Per la prima volta nella storia è stato clonato un animale gravemente minacciato di estinzione: si tratta di un esemplare di furetto dai piedi neri (Mustela nigripes), noto anche come puzzola americana, che è stata battezzata Elizabeth Ann. Questa specie, una volta molto diffusa nel Nord America centrale, è scomparsa rapidamente a partire dagli anni '70 fino a sfiorare l'estinzione negli anni '80. Oggi, grazie a importati sforzi di conservazione e alle reintroduzioni, ne sopravvivono a malapena 300 esemplari in natura, ma grazie a questa nuova tecnica le speranze di salvezza sono aumentate enormemente.
Elizabeth Ann è nata il 10 dicembre, gode di perfetta salute, ed è stata clonata a partire dal materiale genetico congelato appartenuto a Willa, un furetto vissuto più di 30 anni fa e che non ha lasciato discendenti. Il merito di questo importante traguardo, che ha richiesto circa 10 anni di lavoro, appartiene a un team di scienziati del Fish and Wildlife Service, che ha collaborato con Revive & Restore, una delle più importati organizzazione al mondo che promuove le biotecnologie al servizio della conservazione.
Tutti i furetti viventi oggi discendono da soli sette esemplari catturati nel 1981 dall'ultima popolazione rimasta in natura, il che si traduce ovviamente in una bassissima diversità genetica che espone l'intera specie a seri rischi legati alla consanguineità o all'eventuale esposizione a malattie. Elizabeth Ann e il suo DNA ritrovato possono quindi portare un'importante arricchimento genetico in grado di infondere nuova linfa nelle speranze di salvezza di questa specie.
Lei e la sua madre surrogata sono ora al National Black-Footed Ferret Conservation Center e saranno costantemente monitorate e studiate con l'obiettivo di acquisire il maggior numero possibili di informazioni utili per continuare la ricerca e proseguire con altre clonazioni.
Una delle più importanti sfide legate alla conservazione, infatti, è proprio quello di trovare il modo di aumentare la diversità genetica delle specie in via d'estinzione, troppo spesso ridotte pochissimi esemplari tutti imparentati tra loro. Le biotecnologie e la clonazione, quindi, saranno fondamentali se si vuole superare questa sfida fondamentale e potrebbero essere l'unica alternativa che abbiamo se non vogliamo perdere per sempre questa e tantissime altre specie.