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7 Luglio 2023
17:10

Cinque cani e un gatto positivi all’influenza aviaria: il Ministero non modifica la valutazione del rischio

Nessun allarmismo da parte del Ministero della Salute davanti al caso di cani e gatti risultati positivi al virus H5N1. Gli animali erano stati a stretto contatto con un alto numero di volatili in un allevamento avicolo rurale di Brescia dove era presenta un focolaio di influenza aviaria.

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Sono sei, cinque cani e un gatto, i mammiferi positivi al virus H5N1 dell'influenza aviaria all’interno di un allevamento avicolo rurale in provincia di Brescia, sede di un focolaio di HPAI H5N1. Dalle notizie comunicate dal Ministero della Salute e confermate dall’Anmvi, l’Associazione Nazionale dei Medici Veterinari Italiani, emerge che si tratta dello stesso virus trovato nei gabbiani in questi ultimi mesi, dalle cui analisi è risultata essere presente una mutazione considerata un marker di adattamento dei virus ai mammiferi.

Tuttavia, non bisogna creare inutile panico perché in questo caso i cani e gatti in cui è stata accertata la presenza di anticorpi rilevabili, erano semplicemente stati a stretto contatto con un alto numero di volatili in un allevamento avicolo rurale dove c’era un focolaio di influenza aviaria. Il gruppo di esperti del Ministero non ha, infatti, modificato la valutazione del rischio in quanto si tratta di casi al momento sporadici e isolati che avvengono solo in determinate condizioni.

Come noto, da molti mesi in Europa si registrano casi di influenza aviaria e in quest’ultimo periodo particolare rilevanza ha assunto l’epidemia di aviaria ad alta patogenicità (HPAI) che ha colpito il gabbiano comune nel nord Est Italia perché il virus H5N1 si è dimostrato, però, capace di infettare anche i mammiferi. Al momento, in ogni caso, nessun tipo di allerta è stata data.

Ad essere interessata da casi di salto di specie del virus H5N1 non è solo l'Italia, in ogni caso: l'Istituto nazionale di ricerca veterinaria polacca ha reso noti i risultati delle prime analisi genetiche sui virus dell'influenza aviaria che hanno infettato almeno 16 gatti nei giorni scorsi. Pur essendo necessarie ulteriori indagini su questo cluster al fine di valutare i legami tra i casi sospetti e possibili vie di esposizione, nei giorni scorsi, il network congiunto dell'Organizzazione Mondiale per la Sanità animale e della FAO (Offlu) dedicato all'influenza ha rassicurato escludendo  «un ruolo diretto di uccelli selvatici infetti».

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Simona Sirianni
Giornalista
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