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21 Dicembre 2021
14:21

Come avvicinarsi ad un cane sconosciuto

Approcciarsi ad un cane sconosciuto non è sempre un'azione banale. Molti di loro infatti, sono più attenti di quanto crediamo ad ogni nostro dettaglio. Vediamo quali sono i comportamenti da tenere e quelli invece da evitare.

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Avvicinarsi ad un cane sconosciuto può generare un'infinità di reazioni differenti nell'animale. Per questo motivo, è molto importante conoscere i comportamenti che facilmente apprezzano e quelli che possono risultare rischiosi. Prima di scegliere un atteggiamento piuttosto che un altro, bisogna però ricordare che ogni individuo è differente dagli altri e non è quindi possibile delineare linee guida che funzionino con certezza in tutte le situazioni e con tutti i cani. Andiamo con ordine, partendo dalle buone abitudini, per poi passare invece a ciò che va proprio evitato.

Non pretendere di toccare tutti i cani

Prima di tutto bisogna distinguere la tipologia di cane di cui ci stiamo occupando. Se si tratta del cane di un vostro amico, infatti, ciò che di meglio potete fare è chiedere direttamente al suo umano se l'animale apprezza il contatto e seguire i consigli senza pretendere, ad esempio, di poterlo abbracciare. Tra umani infatti l’abbraccio è un segnale di affetto, ma non è lo stesso per i cani che, pur comprendendo le emozioni positive di questo gesto, provano un certo fastidio e quindi spesso lo concedono solo alle persone di fiducia.

In generale quindi, sappiate che non è una buona abitudine quella di toccare tutti i cani senza chiedere il permesso, molti di loro infatti vivono il contatto in maniera diversa da quanto vi aspettereste e non è difficile comprenderne il motivo: a voi piacerebbe farvi toccare da uno sconosciuto in mezzo alla strada?

I cani conoscono le nostre espressioni

Quando vi avvicinate ad un cane ricordate sempre che si tratta di una specie che vive con noi da oltre 30 mila anni ed è quindi abilissima nel riconoscere i nostri stati d'animo. Nel momento in cui ci avviciniamo ad un cane quindi, è importante mantenerci rilassati e non assumere posture eccessivamente rigide o espressioni del viso che possano essere lette come aggressive. Questo consiglio in particolare, potrebbe non avere alcun risultato su alcuni individui, ma risultare invece di fondamentale importanza per altri, particolarmente sensibili proprio al nostro assetto emozionale.

Evitate la frontalità e chiedetevi perché lo state facendo

Nella comunicazione non verbale tra cani (in realtà anche tra umani, ma siamo meno abituati di loro a badare a questi dettagli), la frontalità può essere letta come un comportamento avversativo. Il consiglio quindi è quello di provare a fare una sorta di mezza luna, una curva larga, mentre vi avvicinate.

Riguardo questo consiglio però bisogna badare a due fattori importanti. In primo luogo, dovete mantenere sempre movimenti fluidi e non dare l'idea di avvicinarvi in maniera circospetta, altrimenti rischiate di fare proprio l'opposto, ovvero spaventare l'animale e vanificare il vostro tentativo. In secondo luogo abituatevi a chiedervi: perché lo sto facendo? La scelta di avvicinarvi è di fondamentale importanza per voi oppure lo è per l'animale? Abituatevi a porvi questa domanda e rispetterete davvero il cane che avete di fronte.

Lo spazio infatti, ha un valore importante per loro e rispettare questo elemento è il primo passo per conquistare la loro fiducia. Provate quindi con una postura neutra e non sbilanciata in avanti, con le braccia lungo i fianchi tenute morbide e senza cercare lo sguardo in maniera diretta. In questo modo potreste addirittura risultare rassicuranti e forse, conquistare un pizzico di fiducia anche nei cani più sensibili.

Accarezzatelo nei punti giusti

Una volta accertato che si tratta di un cane a cui fa piacere essere toccato (il più grande indizio ce lo dà il fatto che non si è allontanato e non sta evitando la nostra mano), possiamo valutare con attenzione le parti del corpo in cui accarezzarlo. Solo pochi cani infatti, contrariamente a quanto spesso si crede, amano essere coccolati sulla testa, ma molti preferiscono invece altre parti del corpo definite fredde. Le zone fredde sono quelle più adatte per il primo contatto: la parte del tronco che va dal collo fino alle zampe posteriori, ma anche  la pancia e la groppa.

Le aree calde invece comprendono appunto la zona della testa, la coda e gli arti e in questo caso è spesso necessaria una maggiore intimità per poterle toccare ed è giusto approcciarle con le necessarie precauzioni. Badate inoltre alla posizione della vostra mano: il palmo è un po' più invasivo, mentre il dorso è leggermente più discreto ed è quindi preferibile soprattutto per i cani sconosciuti e per gli individui più timidi o diffidenti.

Queste indicazioni ovviamente variano moltissimo da individuo ad individuo e le zone fredde e calde possono cambiare fino addirittura invertirsi. Rimane importante quindi osservare le reazioni che ha l'animale e fermarsi, tirarsi indietro o cambiare parte del corpo, nel caso in cui mostri disagio o fastidio.

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Cosa non fare mai

Passiamo ora ai comportamenti che bisogna a tutti i costi evitare. Abbiamo già visto che lo spazio, le traiettorie e il contatto possono avere molti significati e numerose reazioni in base al contesto e al modo in cui vengono proposte. Inoltre è però molto importante ricordare che, nel mondo potremmo incontrare anche cani che stanno lavorando, i quali vanno assolutamente rispettati.

Se vi trovate, ad esempio nei pressi un gregge di pecore con un cane da pastore, sappiate che molto probabilmente vi riconosce come uno sconosciuto che vuole entrare nel suo territorio. In questo caso specifico non siate prepotenti. Pretendere di andare dove si vuole senza riflettere sul lavoro del cane che abbiamo davanti è scorretto e rischioso per entrambi.

Piuttosto, controllate se c'è il pastore nei paraggi e provate a chiedere a lui come comportarvi. In alternativa fate il giro largo e, se i cani al lavoro continuassero ad avvicinarsi, potreste sempre allontanarvi mostrando così il vostro disinteresse al conflitto. Non lanciate sassi, non agitate bastoni e non gesticolate pensando di fargli paura: oltre che inutile è contro produttivo, perché il cane non farà altro che convincersi ad aver ragione nel volervi allontanare. In questo caso inoltre, non dimenticate tutte le indicazioni che abbiamo visto: evitate la frontalità, lo sguardo fisso e diretto e le posture eccessivamente rigide.

Un altro caso in cui è importante prestare particolare attenzione è quello dei cani randagi o liberi sul territorio, soprattutto se nei paraggi si intravedono femmine con i cuccioli oppure risorse alimentari. In questa situazione ciò che di meglio potete fare è non interferire con le loro attività. Molto probabilmente il vostro avvicinamento verrà segnalato da alcuni dei cani e, immediatamente, gli altri si metteranno sulla difensiva. Ancora una volta, chiedetevi: perché lo sto facendo? Avete davvero bisogno di avvicinarvi? Molto probabilmente se vi è un'emergenza che richiede l'intervento di un essere umano, potrete chiamare un'associazione di esperti che se ne occupa con le dovute competenze, riducendo così il rischio sia per voi che per i cani.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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