Uno schiaffo meteorologico che si è abbattuto su parte della Puglia. Un colombo colpito dalla grandine rimasto stordito a terra. La collaborazione tra volontari e l’aiuto dei Vigili del Fuoco che, insieme, hanno portato al risultato sperato. “Chi salva una vita salva il mondo intero”, recita un antico adagio tratto dai testi sacri. Ed è la stessa frase, rispolverata da alcune persone di buona volontà a Brindisi lo scorso lunedì, per prestare soccorso a un piccione, vittima delle avverse condizioni del tempo.
Ad accorgersi della situazione è stata una cittadina che ha visto l’animale in difficoltà dalla finestra di casa. La breve grandinata aveva ceduto il posto a una pioggia intensa e la donna aveva immediatamente allertato alcune associazioni attive sul territorio.
«In un primo momento il colombino era fermo a terra – racconta a Kodami Antonio Gallo, referente capo dell’Ufficio Garante degli Animali per il Salento che, insieme ad Antonella Brunetti di Micetti di Brindisi, è intervenuto sul posto – dopo un po’ è riuscito a salire su un muretto ma si vedeva che era stordito. Da San Pancrazio Salentino ho cercato di arrivare il più presto possibile sul posto. Nel frattempo Antonella ha chiesto aiuto ai Vigili del Fuoco, considerata la situazione particolare. Il muretto era quello che divide il centro abitato dalla ferrovia. Se il colombino fosse caduto dall’altra parte sarebbe stato molto più difficile recuperarlo».
«Con i Vigili del Fuoco c’è una grande collaborazione – ha spiegato a Kodami Antonella Brunetti – sono stati bravissimi. Inizialmente volevano usare una scaletta. Poi, però, hanno capito che sarebbe stato pericoloso per l’animale. Così, con un retino, sono riusciti a trarlo in salvo evitando che finisse dall’altra parte dei binari». Il colombo è stato recuperato e portato in un vicino Centro per la Fauna Selvatica.
L’abnegazione e l’impegno di tutte queste persone merita una menzione particolare. Spesso i colombi vengono considerati “animali di serie B”. Anche prestare loro soccorso non è semplice, perché è complicato trovare qualcuno disposto a occuparsi delle cure. Lo spirito messo in campo in questo caso va, però, in una direzione completamente opposta: «I colombi vengono spesso discriminati – aggiunge Antonio – a parte il fatto che bisognerebbe soccorrere tutti gli animali. Noi siamo stati molto criticati per questi gesti. Secondo molte persone i colombi andrebbero lasciati morire così, anche se in situazione di palese difficoltà. Eppure nella storia hanno dato anche un contributo importante come piccioni viaggiatori. Non vedo perché debbano essere trattati così».
Ed ecco che dunque che la giusta morale di questa storia sta proprio nella frase già citata a inizio articolo: «Chi salva una vita salva il mondo intero – come conclude Antonella, che poi aggiunge – i piccioni da sempre ignorati o vittime della caccia alle streghe sono esseri senzienti, capaci di provare strazio e sofferenza esattamente come tutti noi. Grazie al lavoro di squadra questo animale è salvo».