Quando si decide di allargare la famiglia con altri animali è importante capire se il gatto è pronto a vivere con loro. La compatibilità tra felini domestici e altre specie può variare notevolmente a seconda di diversi fattori. Alcuni tra i principali includono: l'età, il temperamento, la socializzazione, lo spazio e le risorse. Gli animali che sono stati socializzati con altri fin da piccoli tendono a essere più tolleranti rispetto a quelli che non hanno avuto esperienze positive durante la fase di crescita. Alcune razze di gatti, poi, sono naturalmente più socievoli e amichevoli, mentre altre possono essere territoriali o dominanti, in più c'è la personalità individuale che va a influire sulla compatibilità e potrebbe generare stress o disagio. In generale, come detto, se un gatto ha avuto esperienze negative con altri animali, potrebbe essere più diffidente nei confronti di nuove interazioni e avere difficoltà di socializzazione per questa ragione, in ogni caso, la gradualità è la parola d'ordine per l'inserimento di un altro animale in famiglia. Infine, considerati lo spazio che si sa con i gatti non è mai abbastanza, soprattutto se a convivere sono più animali, i quali useranno la distanza e altre risorse territoriali per comunicare ed evitare conflitti.
I gatti possono convivere con altri animali?
Le famiglie si allargano, i conviventi possono separarsi e gli animali sono costretti a seguire la riorganizzazione scelta dagli umani. A volte accogliere un altro animale in casa è un desiderio della famiglia o un atto di buon cuore nei confronti di un cane o un gatto abbandonati e in cerca di una stabilità, ma non sempre i gatti che sono già in famiglia possono convivere con altri animali, secondo gli etologi, ci sono anche gatti che pretendono di restare gatti unici. Non esiste dunque una procedura che conduca alla sicurezza che il gatto sia pronto a convivere con altri animali perché questo passaggio dipende da un monte di fattori non solo relativi al soggetto (età, temperamento, socializzazione etc.), ma anche all'altro animale: che specie è? Che età ha? Quale carattere?. Quindi alla domanda se i gatti possono convivere con altri animali non c'è una risposta univoca, dipende, ed è molto soggettivo.
Come riconoscere i segnali di stress o disagio del gatto?
I gatti possono esprimere il loro disagio in modi sottili ma osservabili. I segnali di stress possono essere sia fisici sia comportamentali e ovviamente possono variare da gatto a gatto. Tra i segnali comuni di stress o disagio:
- se la coda è eretta o se si gonfia, può indicare che il gatto è agitato o stressato;
- se le orecchie sono abbassate o rivolte all'indietro possono indicare disagio o paura;
- se si nasconde ed evita ogni tipo di interazione;
- se si lecca compulsivamente arrivando talvolta a produrre zone senza pelo;
- se aumentano i miagolii o vocalizzazioni insolite;
- i cambiamenti nel modo di alimentarsi o di utilizzare la lettiera;
- se inizia a fare i bisogni fuori in giro per la casa.
Come introdurre gradualmente un nuovo animale in casa
Quando si decide di introdurre un nuovo gatto in casa è fondamentale adottare un approccio graduale. Il gatto ha bisogno di tempo per esplorare gli ambienti nuovi, abituarsi a oggetti, persone e alle routine della nuova famiglia. Se già vi è un altro gatto o altro animale in casa, la gradualità diventa essenziale per permettere ai gatti di conoscersi. Anche se non possiamo garantire che il gatto accetti automaticamente la convivenza, procedere per piccoli passi è il modo migliore per aumentare le probabilità di successo.
Come passo iniziale, è consigliabile selezionare una stanza in cui il nuovo gatto sarà accolto per i primi giorni e assicurarsi di fornire tutto ciò di cui avrà bisogno in questa stanza: ciotole per il cibo e l'acqua, una lettiera, giocattoli e posti in cui possa riposare. Meglio se la stanza non venga frequentata spesso e che non susciti particolare interesse da parte del gatto residente.
Nei giorni successivi è importante continuare a dare le solite attenzioni al gatto di casa e non sgridarlo se si avvicina alla stanza dell'ospite o se reagisce ai nuovi odori con atteggiamenti negativi. Quando i due animali avranno conosciuto i rispettivi odori potranno iniziare a vedersi ma prima attraverso delle barriere, come ad esempio dei cancelletti, che saranno tolte soltanto dopo una visibile tranquillità di entrambi gli animali.
Come gestire eventuali conflitti o problemi
Quando sia il gatto residente che il nuovo arrivato manifestano in modo chiaro e inequivocabile la loro indisponibilità a tollerare la presenza reciproca nella stessa casa, insistere diventa poco sensato. Questo perché forzare la situazione avrebbe un impatto negativo sul benessere di entrambi i gatti, costringendoli a vivere in uno stato di stress costante. Inoltre, gli esseri umani in casa si troverebbero a gestire la frustrazione, il senso di colpa e le difficoltà pratiche legate alla divisione degli spazi tra i gatti.
Pertanto, è prudente affrontare sempre l'introduzione di un nuovo gatto tenendo in considerazione un piano B ipotetico nel caso in cui i due gatti non riescano a convivere pacificamente. Ovviamente rivolgersi a un medico veterinario comportamentalista può aiutare ad analizzare la situazione con occhio esperto e clinico ma è bene abituarsi all'idea che non sempre la convivenza è possibile anche tra animali.