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4 Aprile 2024
9:00

Come capire se cane e gatto stanno giocando

Per capire se cane e gatto stanno giocando basta osservarli: i due fingono di combattere a suon di zampate, rincorse e morsi, ma sempre senza provocare dolore né paura.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il gioco sociale tra cane e gatto ricorda sempre delle dinamiche di lotta. Per capire se stanno giocando, basta osservarli attentamente: i due contendenti “fingono” di combattere a suon di zampate, rincorse, morsi sul corpo dell’altro ma sempre senza provocare dolore né, soprattutto, paura. Le vocalizzazioni possono esserci, soprattutto se sono coinvolti degli individui giovani, ma potrebbero anche essere completamente assenti. L’iniziativa può partire ora dall’uno ora dall’altro, a seconda della situazione e degli umori del momento.

Il linguaggio del corpo

In una scena di gioco, cane e gatto usano una gran varietà di posture e di distanze: il cane può fare un inchino, può rincorrere il gatto, può fingere di “scappare via” se rincorso, può rotolarsi, dare zampate oppure può giacere su un fianco mentre interagisce e può persino accennare a dei morsi giocosi, con bocca ben aperta, e senza mai affondare realmente i denti. A volte può proporre un giocattolo al gatto. Il gatto, ugualmente, può lanciarsi in agguati da dietro una tenda o lo una porta, può mordere il cane nella zona del collo e sul muso, può dargli zampate dall’alto oppure può rimanere steso su un fianco mentre, con gli arti anteriori, trattiene l’altro e lo provoca.

Ciò che tutti questi segnali corporei hanno in comune è il fatto di procedere in un dialogo fluido e partecipato da parte di entrambi.

Le vocalizzazioni

In linea di massima non ci sono vocalizzazioni durante il gioco tra cane e gatto, anche se possono accadere delle eccezioni. Il cane, ad esempio, potrebbe dare un abbaio in preda all’eccitazione o al desiderio di stimolare il gatto; questi, del resto, potrebbe lanciare un “urlo di battaglia” poco prima di un agguato per simulare meglio una vera lotta.

Sono assenti, invece, ringhi o altre vocalizzazioni di minaccia sia da una parte che dall’altra, anche se non è raro che i cuccioli o i gattini, nel pieno del gioco possano anche lasciarsi andare a questo genere di espressioni che stanno ancora esplorando nel loro percorso di crescita.

Le dinamiche di gioco

Normalmente il gioco sociale inizia quando uno dei due avanza una proposta e l’altro accondiscende. Potrebbe essere il cane a dare il via attraverso un inchino, una spinta con la zampa o una musata che stimoli il gatto a muoversi, a ricambiare oppure l’iniziativa potrebbe partire dall’agguato di un gatto o da un suo sdraiarsi di fronte al cane stimolandolo con una zampata giocosa sul muso.

Dopodiché il gioco può proseguire o in maniera molto dinamica, con rincorse e atterramenti o, al contrario, molto passiva, con i due partner che rimangono stesi a terra e si toccano o si spostano con le zampe e/o con le bocche senza mai arrivare né a ferirsi, né a minacciarsi, né a spaventarsi a vicenda. Quello che si osserva, come già anticipato, è un procedere fluido, in cui sia l’uno che l’altro partecipano alternandosi negli “attacchi” e nelle “difese”.

Naturalmente, anche in presenza di una coppia ben affiatata, può accadere che l’uno o l’altro propongano una sessione di gioco che l’altro non ha voglia di assecondare. In questi casi, quello che succede più frequentemente è che chi ha non ha intenzione di lasciarsi andare, dopo poco, sgombera il campo. Se, invece, l’invito è stato accolto, il divertimento può durare anche diversi minuti, almeno fino a quando uno dei due – e di solito è il gatto a farlo per primo – non si allontana o, semplicemente, inizia ad ignorare le intenzioni dell’altro. La sensazione, da fuori, è che l’energia che dominava la relazione fino a quel momento si “spenga”, che entrambi lo capiscano e che, semplicemente, tornino a fare ciascuno le proprie cose. Più raramente, se il cane è particolarmente inesperto o insistente, può accadere che il gatto gli dia un freno con una soffiata o una zampata affatto giocosa che il cane, da buon lettore di tonalità emotive, generalmente comprende al volo e con rassegnazione.

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Sonia Campa
Consulente per la relazione uomo-gatto
Sono diplomata al Master in Etologia degli Animali d'Affezione dell'Università di Pisa, educatrice ed istruttrice cinofila formata in SIUA. Lavoro come consulente della relazione uomo-gatto e uomo-cane con un approccio relazionale e sono autrice del libro "L'insostenibile tenerezza del gatto".
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