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17 Settembre 2023
10:45

Cinghiali uccisi dalla Polizia in città. «Se il problema sono gli animali, qualcosa nel nostro Paese non va»

A Domodossola la Polizia Provinciale, dopo aver inseguito e braccato due cinghiali che scorrazzavano per la città, ha fatto fuoco sui due ungulati uccidendoli. Una vicenda che ha scatenato indignazione e proteste da parte di cittadini e associazioni animaliste.

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«Aiutateci a far sentire la voce degli animali», dicono gli attivisti e volontari di Meta Parma, Movimento Etico Tutela Animali e Ambiente che ieri ha protestato per la mattanza di cinghiali che sta avvenendo in Italia, riferendosi nello specifico al caso di Domodossola dove agenti della Polizia Provinciale, dopo aver inseguito e braccato due cinghiali che scorrazzavano per la città, hanno fatto fuoco sugli ungulati uccidendoli. Una vicenda che ha scatenato indignazione e proteste da parte di cittadini e associazioni animaliste.

Meta Parma ha lanciato un appello a partecipare numerosi alla protesta spiegando su Facebook che la situazione è inaccettabile, ma soprattutto che se «il problema sono gli animali piuttosto che i criminali, ormai in Italia è chiaro che qualcosa non sta più funzionando». Ed effettivamente, è al quanto difficile non essere d’accordo con questo pensiero, soprattutto davanti a un tasso di violenza che cresce di giorno in giorno che sia contro gli umani o contro gli animali.

Dicono gli attivisti di Meta Parma: «Bisognerebbe contrastare tutto questo invece di sparare ovunque per uccidere gli animali, assistendo a scene da Far West dove la polizia provinciale deve inseguire e uccidere gli animali». Per l’organizzazione animalista quella che sta avvenendo è «una vera e propria persecuzione contro gli animali selvatici che va avanti da troppi anni.

«Anziché sterilizzarli ogni volta si deve assistere a questo vero e proprio sterminio per cosa? Ogni scusa è buona per uccidere i cinghiali e le uccisioni non si fermano neanche davanti alle evidenze scientifiche. È inutile che continuino a prenderci in giro: noi in Italia questa mattanza non la vogliamo. I cinghiali non sono animali pericolosi, ma continuano a essere perseguitati e trasformati in cibo, vittime di interessi economici e venatori».

L’associazione ha così lanciato l’iniziativa «una luce per i due cinghiali di Domodossola», invitando tutti ad accendere una candela in loro memoria nella e a postare poi l’immagine sui social facendola girare il più possibile. «Non possiamo accettare queste uccisioni e per ricordare che queste creature ammazzate in maniera spietata sono esseri senzienti e che andrebbero tutelati e non sterminati accenderemo una luce per loro. Facciamolo in tanti».

Recentemente è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Ambiente 13 giugno 2023 che pur facendosi passare per un piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, dà il via a un imponente piano di abbattimento esteso a varie specie di animali selvatici stanziali e migratori, in qualsiasi giorno dell’anno e in qualsiasi luogo, compresi aree naturali protette e centri abitati, e con ogni tipo di mezzo.

Pare strano non riuscire a comprendere quanto siano inutili piani del genere, avendo già osservato come le ampie stagioni di caccia e i piani di contenimento simili vigenti in altre Regioni non abbiano fatto altro che far proliferare gli animali selvatici in quanto incapaci di affrontare le reali cause della proliferazione che vanno cercate, invece, nella crescente disponibilità di cibo nelle campagne e nelle numerose discariche abusive nelle periferie urbane, ma anche nelle ripetute immissioni a fini venatori, nell'ibridazione con il maiale con conseguente aumento della fecondità e, ovviamente, nella caccia tutt’altro che selettiva.

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Simona Sirianni
Giornalista
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