Chi ha un gatto sa bene che spesso soffrono di problemi alle vie urinarie. Frequenti sono infatti gli episodi di cistite, un'infiammazione delle basse vie urinarie dovuta alla presenza di cristalli o calcoli, ma anche allo stress. Il termine corretto è "patologia delle basse vie urinarie", identificata con l'acronimo FLUTD. Di solito interessa gatti di tutte le razze ed età ma si è notata una predisposizione nei soggetti sterilizzati, maschi e obesi.
Ma come accorgersi che il gatto ha la cistite? Se notiamo che va troppo spesso nella lettiera, si lamenta mentre urina o se troviamo delle urine fuori dalla lettiera è bene non sottovalutare la situazione: spesso la cistite diventa una vera e propria emergenza, che mette a rischio la vita del gatto quando gli impedisce di urinare per più di 24 ore.
Come capire se il gatto ha un'infezione alle vie urinarie
Non sempre la causa principale e scatenante della cistite nel gatto è un'infezione dovuta a batteri, virus o lieviti. Le reali "infezioni" delle vie urinarie nel gatto sono infatti meno del 5% nella casistica.
Più spesso la presenza di infezione è invece secondaria allo stato di infiammazione delle basse vie urinarie che, alterando la normale fisiologia dell'organo, lo predispone ad essere più suscettibile all'attacco di virus, batteri o funghi. L'infiammazione è inizialmente provocata però da altro. Dunque per capire se il gatto ha la cistite ed evitare recidive è fondamentale indagare la reale causa scatenante e non limitarsi a curare il solo episodio acuto.
Ecco un breve e schematico elenco dei principali sintomi della cistite:
- il gatto urina poco e molto di frequente;
- presenza di urine fuori dalla lettiera;
- il gatto resta per molto nella posizione di dover urinare;
- il gatto si sforza di urinare senza però produrre urina;
- si lamenta mentre urina;
- i peli nella zona perineale sono umidi;
- si lecca molto i genitali;
- c'è presenza di sangue nelle urine;
- è nervoso;
- è inappetente;
- è abbattuto;
- ha dolore se lo si tocca sotto la pancia.
Le cause della cistite nel gatto
Le cause dell'infiammazione delle basse vie urinarie possono essere diverse e vanno indagate ed accertate per evitare che il gatto incorra in episodi recidivanti, che ne possono comprometterne la salute e spesso anche la vita. Ecco l'elenco delle principali cause, dalle meno frequenti alle più probabili:
- infezioni batteriche;
- difetti anatomici, di solito presenti sin dalla nascita;
- neoplasie/polipi vescicali;
- tappo uretrale, un aggregato di muco e cellule di sfaldamento;
- calcoli vescicali;
- disturbi comportamentali;
- cistite idiopatica felina.
La più probabile è quindi la cistite idiopatica felina. Con questo termine si indica una patologia dall'eziologia non del tutto nota, ma che studi recenti hanno visto essere scatenata da più fattori. In pratica è un'infiammazione neurogenica della vescica, in cui a causa dello stress vengono stimolati dal cervello a causa dello stress i nervi presenti nella vescica che inducono dolore e infiammazione, uniti ad altri fattori (calcoli, urine troppo concetrate, infiammazione) che vanno ad alterare lo strato mucoso protettivo della vescica.
Per quanto riguarda gli uroliti o calcoli urinari, è fondamentale conoscerne la composizione in modo da poter attuare la giusta terapia e prevenzione. I più frequenti sono quelli da ossalato di calcio e struvite.
I tappi uretrali sono di solito composti da muco, cellule di sfaldamento, cristalli che si addensano andando ad ostruire l'uretra, e dunque bloccando la minzione.
Come curare e prevenire la cistite nel gatto
Lo stress gioca un ruolo fondamentale. Spesso ci manca la percezione delle dinamiche del mondo felino e di come spesso i gatti si adattino al nostro modo di vivere, ma questo loro "adattarsi" non vuol dire che vivano sempre bene.
Un cambiamento nel cibo o del tipo di lettiera, la presenza di nuove persone o animali nel nucleo familiare, un trasloco, lotte tra gatti durante il periodo dell'amore… sono diversi i motivi per cui possono provocare disagio e stress che vanno a favorire lo sviluppo di cistite. È necessario dunque, ridurre al minimo lo stress e aiutare il micio mediante l'arricchimento ambientale e l'utilizzo di feromoni.
Importante è favorire anche l'ingestione di acqua, invogliandolo a bere attraverso fontanelle gioco e mettendo più ciotole. L'acqua può essere aromatizzata con brodini di carne, pesce, erbe officinali come valeriana o camomilla in modo che diventi "appetitosa".
Il gatto non deve mangiare solo crocchette, anzi il cibo umido a base di carne o pesce è per lui l'ideale: non dimenticate infatti che il nostro felino domestico è un carnivoro stretto! Nel cibo umido la presenza di acqua è pari all'80%, inoltre potete sempre aggiungerne dell'altra in modo da fargliene assimilare di più.
Evitate di somministrare in modo arbitrario del cibo per i problemi urinari: queste diete sono specifiche per determinati problemi come la formazione di calcoli di struvite e favoriscono l'acidificazione delle urine, ma se somministrate a lungo o senza reale necessità possono solo creare delle alterazioni della mucosa vescicale.
Quanto dura la cistite nel gatto?
La cistite nel gatto intesa come episodio acuto, in cui non ci sono cause anatomiche o neoplastiche, si deve risolvere necessariamente in 24/48 ore altrimenti il micio rischia la vita ed un danno di riflesso ai reni. Se presa in tempo, e se il gatto riesce ancora ad urinare e svuotare la vescica seppur con difficoltà, la risoluzione avviene in 5-10 giorni, ma per il ripristino della normale fisiologia della mucosa vescicale ci vorranno settimane. È per questo fondamentale effettuare sempre regolari controlli in modo da evitare recidive.