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26 Luglio 2024
15:30

Cinque consigli per scegliere il nome del tuo cane

Nella scelta del nome è importante pensare all'unicità del cane con cui avete deciso di convivere, dargli un nome che evochi un'emozione positiva e che rispetti l'animale come essere vivente. Il nome migliore? Semplicemente quello che rappresenta il senso della vostra relazione.

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Scegliere il nome da dare al cane della nostra vita è un momento di grande emozione, come del resto accade quando si decide come si chiamerà un figlio. Non è un paragone tra le due relazioni che hanno punti in comune ma sono due esperienze diverse, ma è un dato di fatto che anche nel caso dell’adozione di un cane la sua personalità sarà in qualche modo influenzata da come si chiamerà.

Ci sono molti articoli sul web e questo argomento crea anche dibattito e discussioni. Ciò avviene soprattutto perché i consigli che di solito si leggono in tal senso appartengono soprattutto ad una visione del rapporto con il cane basata sull’addestramento. Una delle dritte più note, ad esempio, è quella di scegliere un nome breve “perché così il cane associa più facilmente il comando relativo al suo nome”.

Bene, noi pensiamo che i consigli sulla scelta del nome debbano sempre passare attraverso la parola “relazione” e dunque il primo consiglio in assoluto è quello di porsi in osservazione del cane e in ascolto dei propri sentimenti per associare il nome a qualcosa che fa risuonare dentro di noi un’emozione positiva.

Vediamo insieme, nella consapevolezza che ogni relazione è a sé, quali possono essere delle dritte per la scelta del nome del cane che vi accompagnerà per tutta la vita.

Chi è il tuo cane? Scopri la sua personalità

A differenza di un figlio, giusto per rimarcare che si tratta di relazioni non uguali, quando un cucciolo entra nella nostra vita possiamo darci un po’ più di tempo per decidere come chiamarlo. Sì, siamo consapevoli che è un consiglio molto difficile da seguire perché tutti abbiamo in mente già un nome ancora prima di scegliere il cane (maschio o femmina che sia) che vogliamo accanto ma prendersi anche solo la prima settimana per scoprire quali sono le sue attitudini e poi associare al suo carattere il nome che più ci ispira può essere un “gioco” divertente.

Riflettendo su questa che sembra una proposta difficile da mettere in pratica per la foga che abbiamo di associare quello che è un suono a un essere vivente, è un consiglio che ci sentiamo di dare perché vi invita, in realtà, a osservarlo con maggiore attenzione per intravedere la sua personalità, ovvero al di là del piacere di avere un cucciolo in casa e obbligandovi per certi versi a seguirlo come si segue un nuovo individuo di cui ancora poco si sa.

E’ vero che nel tempo i cani, come le persone, si evolvono, maturano, cambiano in base alle esperienze che fanno ma un buon modo per iniziare il percorso insieme è costruire insieme i primi passi e quel nome sarà per entrambi un simbolo fondamentale della vostra amicizia.

Scegli un nome associato a un’emozione positiva

Come scritto proprio nell’introduzione di questo articolo, un suggerimento è quello di scegliere un nome che evoca in noi un’emozione positiva. Il nome caratterizza un individuo e anche per il cane, animale oltretutto capace di capire e interpretare le nostre emozioni e le nostre intenzioni, sarà importante avere come nome un suono che vorremmo corrispondesse quanto più possibile al suo “io”. Se quel nome per il suo umano di riferimento nasce da un sentimento che lo fa sentire sereno questo passaggio faciliterà la stessa relazione.

E’ chiaro che per ognuno di noi ci sono parole che riportano alla mente momenti importanti magari legati a luoghi, eventi, letture, persone o anche altri animali che hanno fatto parte della nostra vita. L’associazione che consigliamo è però quella di attenersi a attimi di vita che vi hanno fatto sentire “in pace” con il mondo e con l’esistenza. Sì, più di una volta l’abbiamo ribadito: i cani hanno la capacità di entrare in osmosi emozionale con le persone di riferimento e ciò significa che in qualche modo sapranno sempre che il nome che gli è stato dato deriva dall’emozione che vi provoca pronunciarlo associato a loro.

Evitare nomi “cattivi”

La percezione che le persone avranno del vostro cane è importante rispetto alle esperienze che farete insieme e il contesto in cui vivete è fondamentale, tanto se è solo il quartiere in cui abitate che se avete deciso di viaggiare nel mondo insieme.

Ciò che vogliamo sottolineare è che, ancora e spesso, molti cani sono già stigmatizzati per appartenere ad una determinata tipologia e il giudizio sociale nei loro confronti è peggiorato anche dai nomi che gli sono stati imposti.

Ad esempio, per essere proprio esemplificativi, molti Terrier di tipo Bull vengono chiamati con nomi terrificanti e terrorizzanti e ciò aumenta la percezione negativa delle persone e di conseguenza la stessa percezione del giudizio umano sul cane stesso.

Se vivessimo in una società in cui il preconcetto non esiste, è un passaggio che avremmo evitato di inserire perché a volte associare un nome “cattivo” a un determinato individuo è anche frutto di una scelta divertente, per certi versi “buffa”. Ma poi, anche su questo, c’è da farsi qualche domanda in più e chiedersi, sempre, quanto quel nome sia davvero indicativo della personalità del cane e quanto sia nei suoi confronti rispettoso.

Facciamo un esempio: un Pinscher che viene chiamato “Ringhio” può essere divertente o meno per noi umani ma la verità è che dipende tanto dal motivo per cui è stato scelto un nome così. Se si trattasse di un cane che ringhia sempre, banalmente, e l’umano di riferimento non si è preoccupato di capire perché lo fa ma anzi lo reputa anche “divertente” allora non ci sarebbe nulla di buffo. Se invece è stato chiamato così perché è un bonaccione e non farebbe del male a una mosca, il senso è chiaramente completamente diverso.

Non scegliere un nome che ricordi o evochi altre associazioni per il cane

Ci saranno molte parole che il vostro cane imparerà e, a differenza di quanto ancora molti credono, ciò avverrà non in modo meccanicistico ma perché Fido (ecco il “nome dei nomi”) come noi umani possiede grandi capacità cognitive e, in particolare, ha una vera e propria teoria della mente. E’ stato accertato infatti che i cani raffigurano nella loro testa la rappresentazione dell’oggetto a cui noi umani facciamo riferimento. Ad esempio, la parola “pallina” che il cane corre a prendere quando noi la pronunciamo provoca nei suoi pensieri l’immagine dell’oggetto, come accade appunto nella nostra testa.

Detto ciò, poi, ci sono numerosi studi che accertano che i cani imparano tantissime parole e ne sanno il significato. Pertanto è bene trovare un nome che sia unico e che non “suoni” simile ad un’altra parola. Rimaniamo sull’esempio della pallina e pensiamo quanti cani si chiamano così anche. Bene, il nostro consiglio è di non farlo: trovate un nome originale e che sia univoco da interpretare per il vostro compagno, così da non creare confusione ma soprattutto per dare una chiara identità all’altro individuo.

Nomi brevi o lunghi? L’importante è l’unicità

Questo è un altro punto di cui tanto si parla e a dimostrazione di ciò basta fare una ricerca su Internet e si troverà più o meno sempre la stessa risposta, con rimandi a sedicenti addestratori (soprattutto riferimenti a Kennel Club americani) che consigliano di dare un nome breve al cane.

Noi riteniamo che potete anche chiamarlo “Asdrubale” qualora vi piaccia, semplicemente perché siamo certi che nella quotidianità quel nome spesso sarà usato con un diminutivo e che ci saranno anche tanti altri modi in cui chiamerete il vostro cane: vezzeggiativi o soprannomi che verranno nel corso del tempo. Un cane sa chi è e chi siete, quel nome lo caratterizza ma è la vostra relazione che fa di voi quell’unicum che è ogni singola relazione.

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Martina Campanile
Istruttrice cinofila
Sono istruttrice e riabilitatrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico, mi occupo di mediare nella relazione tra cane e umano: sin da piccola è un tema che mi ha affascinato e appassionato. Sono in continuo aggiornamento e penso che non si smetta mai di imparare, come mi insegna ogni giorno Zero, un meticcio sardo che è il mio compagno di vita.
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