Migliaia di cinghiali vivono nell’area a Nord di Roma. E proprio per loro il Campidoglio ha deciso di aprire una sorta di Ztl. Sì, una zona a traffico limitato, con la differenza che per loro quello sarà come un Muro di Berlino, invalicabile. Questa è una delle soluzioni che si stanno per intraprendere per evitare i casi di abbattimento e per contenere l’ingresso degli ungulati nelle zone abitate.
Un tavolo tecnico istituito tra Roma Capitale, Città Metropolitana, Regione Lazio, Ispra e Istituto Zooprofilattico, allargato anche agli Enti parco e ai Municipi, sta affrontando il tema: nella riunione del 23 febbraio aveva indicato le misure di contenimento quale azioni prioritarie da adottare. Per questa ragione si è concluso un progetto pilota nel Municipio XIV (e che è in fase di ultimazione anche nel Municipio XV), di mappatura di tutti i varchi che gli animali utilizzano per accedere alle zone abitate. In pratica, si tratta delle zone verdi non chiuse, e che nel corso del tempo sono diventati veri e propri corridoi per la fauna.
Questa mappa, secondo le intenzioni del Campidoglio, consente di individuare le aree più idonee per la costruzione di recinzioni di contenimento e di chiusura dei varchi ed è stata anche inviata ad Ama per effettuare controlli mirati sulle postazioni di cassonetti vicine ai varchi ed eventualmente riposizionarle lontano dalle zone di passaggio dei cinghiali.
L’assessorato capitolino all’Ambiente ha già pronto un appalto per la realizzazione di recinzioni resistenti anche anche allo scavo che verranno installate sulle aree di competenza comunale (a partire dal XIV Municipio) indicate dalle mappature effettuate su cui anche oggi è stato effettuato un sopralluogo. L’assessorato sta, inoltre, predisponendo una campagna di informazione per la cittadinanza sui comportamenti da adottare in caso di avvistamento di cinghiali, sulle modalità di segnalazione e sulle buone pratiche di prevenzione quali non abbandonare rifiuti o alimenti vicino ai cassonetti o dare cibo ai cinghiali, come peraltro già vietato dalla legge.
I varchi dove saranno fatte le recinzioni saranno a Sant’Andrea (Casale Sansoni), Ottavia (Via Ireneo Affò), e in via via Gaetano Bottari, via Anton Francesco Doni, Monte Arsiccio – Insugherata (Via Domenico Ciampoli, Via Silvio Antoniano), Colle Sant’Agata (Via Paolo Emilio Castagnola, Via Basilio Puoti, via Giulia Molino Colombini), Acquatraversa (Via Augusto Conti, via Rosa Gattorno, via delle Benedettine), Sant’Onofrio (via Siro Corti, via Pietro Paolo Vergerio, via Giuseppe Taverna) e in zona Cortina d’Ampezzo. Inoltre, saranno chiusi gli accessi della zona Balduina- Parco del Pineto (Via Marcello Casale de’ Bustis, via Eugenio Frate, via Papiniano, pianoro Proba Petronia).
«In questi mesi abbiamo lavorato nel silenzio perché c’era un lavoro da fare per i corridoi che si sono aperti per arrivare in città – spiega a Kodami l’assessore all’Ambiente, Sabrina Alfonsi – Il primo passo è stato un progetto fatto insieme al XIV municipio, e che faremo anche nel XV, i due punti veri di accesso. A breve inizierà un lavoro per sistemare le reti con un ancoraggio resistente al loro passaggio».
Ma perché si è scelto di installare le reti? Questo tipo di percorso, precisa l'assessore, è stato deciso perché consente di evitare l'eutanasia degli animali. «La cattura con le gabbie in città è pericolosa, quindi è di difficile gestione nel momento in cui i cinghiali arrivano nell’area urbanizzata – aggiunge – Ecco perché abbiamo deciso di puntare sulla prevenzione – È un primo passo. Contemporaneamente il tavolo tecnico sta rivedendo il protocollo d’intesa esistente invitando i parchi a prenderne parte: stiamo facendo le variazioni perché il protocollo della precedente amministrazione non ha funzionato». Qualche giorno fa, a Vigna Clara, un cinghiale è stato addormentato e poi ucciso: era Poldo, che nel frattempo era stato "adottato" dal quartiere.