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16 Giugno 2023
18:06

Come accorgersi se il cane ha un forasacco?

I forasacchi sono piccole spighe di graminacee dalla forma lanceolata che possono infiltrarsi nel pelo del cane durante la passeggiata e finire sotto cute oppure in bocca, nelle orecchie o nel caso, causando infezioni e altri danni. Vediamo come accorgersi se il cane ha un forasacco, e come comportarsi.

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Validato dalla Dott.ssa Eva Fonti
Membro del comitato scientifico di Kodami
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Nella bella stagione soprattutto, le passeggiate con i cani all’aria aperta possono diventare un’attività quotidiana e frequente. Ed è proprio in queste occasioni, e in questo periodo, che è necessario prestare particolare attenzione a un pericolo troppo spesso sottovalutato, ovvero quello dei forasacchi.

I forasacchi sono piccole spighe di graminacee che misurano da 1 a 3 centimetri, e che nel periodo estivo, quando si seccano e diventano rigide e pungenti, possono diventare molto pericolose. La forma lanceolata, simile a quella di una freccia, e le “dentellature” laterali possono infatti attaccarsi al pelo del cane e farsi strada fino a penetrare nella cute, nelle orecchie, nel naso, in bocca, nella regione genitale o tra i cuscinetti delle zampe, provocando danni infezioni e danni anche gravi. Nel caso in cui si sospetti che il cane abbia aspirato un forasacco, o che gli sia penetrato nella cute o nelle orecchie, è bene dunque rivolgersi subito a un veterinario per un controllo ed eventualmente per estrarlo. Vediamo allora come accorgersi se il cane ha un forasacco, e come comportarsi in caso affermativo

I sintomi del forasacco nel cane

I sintomi della presenza di un forasacco nel cane variano a seconda della zona in cui la spiga è penetrata. Se, per esempio, è entrata nelle narici, è probabile che il cane starnutisca di frequente, ripetutamente, si lamenti e si gratti, il naso e vi può essere fuoriuscita di sangue dal naso. Se il forasacco è entrato in un orecchio, invece, il cane potrebbe tenere la testa ruotata o scuoterla e anche qui grattarsi l’orecchio, mentre in caso di penetrazione in bocca potrebbe presentarsi un ascesso, un gonfiore vicino alla bocca stessa o sulla gengive, o tosse se la spiga è finita in gola o nei polmoni.

Nel caso in cui il forasacco sia invece penetrato nella vulva – può capitare se, per esempio, la cagna si siede in un prato durante la passeggiata – si possono rilevare delle secrezioni mucose, mentre sulla cute si hanno delle vere e proprie escrescenze sotto la pelle e, anche in questi casi, secrezioni di pus dovute all’infezione. Infine, in caso di penetrazione del forasacco tra i cuscinetti delle zampe si può assistere a pelle arrossata e gonfia e a un’andatura zoppicante. In tutti i casi, infatti, il cane prova fastidio e dolore, e più tempo passa più aumenta il rischio di infezione.

In generale, nei casi in cui il forasacco penetrasse a livello cutaneo l’individuazione è più difficile. I sintomi – dal dolore al gonfiore della zona interessata sino alla formazione di fistole – sono infatti visibili solo quando la spiga è dentro da molto tempo e ha di fatto causato l’infezione.

Cosa fare se il cane ha un forasacco?

La prima cosa da fare se si sospetta che il cane abbia un forasacco è rivolgersi a un veterinario. In caso di comparsa dei sintomi appena elencati dopo una passeggiata in un campo o in un giardino in cui sono presenti spighe, rivolgersi a un esperto è il modo migliore per accertare la presenza del forasacco e intervenire prima che possano sorgere complicanze. In linea di massima il veterinario agirà in sedazione, locale o totale a seconda del punto in cui forasacco è entrato.

Se si tratta del naso, per esempio (a meno che il cane non sia riuscito a espellerlo con gli starnuti) verrà eseguita una rinoscopia per individuare la spiga e rimuoverla, mentre nell’orecchio di solito si procede con una sedazione profonda, in modo che l’animale non abbia dolore e non si muova durante l’estrazione, permettendo poi una adeguata ispezione dell’orecchio medio e del timpano (se il forasacco dovesse addentrarsi troppo nell’orecchio potrebbe causare addirittura la perforazione del timpano).

La broncoscopia, accompagnata da esami radiografici ed eventualmente TAC, è invece necessaria per capire se il forasacco è finito nei polmoni, dalla bocca o dal baso: anche in questo caso sarà necessario un intervento chirurgico.

Altro evento è l’ascesso sottocutaneo, anche lì la localizzazione non è così semplice, perché spesso il gonfiore e la raccolta purulenta non corrispondono alla sede di localizzazione del forasacco, specie se sono presenti tragitti fistolosi: queste spighe hanno una forma che consente loro di “spingersi avanti”, ma non di tornare indietro, il che significa che il punto in cui entrano potrebbe non coincidere con quello in cui effettivamente si trovano dopo qualche tempo. Anche l’ascesso sotto cute va trattato con un intervento per rimuovere il forasacco.

Prevenzione

Il modo migliore per prevenire problemi legati a forasacchi è cercare di evitare campi, giardini e aree verdi in cui l’erba è incolta e sono presenti in gran numero queste spighe: meglio prediligere sentieri battuti e aree relativamente pulite, soprattutto se si lascia il cane libero. È importante anche fare attenzione ai cigli della strada e in generale alle aree dove l’erba potrebbe essere stata falciata, ma le spighe non rimosse: quelle a terra, ormai secche, sono quelle più pericolose.

Fatta questa premessa, la possibilità di incorrere nei forasacchi non è del tutto esclusa, ed è per questo che è importante controllare attentamente il cane durante la passeggiata e soprattutto al termine: le aree da tenere sotto controllo sono le orecchie, la zona genitale, le ascelle e la zona intorno al naso e alla bocca, ma in generale tutto il pelo va ispezionato ed eventualmente spazzolato per eliminare eventuali spighe. Sconsigliate invece museruole o retine, che potrebbero effettivamente tenere alla larga i forasacchi ma causare un grande stress al cane durante la passeggiata, soprattutto nella stagione più calda.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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