasciano dei segni ben distinti, posizionati ai lati delle altre impronte. In un morso invece di biacco o di natrice, i denti della mascella superiore formano due fila d'impronte e non ci sono i segni lasciati dai canini veleniferi.
Se perciò siete stati morsi da un serpente, ma non avete fatto in tempo di riconoscerlo osservando la forma della sua testa o della pupilla, potete eventualmente riconoscere la specie e scongiurare di essere in pericolo di avvelenamento da vipera osservando l'impronta del morso.
Come evitare le vipere ed evitare di essere morsi
Se volete svolgere una passeggiata in campagna e volete essere sicuri di non incontrare una vipera sul vostro cammino, sappiate che esistono molteplici stratagemmi per abbassare al minimo il rischio di venire morsi da questa specie.
Innanzitutto ricordate che anche se non presentano dei padiglioni auricolari, i serpenti ci sentono. Hanno l'udito. Quindi parlare, camminare rumorosamente, utilizzare dei bastoni da trekking, permette di allontanare da voi molte delle vipere potenzialmente pericolose che potrebbero aggredirvi.
Un altro punto che dovete ricordare, quando camminate in natura, soprattutto se non siete esperti, è di non rivoltare mai i massi che si presentano sul cammino. Sotto i massi infatti potrebbero rifugiarsi molteplici specie di serpenti, quindi se non siete degli erpetologi interessati proprio a studiarli, ricordate di stare attenti proprio in vicinanza delle rocce.
Camminate inoltre in zone aperte e ben soleggiate, non in aree coperte dalla boscaglia o dall'erba alta. Lì dentro infatti potrebbero trovare rifugio le vipere e se sottoposte al pericolo, per via anche della sorpresa, potrebbero decidere di difendersi con un morso preventivo, prima che possiate rendervi conto della loro presenza.
Se non volete per la stessa ragione che il vostro cane possa essere morso, quando siete impegnati durante una passeggiata ina natura, per quanto possibile teneteli a bada con un guinzaglio allungabile e manteneteli vicini al sentiero, non oltre la linea dei primi cespugli. Se siete invece costretti ad attraversare una zona particolarmente ricca di flora e non riuscite a vedere un sentiero vero e proprio, fate attenzione e battete le mani ogni 25 metri circa. Il rumore provocato dalle vostre mani dovrebbe riuscire ad irretire i serpenti e ad allontanarveli da voi.
Infine, se doveste improvvisamente trovarvi di fronte ad una vipera, non andate nel panico.
Cercate il più possibile di mantenere il contatto visivo con i suoi occhi, allontanatevi lentamente e cercate di non spaventarla. Se avete dei bastoni da trekking, non puntateglieli contro e soprattutto non tirategli dei sassi. Ciò potrebbe scatenare l'attacco nel serpente e nel momento in cui vi chinate per terra, per prendere un sasso, potreste subire il morso al volto o alla mano.
Proprio per arginare eventualmente il danno provocato da un morso di vipera e di serpente in generale – ma anche per limitare eventuali morsi da parte di parassiti più subdoli come zecche e pulci – ricordatevi anche di premunirvi di un vestiario adeguato, quando scegliete di spingervi fra le campagne o in un bosco in escursione. Utilizzate pantaloni lunghi da trekking, scarpe che proteggono le caviglie e camicie che proteggono le braccia e i polsi.
Come comportarsi in caso di morso di vipera
I principali sintomi di un morso di vipera si manifestano inizialmente nel punto esatto in cui il veleno è stato inoculato nel corpo della vittima. La pelle attorno al morso comincia infatti a essere gonfia, rossa e dura. Dopo pochi minuti, inoltre, la ferita comincia a bruciare e si forma l'ecchimosi caratteristica dell'avvelenamento, che può ricoprire l'intero arto colpito.
Altri sintomi osservabili sono un profondo senso di malessere e stanchezza, insufficienza renale acuta e un insolito sbiancamento della pelle, provocato dall'anemia conseguente alla disgregazione delle cellule nel sangue dopo che queste sono venute a contatto con le molecole del veleno.
Per rispondere a questa situazione, quando si è morsi per prima cosa quello che si deve fare è mantenere la calma. Prima di chiamare i soccorsi e disperare, per colpa del morso, respirare in profondità può risultare infatti utile nel tentativo di abbassare lo stress e il numero di battiti del cuore. Ciò è importante soprattutto per non fare diffondere il veleno velocemente all'interno del circolo linfatico, condizione che potrebbe aggravare successivamente lo stato di salute della persona dopo un tot di ore dal morso.
Per rallentare eventualmente il cammino del veleno lungo il corpo, si possono effettuare dei bendaggi specifici, noti come bendaggi linfostatici. Per effettuarli bisogna partire dal punto del morso e poi continuare ad avvolgere tramite delle bende l’arto salendo verso l'estremità, fino a raggiungere l'attaccatura del ginocchio o del gomito e anche la testa del femore o dell'omero. Secondo gli erpetologi, può risultare anche utile una stecca da porre al lato dell'arto, in modo tale da limitare i movimenti della persona e ridurre ulteriormente l’assorbimento del veleno nel sistema linfatico tramite la trazione dei muscoli. Non usate invece il laccio emostatico! Esso non blocca il veleno e anzi peggiora la situazione.
Non succhiate nemmeno il veleno dalla ferita tramite la bocca ne spremete i segni del morso, nel tentativo di far sanguinare la ferita. Queste "soluzioni" mettono a rischio sia chi è stato morso sia chi eventualmente si presta ad effettuare tali operazioni. In caso, lavate la ferita con acqua ossigenata, con permanganato di potassio o con acqua semplice perché il veleno di vipera è idrosolubile, mentre sono da evitare assolutamente alcool o sostanze alcoliche, perché il veleno della vipera a contatto con queste sostanze forma composti più tossici del veleno stesso.
Dopo aver fatto ciò, cercate di coprire il soggetto vittima del morso e chiamate i soccorritori. Qualora doveste muovervi, nel tentativo di raggiungere un punto dove c'è campo, non abbandonate la vittima. È preferibile spostarsi con lei, anche perché il veleno della vipera si attiva veramente e colpisce il corpo umano solo dopo 6 ore. Avete perciò un po' di tempo per raggiungere i soccorsi e limitare i danni della tossina.
Se siete in possesso del siero antiveleno, non inoculatelo! Solo un medico può decidere se è opportuno utilizzarlo, poiché la sua inoculazione spesso ha dato risultati altalenanti e ha provocato dei problemi.