Per stanarli gli agenti della Polizia di Stato hanno usato persino un elicottero. E, alla fine, li hanno trovati proprio mentre stavano facendo un combattimento tra cani. Ventitré le persone denunciate. È quanto accaduto sabato sera a Canicattì, in Provincia di Agrigento.
Per la mala locale sarebbe stato un fine settimana di loschi affari fatti a spese dei poveri animali. Infatti, i poliziotti si sono trovati davanti a una grossa somma di denaro contante, che sarebbe stato il frutto delle scommesse delle lotte clandestine tra animali.
A portare avanti il blitz, gli agenti del Commissariato della città insieme ai loro colleghi della Squadra mobile di Agrigento e del Nucleo anticrimine di Palermo. Grazie anche all’aiuto di agenti a bordo di un elicottero, la contrada Graziano è stata praticamente accerchiata per evitare che qualcuno potesse fuggire. E il piano ha avuto il suo successo: i poliziotti sono stati in grado di interrompere il combattimento al quale stavano assistendo diverse persone che, poco prima, avevano persino scommesso sulla sfida.
Le forze dell’ordine sono arrivate sul posto grazie a una segnalazione, che ha permesso loro di organizzarsi per tempo e pianificare il piano di irruzione. Tutte e 23 le persone sono state condotte in commissariato per l’identificazione. Ora dovranno rispondere alla Procura della Repubblica del reato di partecipazione e scommesse illegali legate ai combattimenti clandestini tra cani. Tutti gli esemplari che in quel momento stavano partecipando alle gare sono stati affidati al servizio veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento.
Il combattimento tra cani è un reato ed è previsto dall’articolo 544 quinquies del codice penale. Chiunque promuove, organizza o dirige combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in pericolo la loro integrità fisica viene punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 50mila a 160mila euro.