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3 Settembre 2024
10:24

Coleottero giapponese: nuove “intercettazioni” della Popillia japonica in Trentino

Nuovi avvistamenti di Popillia japonica, il coleottero giapponese, in Trentino. La Provincia fa scattare la sorveglianza rafforzata, ma al momento non sono ancora segnalati focolai di questo insetto alieno invasivo.

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Popillia japonica

I nuovi avvistamenti di coleottero giapponese (Popillia japonica) in Trentino fanno scattare la sorveglianza rafforzata. La prima incursione di questo coleottero proveniente dal Giappone è avvenuta nell'estate del 2023, ad oggi gli ultimi approfondimenti hanno portato all’individuazione di nuove presenze lungo l’asse autostradale, all’altezza delle stazioni di Nogaredo Est e Paganella Est.

Lo comunica il Servizio Fitosanitario provinciale, che compie i monitoraggi in stretta collaborazione con la Fondazione Edmund Mach, evidenziando come non siano stati comunque identificati focolai di questo scarabeo, oggetto di specifiche normative comunitarie a causa degli ingenti danni che è in grado di provocare. Si tratta infatti di una specie alloctona, cioè aliena all'ecosistema italiano, e per questo capace di portare grandissimi squilibri sia alle attività agricole che agli altri animali.

Gli adulti del coleottero durante l’estate si nutrono di foglie, fiori e frutti di oltre 300 specie, sia forestali e ornamentali che frutticole, tra cui vite e varie specie di prunus, come ciliegio, susino, e albicocco, creando moltissimi danni. Le larve, invece, si sviluppano nel terreno a carico delle radici di piante erbacee, con preferenza per i tappeti erbosi e i prati umidi. Per questo se la vedi nel tuo giardino devi intervenire subito.

Lo scorso anno lo scarabeo giapponese aveva raggiunto il Trentino per la prima volta. Non si era parlato di focolaio o di area delimitata, perché si era trattato del rinvenimento di un unico individuo adulto all’interno di una trappola, posizionata alla stazione di servizio autostradale Nogaredo Est. Le indagini nelle aree limitrofe erano quindi state intensificate al fine di individuare la presenza di ulteriori individui del fitofago. Indagini che sono proseguite anche nel 2024, con controlli sull’intero territorio provinciale, in particolare nei siti valutati a rischio sulla base del comportamento da “autostoppista” dell’insetto (viabilità principale, parcheggi, campeggi).

Le attività a cura di Servizio Fitosanitario e Fem consistono in trappolaggi, ispezioni visive, campionamenti e analisi di laboratorio. Nel corso del mese di luglio 2024, cinque esemplari di scarabeo giapponese, tutti maschi, sono stati catturati nelle trappole dell’area Nogaredo Est; a questi si aggiungono altri due individui, un maschio e una femmina, rinvenuti in trappole posizionate in corrispondenza della stazione di servizio Paganella Est, sempre lungo la A22.

Le indagini eseguite nel corso di tutto il periodo, più intense e frequenti nelle aree circostanti i siti di ritrovamento, non hanno però fino a oggi evidenziato la presenza dell’organismo nocivo nell’ambiente, né segni di danni compatibili sulla vegetazione suscettibile.

«Questi eventi – si legge nella nota della Provincia – sono quindi ritenuti ancora delle incursioni, a dimostrazione dell’elevato rischio di diffusione dello scarabeo giapponese tramite trasporto passivo. Pur non trasformandosi per forza in veri focolai, questi ritrovamenti impongono di mantenere un alto livello di attenzione e di mettere in atto tutte le possibili misure di prevenzione, tra cui la sorveglianza e l’informazione, al fine di intercettare precocemente eventuali nuovi arrivi».

Dopo aver colonizzato ampie aree del Nord America, la Popillia japonica, è stata segnalata anche in Europa, prima in Portogallo e poi in Italia (2014), dove ha dato origine a un focolaio a cavallo tra Piemonte e Lombardia. Negli anni seguenti, nonostante le misure di contenimento applicate, nuovi focolai hanno interessato Emilia Romagna, Val d’Aosta e Friuli Venezia Giulia.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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