A Palermo è arrivato il circo che sosterà in città anche durante le prime settimane del nuovo anno, contro le aspettative delle associazioni animaliste che da anni lottano per impedire che gli animali vengano sfruttati per questi spettacoli.
L’assessore con delega al canile municipale e diritti degli animali di Palermo, Rosi Pennino, ha rassicurato gli animalisti che, nonostante ad oggi non ci sia nessuna possibilità di impedire l’appostamento dei circhi sul territorio nazionale, saranno garantiti controlli periodici per verificare lo stato di salute degli animali.
Se infatti gli animalisti sono consapevoli che purtroppo non esiste ancora oggi il decreto attuativo per mettere in pratica la legge per l’abolizione dell’uso degli animali nei circhi, le loro richieste rivolte a tutte le amministrazioni delle città italiane si fondano sul dato di fatto che alcuni regolamenti comunali possono fare la differenza, prevedendo norme stringenti sul benessere animale.
Su Kodami abbiamo pubblicato una puntata del nostro format "Incontri selvaggi" in cui spieghiamo quanto sia sbagliato detenere specie selvatiche e utilizzarle per il divertimento umano, sulla scia anche della notizia del leone fuoriuscito dal circo che vagava per le strade di Ladispoli:
Giorni fa gli animalisti avevano già espresso la loro indignazione e avevano richiesto ufficialmente all’amministrazione comunale di Palermo controlli stringenti sulle attività dei circensi, nella speranza di poterli scoraggiare a montare le tende sotto cui ogni sera si esibiranno leoni, tigri e altri animali selvatici.
La risposta dell’Amministrazione non si è fatta attendere molto e l’assessore Pennino ha rilasciato le sue prime dichiarazioni che sono state riprese da un giornale locale: «Appresa la notizia dell’attendamento del circo Orfei e sollecitata dalle associazioni animaliste, ho personalmente richiesto alla polizia municipale – U.O. Servizio benessere animale controlli approfonditi con cadenza periodica».
La recente vicenda del Leone Kimba, come scrivevamo, fuggito dal circo a Ladispoli ha fatto puntare i riflettori sull’etica dell'uso degli animali selvatici per gli spettacoli all’interno dei circhi e sulla scarsa cura nei loro confronti. Nel corso degli ultimi anni, diverse amministrazioni comunali hanno provato a impedire o limitare questo tipo di spettacoli, spesso però con scarsi risultati per il sopraggiunto intervento dei Tribunali amministrativi.
Oggi, i modi per coniugare divertimento e circo senza l’uso di animali sono molteplici: esistono infatti, ad esempio, i circhi con animali olografici che danno la possibilità agli spettatori di vivere una esperienza immersiva insieme agli animali, ma senza sfruttarli.
Nonostante queste metodologie da poter attuare però, sono ancora tanti i circhi che, soprattutto in occasione delle feste di Natale, sfruttano animali in carne ed ossa per le loro rappresentazioni, approfittando anche del benestare di alcune amministrazioni comunali.
Non sembra questo però il caso di Palermo, almeno da quanto si apprende dalle parole dell’assessora Pennino che ha altresì dichiarato che: «Considerato che entro un anno saranno emanati i decreti attuativi di revisione della normativa nazionale, ritengo più utile approfondire detti decreti con le associazioni animaliste, così da condividere e proporre successivamente un regolamento che possa integrare tali disposizioni».
La strada del dialogo, almeno a Palermo, sembra spianata e l’augurio degli animalisti è che le famiglie possano informarsi sull’etica dell’uso degli animali nei circhi prima di pagare il biglietto ai propri bambini e che i controlli promessi dall’amministrazione possano essere davvero stringenti, allo scopo di tutelare al meglio gli animali selvatici.