Le carrozze trainate da cavalli continueranno a circolare sulle strade italiane: la Camera ha bocciato gli emendamenti per vietarle. Sono stati 143 i deputati che si sono mostrati favorevoli a continuare a fare trainare ai cavalli le carrozze nelle nostre città; 113 i contrari e 9 gli astenuti.
L'emendamento era stato presentato da Francesca Ghirra, di Alleanza Verdi Sinistra, che insieme al Movimento 5 Stelle aveva sostenuto il percorso del provvedimento. Ogni estate le pagine di cronaca riportano casi di cavalli colti da malore nelle ore più calde della giornata mentre sono impegnati a trasportare i turisti arrivati a Roma, Palermo, Napoli, e molte altre. Nonostante alcune amministrazioni ogni anno provino a limitare attraverso le ordinanze la circolazione delle carrozze, il divieto totale non è mai stato applicato.
Oggi oltre alla discussione sulla riforma del Codice della Strada alla Camera si è riunita anche la Commissione Giustizia dove si sta discutendo proposta di legge per l’inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide animali.
Qui la Lega è rimasta dopo che i parlamentari di Forza Italia hanno ritirato un emendamento contrario all’aumento delle pene per chi organizza combattimenti tra cani, allineandosi alla proposta a prima firma della deputata di Noi Moderati Michela Vittoria Brambilla.
Il leader della Lega Matteo Salvini resta isolato, opponendosi a una maggiore tutela per gli animali. Gli emendamenti della Lega puntano a escludere dalla tutela la fauna selvatica: un ritorno al Medioevo, una visione lontana dal sentimento della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica, dall’attuale legislazione e dall’articolo 9 della Costituzione.
«Fare distinzione tra animali domestici e selvatici per compiacere qualche lobby non è evidentemente coerente con le promesse elettorali di una Lega sempre più lontana dal sentire comune di chi ama gli animali», denuncia l’Oipa che ha inviato una lettera alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al presidente della Commissione Giustizia, Ciro Maschio, affinché, nel rispetto dell’articolo 9 della Costituzione, che tutela gli animali e la biodiversità, la proposta di legge possa «andare avanti nel suo corso senza intralci».