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12 Settembre 2024
14:02

Come capire se il tuo gatto è stressato e cosa puoi fare

I gatti sono animali molto sensibili, e anche la minima variazione nel loro ambiente o nella loro routine può agitarli causando cambiamenti nel loro comportamento. Vediamo quali sono le cause più frequenti e cosa fare.

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I gatti sono animali molto sensibili e facilmente condizionabili, in positivo e in negativo, dall’ambiente in cui vivono. Sono dunque molto suscettibili allo stress, che manifestano in modi diversi, sia fisici (utilizzo scorretto della lettiera, leccamento compulsivo, marcatura fuori controllo) sia comportamentali, come per esempio aggressività o tendenza a nascondersi o a miagolare più del solito.

Si tratta di sintomi solitamente tutti correlati, dovuti a situazioni che il gatto percepisce appunto come fonte di stress: un nuovo ingresso in casa, un trasloco, cambiamenti nella routine o, di contro, la mancanza di adeguati stimoli che vadano incontro alle loro esigenze etologiche. La prima cosa da fare è quindi capire che cosa sta stressando il gatto, dopodiché si possono adottare provvedimenti per assicurargli tutto ciò di cui ha bisogno a garanzia del suo benessere psicofisico.

I sintomi dello stress nel gatto

Come detto, i sintomi dello stress nel gatto sono vari e sono sia fisici sia comportamentali. Tra i più comuni c'è il leccamento compulsivo. Il grooming per il gatto è molto importante per mantenere il mantello pulito e in salute e anche per tranquillizzarsi, diffondendo il proprio odore sul pelo. Se un gatto è molto stressato potrebbe leccarsi freneticamente e in modo prolungato, arrivando addirittura a strapparsi il pelo.

Ci sono poi i disturbi urinari e in generale un l'utilizzo scorretto della lettira. Un gatto molto stressato potrebbe avere difficoltà a urinare, urinare sangue o sviluppare una cistite e in alcuni casi potrebbe sviluppare anche diarrea da stress. Potrebbe inoltre fare pipì fuori dalla lettiera o rifiutarsi di utilizzarla (anche se in questi casi è più probabile che vi sia qualcosa che non va nella lettiera stessa, che sia la posizione, la tipologia o la sabbia usata).

I gatti maschi, inoltre, possono marcare oggetti o zone della casa ignorate in precedenza, sempre per il bisogno di tranquillizzarsi e rendere nuovamente "sicuro" il suo territorio, spandendo il suo odore e il segno della sua presenza. Infine, attenzione all'apatia e al sovrappeso: un gatto annoiato potrebbe dormire molto, non avere voglia di giocare e guadagnare peso, tutti sintomi correlati anche allo stress derivante dall'ambiente e alla mancanza di stimoli.

Le cause di stress nel gatto

Premesso che ogni gatto ha le proprie esigenze e la propria personalità ben definita, e che reagisce alle situazioni in modo differente, vi sono comune cause generali e comuni dello stress nei gatti. Trattandosi di animali sensibili e abitudinari la prima è proprio un cambio di abitudini e routine.

Elencati a livello generale – va sempre tenuto conto che ogni gatto reagisce allo stress a modo suo – si può passare ad analizzare i motivi per cui un gatto è stressato. Che sono molti, e che dipendo molto sia dal carattere del gatto sia dall’ambiente in cui è inserito, e anche dalle sue abitudini. L’ingresso in casa di una persona nuova e sconosciuta, un trasloco o un cambio di disposizione dei mobili o delle stanze, una nascita o l’arrivo di un altro animale in casa sono tutte potenziali fonti di stress.

Anche cambiare il tipo di cibo o la posizione delle ciotole, o ancora della lettiera, possono stressare un gatto particolarmente sensibile. Se poi l'umano di riferimento cambia le sue abitudini, magari passando più o meno tempo fuori casa, è possibile che per un breve periodo di adattamento il micio si stressi e abbia comportamenti diversi dal solito.

Infine ci sono i motivi di stress strettamente correlati a patologie, soprattutto se croniche o fonte di dolore o malessere. È il caso delle stomatiti, delle gengiviti, dell'insufficienza renale, del diabete, o ancora raffreddore o disturbi gastrointestinali. Infine un accenno ai parassiti: l'infestazione da pulci, con il morso e il prurito che causano, possono innalzare  molto i livelli di stress nel gatto.

Come ridurre lo stress di un gatto

La prima cosa da fare per ridurre lo stress del gatto è individuare la causa. Se è causato da una patologia, curando la malattia si abbassano anche i livelli di stress. Se invece ci sono altre ragioni legate all'ambiente è necessario intervenire per modificare o eliminare la cosa che sta turbando il micio. Che, va sempre ricordato, non agisce mai "per dispetto" o per arrecare fastidio o disturbo.

Elencate le cause dello stress non serve dunque fare altro che controllare lettiera e cibo per eventualmente cambiare tipologia, e poi fare attenzione a potenziali fonti di disturbo: anche un banale deodorante per ambiente potrebbe infastidire il gatto e stressarlo se la profumazione è troppo intensa. Se il gatto è stressato perché non sfoga quanto vorrebbe e dovrebbe i suoi istinti, si può provare ad arricchire l'ambiente con tiragraffi e mensole e dedicare un po' più tempo alle sessioni di gioco.

Se le cause dello stress non si possono eliminare si può aiutare il gatto a gestirlo, magari con prodotti a base di erbe o feromoni, che possono essere nebulizzati nel trasportino, nelle zone in cui il gatto passa più tempo o in interi ambienti della casa e che svolgono un’azione calmante. Ci sono inoltre fitoterapici a base di erbe da somministrare per bocca che hanno lo stesso effetto.

Esistono poi crocchette a base di triptofano che svolgono sempre un’azione calmante. In linea generale però prima di somministrare qualcosa, cambiare alimentazione o utilizzare ferormoni o altre sostanze da nebulizzare è fondamentale chiedere il parere di un veterinario e di un comportamentalista per capire in che modo agire sulla base della personalità e dei bisogni del gatto.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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