Il cane è un animale strettamente sociale e che mal tollera quindi i lunghi periodi di solitudine. La durata e il peso che può avere sul cane l'isolamento varia tuttavia da individuo a individuo, anche a seconda dell'età, del carattere, delle abitudini o delle motivazioni di razza, ma in ogni caso quando si rientra a casa il cane è sempre felice di rivedere il proprio umano e fa di tutto per farglielo notare.
Quando accade, il cane scarica tutto lo stress accumulato durante il periodo che ha trascorso da solo e, in alcuni casi, potrebbe essere importante evitare alcuni comportamenti per prevenire l'insorgere di disturbi e problematiche come l'ansia da separazione.
L'ansia da separazione è un problema serio e molto frequente nel cane e che si può manifestare con un'ampia gamma di comportamenti diversi, come la distruzione degli oggetti e le vocalizzazioni eccessive. Anche le cause possono essere diverse e la terapia e la diagnosi dipenderanno chiaramente da cosa l'ha scatenata.
Quando si rientra casa è ovviamente sacrosanto salutare e ricambiare l'affetto del cane, anche perché il ricongiungimento con il proprio gruppo sociale è un momento molto importante che il cane si porta dietro dal suo antenato lupo. Nonostante ciò, bisogna stare attenti a non rendere questo momento "salvifico", amplificando così stress e le ansie legate alla separazione.
Abituarlo gradualmente alla solitudine
Ci sono diverse strategie che possono aiutare il cane a sopportare meglio un periodo di solitudine, come lasciargli masticativi, avere un luogo tranquillo e familiare dove riposare, magari con la sua copertina preferita. Tuttavia, uno degli elementi più importati, soprattutto con i cuccioli e adolescenti, è abituarlo a stare solo con gradualità. Un cucciolo, così come un bambino piccolo, avrà naturalmente meno resilienza di un adulto nel sopportare periodi più o meno lunghi di solitudine e non bisognerebbe mai lasciarlo da solo a casa per tempi troppo lunghi. Bisogna quindi avere molta pazienza con cani giovane e adolescenti, prestando molta attenzione al suo livello di autocontrollo e ai picchi di arousal.
Creare una piccola routine
Anche per il cane avere una routine è molto importante. Quando quindi si rientra a casa, sarebbe opportuno abituarlo a fare una passeggiata e investire del tempo con lui, con attività come esplorazione, gioco e movimento. Quando si rientra a casa casa, con calma, ci prepariamo, gli mettiamo la pettorina e usciamo con lui, così si abituerà e saprà che quando il proprio umano torna casa potrà fare una passeggiata. È anche possibile dargli un masticativo o un kong la rientro, in questo modo saprà che quando rientriamo riceverà un premio e attenzioni, cosa che può indurre la calma nel cane aiutandolo anche a scaricare la tensione o stress accumulato su quell'oggetto.
Non punire comportamenti sgraditi
L'utilizzo delle punizioni nell'educazione del cane è un errore comune che può avere conseguenze anche molto gravi. Punire il cane fisicamente o verbalmente, essere aggressivi con lui, può creare ansia, paura e un senso di insicurezza nel cane, che inevitabilmente perde fiducia nei suoi referenti umani. Non bisogna quindi mai punire il cane al rientro a casa, anche se la si trova distrutta: il cane in quel momento sta esprimendo un malessere ed è proprio quello che bisogna risanare. Anche quando mostra in maniera eccessiva la sua gioia, non va mai sgridato, in fondo sta solo dimostrando la sua felicità. Bisogna prestare piuttosto attenzione a come fa le feste e se mostra ansia e stress eccessivo lavorare su quello insieme a veterinari esperti in comportamento e istruttori cinofili.
Disincentivare la sovraeccitazione
Quando un cane soffre per l'isolamento, appena rientrati a casa potrebbe mostrare segni e comportamenti di ansia e agitazione. In questi casi, occorre non incentivare questo comportamento innescando nel cane l'idea che si tratti dell'unico momento positivo che può condividere con il proprio umano. Bisogna restare tranquilli, che non vuol dire ignorarlo, ma salutarlo e ricambiare nel modo giusto le sue attenzioni.
E se continua a reagire in modo eccessivo, vuol dire innanzitutto che ha trascorso troppo tempo da solo, ma anche che bisogna lavorare sulla calma e nel soddisfare i suoi bisogni relazionali e motivazionali, riducendo la noia o compensando la mancanza di movimento o momenti di gioco ed esplorazione con del tempo insieme di qualità.
Lavorare preventivamente
Per aiutare il cane a tollerare meglio periodi di solitudine, la cosa migliore da fare è lavorare sulla prevenzione. Oltre ad abituarlo in maniera graduale, può essere utile per esempio fare una passeggiata o dedicargli del tempo prima di uscire. In questo modo sarà più tranquillo e affronterà in maniera più serena il distacco. Anche il momento dei saluti, prima di uscire, è altrettanto importante. Salutarlo o rassicuralo in maniera eccessiva enfatizzando troppo il momento del distacco, potrebbe essere controproducente e generare o alimentare stress e ansia.
Se sappiamo che dobbiamo per forza di cose lasciare spesso il cane da solo, chiediamo consulto a un esperto in materia che possa analizzare il caso specifico, che non è mai uguale ad altri, aiutandoci a trovare l'approccio migliore.
Non lasciarlo per troppo tempo da solo
In ogni caso, non bisognerebbe mai lasciare per troppo tempo il cane da solo, a prescindere da come ci si comporta al rientro a casa. Il cane è un animale sociale che ha bisogno della compagnia del proprio gruppo familiare. È inoltre un membro a tutti gli effetti della nostra famiglia, ma dobbiamo essere soprattutto noi a tarare e a ricalibrare le nostre abitudini e il nostro tempo in funzione della convivenza.
In caso di dubbi o sospetti disturbi comportamentali legati all'ansia da separazione, rivolgiamoci a un veterinario esperto in comportamento o a un educatore cinofilo, per fargli osservare il contesto e le modalità con cui salutiamo il cane e come interagiamo con lui. Solo un esperto in materia potrà così ravvisare delle problematiche specifiche al contesto e alla singola relazione.