Civetta con una zampa rotta in strada salvata dalla Polizia a Roma

Rannicchiata nell’angolo di una trafficata strada romana, ferita a una zampa e a rischio investimento: avrebbe potuto concludersi nel peggiore dei modi l’ennesimo ritrovamento di un animale selvatico in città, ma per la civetta trovata giovedì mattina sono arrivati provvidenziali soccorsi.

Il rapace è stato infatti notato in via della Moschea, nel quartiere Parioli, mentre si trascinava tentando inutilmente di volare, da alcuni passanti, che hanno subito avvisato la polizia locale. Sono quindi intervenuti gli agenti di Roma Capitale, che hanno recuperato la civetta e l’hanno sistemata in una scatola, al sicuro, in attesa dell’arrivo degli esperti del Centro Recupero Animali Selvatici della Lipu. Quando sono arrivati, gli operatori del Cras hanno subito notato che aveva una zampa rotta – le lastre hanno poi confermato che era il femore sinistro – e l’hanno presa un custodia: resterà con loro sino a quando, si spera, la zampa non guarirà del tutto e potrà essere reintrodotta in natura.

Non è chiaro come la civetta si sia ferita. È possibile che abbia impattato contro un’auto o contro un cavo aereo, come spesso accade in caso di soccorso di rapaci: nei pressi di via della Moschea c’è il parco di Villa Ada Savoia, un’ampia zona verde dove questi uccelli nidificano.Questa specie, che ha abitudini prevalentemente crepuscolari ma può essere avvistata anche di giorno, ha come habitat ideale piccoli abitati in collina e nelle zone pianeggianti, e predilige zone ad agricoltura mista con filari di piante, edifici abbandonati e aree industriali dismesse dove trova luoghi adatti alla nidificazione.

non perderti questo articolo

Istrice in fuga per le vie di Roma, slalom nel traffico: salvato dalla polizia locale

di Andrea Barsanti

Purtroppo, sebbene a oggi non si tratti di una specie a rischio di estinzione, la civetta è comunque fortemente minacciata dalla trasformazione degli ambienti agricoli e dalla conseguente frammentazione del suo habitat di nidificazione e alimentazione, oltre che dal taglio indiscriminato dei filari alberati, e appunto anche dal traffico e dalla presenza di cavi aerei, che possono anche causarne la morte.