Abituare un gatto alla presenza del cane è un processo che può rivelarsi particolarmente lungo e che richiede una adeguata presentazione dell'ambiente (se non fosse già garantita) in modo che il gatto si senta sempre al sicuro e con "le spalle coperte" e degli incontri dettati dalla calma e dalla possibilità per i due animali di interagire senza che si creino delle situazioni di allarme. In caso di problemi, però, meglio non perdere troppo tempo per evitare che i dissapori si incancreniscano.
Scrivere vademecum su come abituare un gatto al cane è sempre estremamente difficile perché quando si parla di esseri viventi, in carne ed ossa, con le loro storie, le loro personalità e, non trascurabili, i luoghi che vivono e quando si considerano le famiglie umane, con il loro bagaglio di aspettative, esperienze, desideri ma anche bisogni, non esiste una ricetta predefinita e che vada bene per tutti e per tutte le situazioni.
Quelle che do di seguito, quindi, non sono né procedimenti né protocolli ma indicazioni di base, una sorta di linea di partenza che dovrebbe essere sempre garantita per iniziare con il piede giusto.
Preparazione dell’ambiente
Un gatto che incontri un cane per la prima volta, a meno che non abbia esperienze pregresse che gli suggeriscano il contrario, sarà portato a pensare che si tratta di una potenziale minaccia per la sua incolumità. Nulla di sorprendente, quindi, se la sua reazione non sarà esattamente "festosa" ma, anzi, potrà fare la gobba, alzare il pelo per apparire più offensivo, ringhiare e soffiargli contro. Tutti gli sforzi dovranno essere rivolti a fare in modo che il gatto non consolidi questa sua convinzione ma arrivi a concludere che il cane non deve per forza piacergli ma si può fidare delle sue intenzioni.
Per fare questo, una grossissima mano viene data dall'allestimento dell'ambiente. In una casa dove viva un micio dovrebbe essere la norma, con o senza cani ma, a maggior ragione quando si trovano a convivere con altri animali, è importante che i gatti abbiano disponibilità di arrampicatoi, tiragraffi, sopraelevazioni a vari livelli, in modo da avere sempre delle postazioni "di sicurezza" su cui potersi ritirare. Ricordate: non importano le intenzioni reali del cane, quello che conta è che il gatto sappia che, se ne ha bisogno, può ritirarsi velocemente e in santa pace.
Il primo incontra tra cane e gatto
Il processo di familiarizzazione tra cane e gatto è un processo lungo, che dura da qualche settimana a qualche mese. Non avere fretta e non aspettarsi che tutto si risolva nel primo incontro è fondamentale, anche per non scoraggiarsi.
Prima ancora di questo, l'ideale sarebbe che l'accoppiata cane-gatto fosse stata un po' studiata, cercando di mettere insieme soggetti compatibili dal punto di vista del carattere e del temperamento.
Il primo incontro dovrebbe essere dedicato soprattutto a cercare di osservare le prime reazioni di entrambi. Si potrebbe scoprire che il gatto è più aperto e fiducioso del previsto e il cane più in difficoltà di quanto ci si aspettasse. O potrebbe capitare esattamente il contrario e scoprire un gatto terrorizzato dalla sola vista del cane.
Sia dai gattini che dagli adulti è abbastanza normale ottenere delle reazioni di paura o diffidenza e, tendenzialmente, un adulto potrà metterci più tempo di un gattino a rompere il ghiaccio.
Durante il primo incontro sarà bene lasciare al gatto la possibilità di decidere come muoversi e anche, eventualmente, di ritirarsi su un mobile o in un'altra stanza, senza forzare il contatto né tanto meno l'avvicinamento. Nessuno può convincere un gatto dell'affidabilità di un cane se non la sua esperienza diretta.
Primi giorni di convivenza
A dettare l'agenda dei primi incontri dovrebbe essere la reazione reciproca dei due protagonisti. È possibile che il gatto se ne stia rintanato in una stanza o in una parte della casa e non si faccia avvicinare né voglia avvicinare il cane. Lasciategli il tempo di decidere quando rompere gli indugi, magari cercando di fargli passare il tempo piacevolmente, facendogli compagnia, giocando con lui e stimolandolo a fare cose interessanti e divertenti, in modo da ridurre lo stato di allerta.
Finché non sarete sicuri delle loro relazione, teneteli separati in vostra assenza.
A seconda delle situazioni può anche essere utile assegnare al gatto una parte della casa, il cui accesso al cane può essere negato attraverso un cancellino per bambini, in modo che possa muoversi senza preoccuparsi di incontrare il cane.
Nel frattempo, non trascurate il cane, a cui dovrà essere garantita la soddisfazione di tutti i suoi bisogni quotidiani, soprattutto le uscite, le passeggiate in libertà e l'aria aperta. Non c'è nulla di peggio per un gatto che incontrare un cane frustrato o irritato per la poca attività fisica o perché emotivamente insoddisfatto e che potrebbe decidere di scaricare il suo malessere proprio sul gatto, con comportamenti orientati a spaventarlo o a metterlo in difficoltà.
Impegnatevi a facilitare degli incontri quotidiani durante i quali regni un clima di calma e di lentezza per tutti. Incontri ripetuti di qualità porteranno nel giro di qualche settimana alle prime interazioni dirette durante le quali il gatto avrà potuto sperimentare, gradualmente, che del cane si può fidare.
Quanto ci mette il gatto ad abituarsi al cane?
Se qualcosa sembra non andare per il verso giusto, il mio consiglio è prima di tutto di chiedervi se la vostra percezione non sia legata alla fretta di vedere dei risultati. L’esperienza mi ha insegnato che, molto spesso, le persone si aspettano che cani e gatti diventino “amici” nel giro di qualche giorno ma questo accade molto raramente perché è funzione di tantissime variabili. Prima di tutto, quindi, respirate e cercate di entrare nell’ottica che può essere normale che le cose procedano a rilento.
Se il gatto si isola in una parte della casa o se, al contrario, mostra ostilità nei confronti del cane, moltiplicate lo spazio aereo attraverso mensole percorribili, percorsi sospesi e superfici libere. Dategli la sicurezza che il soddisfacimento dei suoi bisogni continuano ad essere garantiti, inclusa una certa intimità con voi, soprattutto nelle ore serali o quando avevate l’abitudine di dedicarvi del tempo esclusivo.
Se è il cane a mostrarsi spaventato dal gatto, cercate di approfondire la vostra relazione reciproca prima di tutto, e poi permettetegli di incontrare il gatto solo se questi è rilassato e tranquillo.
Se il cane si mostra ostile, invece, cercate di capire quale sia il problema: a volte è l’insicurezza l’emozione che porta i cani a negarsi la possibilità di aprirsi ad un rapporto così insolito e, anche in questo caso, la chiave di volta passa dalla relazione con voi!