Cinque cani e tre gatti morti. Questo il bilancio di un blitz dei Carabinieri in una casa vacanze a Zoagli, nel levante ligure. I militari della compagnia di Chiavari erano stati allertati sabato scorso dai vicini di casa che da giorni sentivano dei miasmi provenire dall'appartamento affianco.
Nel condominio sulla via Aurelia sono arrivati così i soccorritori del 118, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri. Quando gli operatori sono entrati in casa si sono trovati davanti una scena macabra: nell'alloggio non c'era nessuno ma solo i corpi degli animali sul pavimento, in stanze diverse, ormai ridotti a carcasse; erano due cani di grossa taglia, tre più piccoli e tre gatti. Sulle carcasse hanno fatto una prima ispezione i sanitari dell'Asl4 che hanno notato segni di malnutrizione e ipotizzato l'avvelenamento. I Carabinieri si sono messi subito sulle tracce dell'inquilina, una donna con una particolare situazione famigliare.
La 41enne aveva lasciato tempo fa l'appartamento nel quale viveva in affitto e i militari l'hanno trovata ospite di alcuni conoscenti. È stata denunciata per abbandono di animali domestici. L'autopsia, prevista in un primo momento, non potrà però essere eseguita a causa dell'avanzato stato di decomposizione delle carcasse. Non sarà possibile quindi chiarire se gli animali, che presentavano comunque segni di stenti, possano essere stati uccisi. Non è escluso che siano stati avvelenati, circostanza che spiegherebbe perché i vicini di casa non abbiano mai sentito alcun rumore provenire dall'appartamento nel quale viveva la donna.
In Italia l’abbandono è un reato penalmente perseguibile. È previsto dall’articolo 727 del Codice penale, le cui ultime modifiche ed integrazioni sono state introdotte dalla Legge 189 del 20 luglio 2004 "Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate".
L’articolo 727 Cp recita: "Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze".
Da quest’ultimo comma ne deriva che l’abbandono, oltre ad essere inteso come azione di abbandonare, allontanare volontariamente un animale, è inteso anche come negligenza, ossia l’assenza di attenzioni e cure verso l’animale, le cui condizioni sono quindi lasciate ad uno stato di abbandono.