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22 Dicembre 2023
18:27

Come capire se il gatto è nervoso

Per capire se il gatto è nervoso, dobbiamo osservare i segnali che ci invia il suo corpo, come le orecchie indietro e un comportamento evitante.

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Validato da Sonia Campa
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Anche un gatto può essere nervoso soprattutto se vive in appartamento dove non ha la stessa quantità e, soprattutto, qualità di stimoli che offrirebbe l’ambiente esterno. Per capire se il gatto di casa è nervoso è importante osservare i segnali che ci invia il suo corpo, che sono tutti fisici: dalla coda alle orecchie indietro, oppure dal suo comportamento evitante teso a non avere un contatto fisico o interazione con noi.

I pet mate che condividono la vita con un gatto indoor devono dunque imparare a riconoscere i segnali che possano indicare eventuali stati di nervosismo. Di seguito ne presentiamo alcuni, tenendo presente che questa lista non può essere completa in quanto ogni gatto ha la sua unicità.

I segnali del nervosismo nel gatto

Quando il gatto è rilassato la coda è ferma, le orecchie alte e le palpebre chiuse: potrebbe anche fare le fusa. Ma attenzione perché già sappiamo che questo leggero ronzio che i felini domestici emettono può essere anche sintomo di stress e di conseguenza di nervosismo. Stato d'animo che può essere rivelato anche dalle orecchie all'indietro e dalla coda gonfia o ancora dall'evitamento sia a livello di contatto fisico con i propri umani di riferimento sia di interazione: gioco di sguardi, slow blinking, dolci miagolii.

Un gatto nervoso può manifestare anche atteggiamenti simili a quelli umani: molti mici nervosi, ad esempio, trovano in capatine continue alla ciotola e possessività sul cibo l’unico modo per sfogare le loro necessità e questo porta a un altro sintomo del nervosismo che è quello dell'ingrassamento. Alcuni gatti manifestano il nervosismo, che a sua volta è indotto da cause relative allo stress, iniziando a fare i propri bisogni fuori dalla lettiera, leccandosi compulsivamente il mantello oppure rispondendo alla frustrazione indotta dal nervoso diventando irritabili,  inquieti e persino aggressivi.

Le cause del nervosismo nel gatto

Il gatto è tra gli animali domestici più inclini allo stress a causa della sua natura particolarmente sensibile. E alla base del nervosismo nel gatto vi è proprio lo stress, o per meglio dire nervosismo e stress sono interconnessi.  È fondamentale che ogni pet mate sia consapevole e in grado di riconoscere quando il proprio compagno di vita felino è stressato in modo da evitare picchi di nervosismo. Le fonti di stress, dunque, per un gatto che vive in casa possono essere le più disparate e possiamo dividerle in gestionali e comportamentali.

Tra le gestionali sicuramente troviamo l'introduzione di un nuovo animale in casa senza i giusti tempi, spazi e i dovuti accorgimenti per il gatto già presente. Similmente lo spostamento di mobili o cambi di arredamento improvvisi posso stressare il micio, così come lavori in casa o in facciata e, in generale, il mutamento del suo habitat. La mancanza di svago, giochi e passatempo possono indurre il gatto a comportarsi in maniera diversa dal solito e generare stress, così come un'uscita dal veterinario, la visita di estranei nell'appartamento e tutte quelle situazioni in cui deve gestirsi un rapporto con l'altro.

Cosa fare se il gatto è nervoso

Ogni situazione è unica, e non esiste la bacchetta magica il gatto è nervoso, e spesso c'è bisogno di una revisione completa del suo stile di vita. Tuttavia, possiamo formulare considerazioni generali, poiché tutto si concentra su un concetto fondamentale: è essenziale migliorare la qualità della vita del nostro felino.

Innanzitutto, si può provare a individuare la fonte dello stress e procedere per esclusione. Se l’animale presenta uno dei comportamenti descritti nel paragrafo precedente è bene intervenire per non alimentare stress e di conseguenza il nervosismo. Come? La regola aurea è lasciandolo in pace. Senza stimolazioni forzate che in un momento già difficile andrebbero a peggiorare le cose, ma agendo sul contesto quando possibile: eliminare oggetti o rinviare situazioni che possono farlo star male, mettergli a disposizione giochi ma non obbligarlo a interagire con noi, ripristinare il suo habitat se modificato e, infine, se il problema non si risolvesse rivolgersi al medico veterinario di fiducia, che valuterà lo stato di salute del gatto e indagherà l’eventuale presenza di fattori stressanti.

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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